Estratto dell'articolo di Mattia Feltri per “La Stampa”
Siccome a mettere in galera immigrati, tossici, innocenti vari, ad aumentare le pene e a buttare le chiavi alla lunga viene noia, la Lega ha pensato di tirarsi un po' su proponendo di mettere in galera pure i bambini. Per tramite di Giulia Bongiorno [...] si suggerisce di abbassare l'età imputabile sotto i quattordici anni, il limite oltre il quale davanti a un giudice e in reclusione oggi non si va.
Il noto filosofo del diritto Matteo Salvini l'ha illustrata così: se un ragazzino rapina e spaccia come un cinquantenne, allo stesso modo la deve pagare. Non so con quali gesti spiegare a Salvini che se un cinquantenne vota, guida l'auto e paga le tasse e un ragazzino no, è perché qualche differenza esiste, e la si può intuire anche a occhio nudo.
Ma del resto Salvini è un onesto ammiratore dello stato di diritto di stampo putiniano e nordcoreano, e non per caso l'ultimo paese a portare da quattordici a dodici anni il limite dell'imputabilità è stata la Cina, due anni fa: la scuola è quella lì.
giulia bongiorno matteo salvini conferenza stampa dopo l'udienza sul caso gregoretti 1
E infatti, tornando a Giulia Bongiorno, la sua chiosa è stata folgorante: «Oggi i ragazzi crescono molto in fretta». Quindi mettiamoli in fretta dietro le sbarre. Mi ha ricordato di quando l'Unione sovietica di Iosif Stalin deliberò di estendere la pena di morte fino ai dodicenni e, allo sdegno del mondo occidentale, il partito comunista francese obiettò che le democrazie erano arretrate e non potevano capire: l'Urss è una società così sviluppata, sostenne, che lì i bambini diventano adulti prima. Ecco dove siamo tornati. Con una conquista in più: oggi gli adulti restano bambini e li mandiamo al governo.
matteo salvini e francesca verdini alla mostra del cinema di venezia 7 minore in carcere