L’ITALIA “NAVIGA” SUL WEB, MA CON I LIBRI SIAMO IN ALTO MARE – L’88% DEGLI ITALIANI È CONNESSO SU INTERNET, UN INCREMENTO DEL 4,7% RISPETTO ALL’ANNO SCORSO, MA SOLO IL 42% LEGGE LIBRI (UN CALO DELLO 0,9% DALLO SCORSO ANNO E MENO 16,9% RISPETTO AL 2007) – LA SITUAZIONE È ANCORA PEGGIORE SE SI GUARDA AI QUOTIDIANI CARTACEI (25,4%) MENTRE LA TELEVISIONE RESTA PIÙ O MENO STABILE, COSÌ COME LA RADIO...

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Daniela Uva per “il Giornale”

 

Navigano tantissimo su Internet, spendono ingenti somme per acquistare le nuove tecnologie e sembra non possano fare a meno dei social network. Eppure gli italiani sembrano aver dimenticato alcune buone abitudini, come quella di leggere libri e comprare giornali. È la fotografia scattata dal 18º Rapporto sulla comunicazione del Censis.

 

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Dal documento emerge che fra il 2021 e il 2022 è cresciuto ulteriormente l'accesso alla Rete, con l'88% degli italiani connessi e una differenza positiva di 4,5 punti percentuali. Numeri simili a quelli che riguardano l'uso degli smartphone: 88%, con una crescita del 4,7% rispetto allo scorso anno. A crescere sono anche i social network, con l'82,4% di utenti (più 5,8% in un anno). Tra i giovani (14-29 anni) si registra infatti un ulteriore passo avanti nell'impiego delle piattaforme online. Il 93,4% utilizza WhatsApp, l'83,3% YouTube, l'80,9% Instagram.

 

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Si osserva però anche un forte incremento dei giovani utenti di TikTok (54,5%), Spotify (51,8%) e Telegram (37,2%). In flessione, invece, Facebook (51,4%) e Twitter (20,1%). Contemporaneamente crollano i lettori di libri e di e-book. Dopo un breve arresto dell'emorragia osservato nel 2021, nell'anno in corso la crisi è tornata a essere evidente: solo il 42% degli italiani legge libri cartacei (meno 0,9% rispetto allo scorso anno e meno 16,9% rispetto al 2007), mentre il 13,4% utilizza gli e-book, che segnano una crescita del 2,3% rispetto al 2021.

 

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 La crisi è ancora più accentuata se si guarda al mondo dei media e della stampa. I quotidiani cartacei venduti in edicola, che nel 2007 erano letti dal 67% degli italiani, si sono ridotti al 25,4% nel 2022 (con una differenza pari al meno 3,7% in un anno e al meno 41,6% in 15 anni). Si registra ancora una limatura dei lettori dei settimanali (meno 1,6%) e dei mensili (meno 0,6%). Gli utenti dei quotidiani online aumentano invece al 33% degli italiani (più 4,7% in un anno), un numero comunque inferiore a quanti utilizzano i siti web di informazione generici (il 58,1%: più 4,3% rispetto al 2021).

 

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Quanto alla televisione, nel 2022 la fruizione rimane stabile: la guarda complessivamente il 95,1% degli italiani. Ma la percentuale dell'utenza è il saldo tra la contrazione del numero di telespettatori della tv tradizionale (il digitale terrestre: meno 3,9% rispetto al 2021), una lieve crescita della tv satellitare (più 1,4%), il forte rialzo della tv via internet (web tv e smart tv aumentano al 52,8% di utenza, ovvero oltre la metà della popolazione: più 10,9% in un anno) e il boom della mobile tv, che è passata dall'1% di spettatori nel 2007 al 34% di oggi.

 

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La radio continua invece a rivelarsi all'avanguardia all'interno dei processi di ibridazione del sistema dei media. Complessivamente, i radioascoltatori sono il 79,9% degli italiani, stabili da un anno all'altro. Ma se la radio ascoltata in casa attraverso l'apparecchio tradizionale si attesta al 48% di utenza (meno 0,8% rispetto al 2021), l'autoradio sale al 69% (4,6 punti percentuali in più), mentre l'ascolto delle trasmissioni radiofoniche via internet con il pc è stabile al 20,4% e la fruizione del mezzo attraverso lo smartphone diventa sempre più rilevante, coinvolgendo il 29,2% degli italiani (più 5,4% in un anno).

 

Nonostante le difficoltà economiche, continua a crescere anche la spesa per l'acquisto di telefoni ed equipaggiamento telefonico: fra il 2007 e il 2021 il business è aumentato del 572%, per un ammontare prossimo ai 7,9 miliardi di euro nell'ultimo anno.

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