RYANAIR ROVINA FAMIGLIE - L'ENTE NAZIONALE PER L'AVIAZIONE CIVILE HA MULTATO LA COMPAGNIA AEREA LOW COST PER 35 MILA EURO PERCHÉ ANCORA CHIEDE UNA SPESA EXTRA PER FAR SEDERE I BIMBI VICINI AI GENITORI E LE PERSONE CON DISABILITÀ AGLI ACCOMPAGNATORI - SIMULANDO L'ACQUISTO DI UN BIGLIETTO, IL CLIENTE DEVE PRIMA SBORSARE 6,60 EURO IN PIÙ SE VUOLE I POSTI L'UNO ACCANTO ALL'ALTRO E POI CHIEDERE IL RIMBORSO...

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Leonard Berberi per www.corriere.it

 

boeing ryanair boeing ryanair

L’Ente nazionale per l’aviazione civile invia la prima multa da 35 mila euro a Ryanair e potrebbe anche presentare un esposto alla Procura: la low cost continua a chiedere una spesa extra per far sedere i bimbi vicini ai genitori e le persone con disabilità agli accompagnatori.

 

«Dai primi accertamenti effettuati per verificare se le compagnie si sono adeguate alle disposizioni regolamentari dell’autorità è risultato che Ryanair non ha ancora provveduto ad adeguare i sistemi informatici ed operativi per garantire di non far pagare il supplemento al costo del biglietto aereo per l’assegnazione di posti vicini agli accompagnatori di minori e disabili», fa sapere l’ente in una nota.

 

RYANAIR RYANAIR

L’accusa

Il risultato è che sul sito di Ryanair «i passeggeri che hanno necessità di viaggiare accanto a minori e persone con disabilità devono ancora pagare un supplemento per ottenere i posti vicini».

 

Il vettore — prosegue la nota — «ha solo modificato una disposizione contrattuale, di difficile percezione da parte del passeggero, che permette di non pagare ovvero di ottenere il rimborso della maggiorazione del prezzo pagata sul biglietto, solo all’esito di una complessa procedura, evidentemente elusiva del regolamento Enac e contraria a quanto disposto dal Tar». Il Corriere ha richiesto una replica al vettore irlandese senza ottenere una risposta al momento della pubblicazione dell’articolo.

 

La simulazione del volo

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Simulando infatti l’acquisto di un volo Milano Malpensa-Palermo per il 24 agosto (un adulto, due bimbi), il Corriere nota che a chi prenota viene comunque chiesto di pagare l’extra di 6,60 euro per la scelta del posto, ma subito sopra compare una scritta: «Se la tariffa selezionata non include posti prenotati, almeno un adulto deve acquistare un posto (ad un prezzo compreso tra i 4 e i 6 euro o l’equivalente in valuta locale) e i bambini devono sedersi accanto agli adulti», si legge.

 

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Ma «una volta completata la prenotazione, visita qui per richiedere il rimborso del prezzo pagato per il posto a sedere». Insomma: il cliente deve prima pagare l’extra, poi chiedere il rimborso.

 

Le reazioni

«È sconcertante come Ryanair continui ad attuare pratiche commerciali aggressive che non tengono conto né delle regole Enac, né del decreto monocratico del Tar», attacca l’avvocato dello Stato Pierluigi Di Palma, presidente dell’Enac.

 

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«Si tratta di comportamenti basati solo sul profitto del vettore che non tutelano i diritti dei passeggeri e non rispettano le norme di sicurezza». Nella nota l’ente fa sapere che è «pronta la procedura a firma del direttore generale Alessio Quaranta per irrogare al vettore inadempiente una sanzione di 35 mila euro».

 

Non solo. «L’Enac sta valutando se presentare un esposto alla Procura della Repubblica per inosservanza da parte di Ryanair degli ordini giudiziari, in base a quanto disposto dall’articolo 650 del codice penale».

 

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Il ricorso al Tar

La nuova regola, prevista dall’Enac con un provvedimento d’urgenza, è entrata in vigore il 15 agosto per garantire, senza dover pagare alcun supplemento, l’assegnazione gratuita dei posti a sedere ai minori e alle persone a mobilità ridotta vicino ai loro genitori e/o accompagnatori.

 

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I vettori inadempienti rischiano multe tra 10 e 50 mila euro «senza dover avviare una procedura di contestazione, al contrario di quanto necessario in caso di segnalazione da parte di passeggeri», fa sapere l’ente.

 

Ryanair aveva tentato attraverso le vie legali di fermare la modifica, ma il Tar del Lazio il 5 agosto aveva respinto la richiesta della low cost di posticipare all’8 settembre (data dell’udienza cautelare) il termine per adeguarsi al provvedimento di urgenza dell’Enac.

 

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