Nino Femiani per “il Giorno”
UN RAGAZZINO di 12 anni, stanco di subire atti di bullismo, tenta di darsi fuoco in classe, ma gli insegnanti e i compagni riescono a bloccarlo e a impedire che il suo corpo si trasformi in una pira.
Accade all' Istituto comprensivo Rosario Porpora di Cefalù (Palermo), dove il bambino frequenta la seconda media. È l' ultima ora quando il ragazzino si alza dal suo banco, rovista nella cartella, e ne estrae un contenitore di plastica colmo di alcol. Qualcuno lo guarda, i suoi vicini di banco pensano che stia cercando una bottiglina d' acqua per dissetarsi. Solo quando il dodicenne si versa il liquido addosso e si sparge nell' aula l' odore acre dell' alcol, capiscono.
CON grande spirito di sacrificio, alcuni compagni si gettano addosso allo studente proprio mentre con un accendino fa scoccare la scintilla e avvampare la felpa intrisa di liquido infiammabile.
Sono attimi di vero terrore. Uno degli insegnanti si getta sul ragazzo e, insieme a due studenti, lo salva. Per fortuna il dodicenne riporta solo qualche bruciatura agli abiti, nessuna ustione sul corpo. In ogni caso viene accompagnato al pronto soccorso per essere visitato mentre i carabinieri aprono un fascicolo per capire cosa sia successo.
Vengono ripetutamente ascoltati i ragazzi della sua classe e s' incomincia a sospettare che il gesto del dodicenne sia dettato dal bullismo a cui è stato ripetutamente sottoposto nelle scorse settimane. Umiliazioni, minacce e ricatti a cui il ragazzino ha risposto con un gesto estremo che solo grazie al coraggio dell' insegnante e dei compagni di classe non ha avuto conseguenze estreme.
«SI TRATTA di un ragazzo che manifestava uno stato di disagio che noi già conoscevamo e seguivamo - dice il presidente del Porpora, Domenico Castiglia, lasciando intendere di aver già in precedenza ricevuto delle segnalazioni -.
Ora stiamo cercando di capire come intervenire per rimuoverne tutte le cause. Bullismo? La voce è arrivata anche a me e sto approfondendo la cosa. Da parte nostra siamo intervenuti e continueremo a farlo. Per fortuna il bambino non ha riportato danni e non si è bruciato neppure un capello».
Intanto gli inquirenti ascoltano docenti e alunni per capire se davvero, già nei giorni scorsi, il ragazzo avesse manifestato l' intenzione suicida per sottrarsi ai suoi piccoli aguzzini che frequenterebbero lo stesso istituto, ma in terza media.
12enne minaccia di darsi fuoco a scuola in sicilia
Il caso di Cefalù non è purtroppo isolato. «Da ottobre ad oggi ci sono stati già tre casi che fanno riflettere, perché quando si arriva a un gesto dimostrativo in classe, è implicito il messaggio alla scuola stessa che in primo luogo dovrebbe tutelare i ragazzi», afferma la psicoterapeuta Maura Manca, presidente dell' Osservatorio Nazionale Adolescenza.
«Di bullismo parliamo quando i casi diventano cronaca, ancora oggi si tende a sottovalutare un fenomeno che necessita di prevenzione seria dal momento che si registrano casi già alle materne», sottolinea. I numeri sono allarmanti: 3 ragazzi su 10 sono vittime di bullismo, il 46% ha pensato almeno una volta al suicidio. A Napoli e Caserta le scuole con maggior numero di atti di bullismo in Italia.