Mauro Favale per La Repubblica
«In tutti gli stadi ci stanno gli insulti da una curva all' altra», dicono dalla curva Nord riconquistata dagli Irriducibili. Nel repertorio del gruppo ultrà biancoceleste che nel suo logo sfoggia il protagonista del vecchio fumetto inglese Mr Enrich, però, in questi anni si sono visti saluti romani, ululati razzisti, cori antisemiti: tutti fatti che hanno caratterizzato la tifoseria biancoceleste come una delle più "destre" d' Italia. Loro si difendono, parlano di «sfottò» dello stesso tenore condivisi e reciproci con gli odiati rivali romanisti. «Loro fanno le stesse cose », ricordano.
Sarebbe un errore, però, relegare questa vicenda alle curve dell' Olimpico. Perché non si tratta solo di una questione di rivalità calcistica. È, piuttosto la punta dell' iceberg o, per usare l' immagine di Guido Caldiron, scrittore e giornalista, da tempo studioso dell' estrema destra, «l' albero che cela la foresta ». Perché se è vero che le curve di Lazio e Roma, da tempo, sono state più o meno egemonizzate da gruppi che si rifanno all' estrema destra, fuori dallo stadio, quel brodo di coltura è lo stesso in cui pescano a piene mani i gruppi che in questi mesi si sono resi protagonisti delle cronache cittadine.
«È innegabile - prosegue Caldiron - che ci sia una sottocultura giovanile di estrema destra che mescola riferimenti alla razza, al passato fascista e genera emulazione». È lì, tra curva e periferie che attecchisce il discorso portato avanti da sigle come Forza Nuova e Casa-Pound che pure - ribadisce ancora Caldiron - «si tengono lontane dall' antisemitismo perché li connoterebbe troppo negativamente puntando invece ad acquisire una visibilità più normalizzata». Nei loro discorsi, però, «i riferimenti alla "sostituzione" del popolo italiano in atto a opera degli immigrati si rifanno all' immaginario fascista che promulgò le leggi razziali».
Argomenti che FN e Cpi portano avanti nelle periferie della capitale dove il rapporto tra residenti e migranti è sempre più complicato e dove dal 2014 a oggi non sono mancate le proteste, puntualmente cavalcate dalle sigle dell' estrema destra. Gli episodi, per restare al solo 2017, sono numerosi: dalle manifestazioni contro i migranti al Tiburtino di Forza Nuova e di "Roma ai romani" (leader Giuliano Castellino, ultrà romanista), ai picchetti al Trullo contro lo sgombero di una famiglia di italiani, occupanti abusivi di una casa popolare destinate a una famiglia di egiziani.
E ancora: dai sit-in di FN davanti al Senato contro lo Ius soli alle ronde di Cpi in spiaggia a Ostia per allontanare gli ambulanti abusivi (tutti immigrati) «che fanno concorrenza sleale ai concessionari degli stabilimenti».
Della scorsa settimana, poi, è il braccio di ferro tra Forza Nuova e il Viminale per svolgere un corteo all' Eur nell' anniversario della Marcia su Roma.
Corteo poi rinviato al 4 novembre, nel giorno della festa dell' unità nazionale e delle forze armate. Eppure c' è chi, sotto le insegne di "Rivolta nazionale" (costola di Militia, la formazione guidata da Maurizio Boccacci che si è spesso connotata per iniziative antisemite) sfiderà i divieti e proverà ugualmente a manifestare il 28 ottobre.
Segnali di un protagonismo dell' estrema destra romana che potrebbe avere il suo sbocco alle elezioni di Ostia, il 5 novembre, dove CasaPound è accreditata di percentuali in doppia cifra. È sul lido che Cpi tenterà la prova di forza per arrivare, per la prima volta con la propria sigla, in un consiglio municipale. Non proprio un esordio, però: il suo vicepresidente Andrea Antonini, nel 2008 venne eletto nel XX Municipio (zona Cassia-Flaminia) ma allora il "passaggio" arrivò grazie alla Destra di Francesco Storace. Stavolta "i ragazzi" sono cresciuti e tenteranno da soli la scalata alle istituzioni.
BLITZ DI CASAPOUND A OSTIA CONTRO GLI AMBULANTI casapound