Stefania Ulivi per www.corriere.it
Il mercato si è chiuso in bellezza, mercoledì, con i saluti e la masterclass dello storico direttore, Jerome Paillard, alla guida del Marché du Film di Cannes per 27 anni e il passaggio di consegne al suo successore, Guillaume Esmiol. Dopo l’edizione saltata del 2020 causa pandemia, e quella virtuale dello scorso anno, è tornato a essere la gamba meno visibile — tra gli stand sotto il Palais, alcune sale cittadine, hotel e ristoranti — ma più consistente del festival. Sono tornati gli affari e le grandi cifre: si è prodotto molto durante la pandemia e i protocolli Covid hanno fatto lievitare i costi. A un primo sguardo, almeno per quanto riguarda i titoli più contesi, prevale l’usato sicuro.
Prequel, sequel, progetti costruiti su nomi che, nonostante la sofferenza globale delle sale, offrono garanzie. Il titolo più caldo è stato il prequel di Hunger Games: The Ballad Of Songbirds And Snakes (uscita prevista, 17 novembre 2023). Grande frenesia anche per Here con Tom Hanks diretto da Robert Zemeckis, di nuovo insieme dopo Forrest Gump e entusiasmo per il remake di The Crow, Il corvo. Bill Skarsgård sarà Eric Draven, il personaggio ispirati al fumetto di James O’Barr, che fu tragicamente interpretato da Brandon Lee.
Tra i sequel più venduti, quello di Dirty Dancing, con il ritorno di Jennifer Grey a più di trent’anni dal film con Patrick Swayze. In primo piano anche The Hood di Paul Greengrass con Benedict Cumberbatch nei panni dell’arciere di Sherwood in un film che racconterà la nascita del mito. Anthony Hopkins non è arrivato sulla Croisette, ma oltre essere in concorso con Armageddon time di James Gray, era al mercato perché sarà Sigmund Freud in Freud’s Last session di Matthew Brown, sugli ultimi giorni di vita del padre della psicanalisi, impegnato a discutere con l’amico scrittore C.S. Lewis sull’esistenza di Dio. Ralph Fiennes, invece, è nel cast con Stanley Tucci e Isabella Rossellini di Conclave, l’elezione di un papa raccontata come un thriller. Tra i progetti più cari, quello comprato da Netflix (per 50 millioni di dollari). Pain Hustlers di David Yates (Harry Potter) con Emily Blunt: un film alla Wolf of Wall Street, la descrizione.
Emergenti
Come sempre il Marché è anche un ottimo punto d’osservazione sullo star system e le sue dinamiche. Nuovi divi, attori ma anche registi, crescono e fanno gola all’industria. Non stupisce perciò che gli occhi siano puntati sul nuovo film di Bon Joon-Ho (trionfatore qui nel 2019 con Parasite) con Robert Pattinson. Attenzione anche per Mads Mikkelsen (ieri qui per una masterclass) per l’imminente The Black Kaiser.
Tra i giovanissimi che il mercato tiene d’occhio, spiccano i nomi di Margaret Qualley (la figlia di Andie McDowell lanciata da Tarantino, in gara con Stars at Noon di Claire Denis), l’attore francese Benjamin Voisin (Illusioni perdute), Anamaria Vartolomei (la protagonista del Leone d’oro), Jody Comer (qui con l’apocalittico The End We Start From). Ma, paradossalmente, hanno trovato spazio anche nomi ad alto rischio, screditati da vicende di cronaca: Johnny Depp, Alec Baldwin, James Franco. Persino Kevin Spacey. E tra gli annunci, anche un film e una serie su Putin. Il primo, The Vor in Law, del regista polacco Patryk Vega, la seconda All The Kremlin’s Men, dal libro del giornalista dissidente Mikhaïl Zygar.
emily blunt 2 il corvo 4 il corvo 2 hunger games 3 emily blunt emily blunt 4 dirty dancing 4