SBALLIAMOCI CON LA BANANA! - GLI ESPEDIENTI DEL NARCOTRAFFICO PER AGGIRARE IL BLOCCO DEI TRASPORTI NEI GIORNI DEL LOCKDOWN: LA DROGA NELLE CASSE DI FRUTTA - CARICHI DI COCAINA DAL SUDAMERICA NASCOSTI NEI CONTENITORI DI BANANE, NEI NOCCIOLI DI AVOCADO O NELLE ARAGOSTE – IL RUOLO DELLE COSCHE ITALIANE...

-

Condividi questo articolo


CARLO OTTAVIANO per il Messaggero

 

covid non ferma la droga mascherine covid non ferma la droga mascherine

Nel solo mese di agosto su una nave in Costa Rica, ben nascosto in un carico di ananas diretto a Rotterdam in Olanda c'era una tonnellata di droga per un valore, secondo il Costa Rica Drug Control Police, di 22 milioni di dollari; a Santa Maria in Colombia invece erano le banane stipate in un container (destinazione Anversa in Belgio) a nascondere altri 1.100 chili di cocaina.

 

E in Portogallo, in un porto al nord di Lisbona, gli agenti dell'Unità anti-narcotici portoghese hanno scoperto 375 chili di cocaina, anche in questo caso celata tra le banane. Il traffico internazionale di droga sull'asse America Latina Europa, insomma, non conosce sosta e le rotte sfruttano sempre più i carichi di frutta esotica, provando ad aggirare le rigorose limitazioni ai trasporti imposte dalla pandemia Covid-19.

 

Le derrate alimentari hanno infatti goduto di una sorta di lasciapassare che i narcotrafficanti hanno immediatamente sfruttato. «I sequestri di droga ha spiegato al quotidiano belga Le Soir, Bob Van den Berghe, coordinatore dell'Unodc, il programma di controllo dei container delle Nazioni Unite - sono stati decisamente maggiori per quantità rispetto al 2019».

 

covid non ferma la droga crostacei covid non ferma la droga crostacei

SISTEMI INGEGNOSI Estremamente ingegnosi i metodi per celare la droga: in cassette di crostacei, mettendoli al posto del nocciolo degli avocado dopo averli impacchettati in involucri di lattice che alla vista sembrano assolutamente parte naturale della frutta, perfino nelle scatole contenenti mascherine protettive per prevenire il Covid-19. Esemplare il caso della nave bloccata in maggio dalla Marina americana e da quella colombiana dopo essere partita da Cartagena, per volere di un gruppo paramilitare colombiano.

 

Le 7,5 tonnellate di cocaina - 294 milioni di dollari di valore una volta arrivata sulle piazze di smercio di Usa e Europa - erano state chimicamente mescolate alla caolinite, un minerale usato anche nella realizzazione delle confezioni rigide di cartone della frutta.

 

«E' un metodo molto sofisticato, perché c'è bisogno di un procedimento chimico per estrarre la cocaina dopo l'arrivo a destinazione», ha spiegato Van den Berghe. «La cocaina ha spiegato la rivista inglese New Scientist - viene spesso sciolta in solventi come la benzina o l'acetone, e una volta ridotta allo stato liquido può essere infusa in diversi materiali. Successivamente viene riportata allo stato originale attraverso il calore o alcune sostanze chimiche».

covid non ferma la droga avocado covid non ferma la droga avocado

 

La rivista ricorda i sequestri di maggio della polizia spagnola di ananas e lime provenienti dalla Colombia, con la cocaina che non si trovava all'interno dei frutti: era il cartone a esserne impregnato. A destinazione sarebbe stato estratto dai chimici delle organizzazioni criminali. Non più quindi laboratori di droga solo in Bolivia, Colombia e Perù. «Alcuni laboratori, specialmente quelli in America Latina, - ha spiegato Angela Me, direttrice dell'Unodc - si occupano delle fasi finali della raffinazione, per ottenere la cocaina idrocloride. Altri, soprattutto in Europa, si occupano dell'estrazione secondaria della cocaina che è stata mescolata o infusa in materiali come plastica, gomma, tessuti o cartone».

 

LE COSCHE ITALIANE Resta infine da capire il ruolo delle cosche italiane. Che sicuramente non sono estranee al giro, come dimostrato da una recente operazione dell'Eurojust, l'agenzia che coordina le indagini che coinvolgono più Paesi. Un sequestro effettuato lo stesso giorno in Spagna, Germania, Danimarca, Italia, Olanda, Svezia, Regno Unito e Norvegia ha riguardato camion carichi di frutta di una società olandese di trasporti.

covid non ferma la droga banane covid non ferma la droga banane

 

Tra le cassette di frutta e verdura c'erano gli stupefacenti arrivati via nave e poi spediti verso le diverse destinazioni. Nel corso dell'indagine - a cui hanno partecipato i carabinieri del nucleo investigativo di Milano - sono stati sequestrati quattro tonnellate di hashish, duecento chili di anfetamine, novanta chili di Mdma, oltre sessanta chili di cocaina e venticinque di eroina.

cocaina cocaina cocaina 1 cocaina 1

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - L’INIZIATIVA DI OLAF SCHOLZ DI CHIAMARE PUTIN PER TROVARE UNA SOLUZIONE ALLA GUERRA, CON CONSEGUENTE INCAZZATURA DI ZELENSKY, HA UN COMPLICE: LA POLONIA DI TUSK – LA MOSSA È INNESCATA NON SOLO DALLA CRISI ECONOMICA TEDESCA MA ANCHE DAL TRIONFO DI TRUMP - CON URSULA VON DER LEYEN DEBOLISSIMA, I LEADER DI GERMANIA E POLONIA HANNO CAPITO CHE NON POSSONO LASCIARE L’INIZIATIVA DI UNA TRATTATIVA DI PACE CON PUTIN AL TRUMPONE E ALLA SUA POLITICA ISOLAZIONISTICA CHE DELL’EUROPA SE NE FOTTE...

I PRIMI 90 ANNI DI CARLO DE BENEDETTI INIZIANO ALL’HOTEL PALAZZO PARIGI DI MILANO ALLE 19.30 CON UN APERITIVO E TERMINANO CON UN BRINDISI ALLE 22.30 - 100 ATTOVAGLIATI TRA CUI IL NEO 90ENNE IL PATRON EMERITO DEL POTERE BANCARIO, “ABRAMO’’ BAZOLI, ZANDA E GENTILONI (UNICI POLITICI), EZIO MAURO E GAD LERNER – DA RCS: CAIRO, DE BORTOLI, ALDO GRASSO E LILLI GRUBER (CHE HA SCODELLATO IERI SERA SU LA7 UNA PUNTATA REGISTRATA) - MOLTI HANNO NOTATO L’ASSENZA DELLA MOGLIE DI MARCO, PAOLA FERRARI, DA SEMPRE AVVERSARIA DEL SUOCERO: “E’ IL NONNO DEI MIEI FIGLI MA MI DISSOCIO DALLE PAROLE DISGUSTOSE DETTE SU GIORGIA MELONI” – E CARLETTO NON SOLO NON L’HA INVITATA MA AVREBBE SOTTOLINEATO AL FIGLIO MARCO CHE LA PRESENZA DELLA MOGLIE PAOLA NON ERA PER NULLA GRADITA….

DAGOREPORT – L'EFFETTO TRUMP RINGALLUZZISCE LE DESTRE EUROPEE E LA ''MAGGIORANZA URSULA'' RISCHIA DI IMPLODERE - OLTRE ALL'INETTA SCELTA DI RAFFORZARSI CONCEDENDO A GIORGIA MELONI UNA VICEPRESIDENZA ESECUTIVA (SU FITTO CONTRARI SOCIALISTI E LIBERALI), A DESTABILIZZARE LA VON DER LEYEN SONO I POPOLARI SPAGNOLI CHE MIRANO A FAR CADERE IL GOVERNO SANCHEZ BOCCIANDO IL COMMISSARIO SOCIALISTA RIBEIRA – PER URSULA SI PREFIGURANO TRE SCENARI: 1) LA CRISI RIENTRA E PASSANO LE NOMINE, FITTO COMPRESO; 2) ACCONTENTA I SOCIALISTI E RIFORMULA LE NOMINE DEI COMMISSARI; 3) SALTA LA ''MAGGIORANZA URSULA'' E SI TORNA AL VOTO (COSA MAI SUCCESSA…)