PER SCAPPARE DAGLI HACKER CE NE ANDIAMO NELLO SPAZIO – VON DER LEYEN HA ANNUNCIATO CHE LA COMMISSIONE EUROPEA STANZIERÀ 6 MILIARDI DI EURO PER IL LANCIO DI UNA SERIE DI SATELLITI PER CREARE UNA RETE INTERNET AD ALTA VELOCITÀ E RENDERE LE COMUNICAZIONI PIÙ SICURE DAI CYBER ATTACCHI - LA COSTRUZIONE DI QUESTA INFRASTRUTTURA GENERERÀ UN INDOTTO COMPLESSIVO CHE OSCILLERÀ TRA I 17 E I 24 MILIARDI…

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Claudio Tito per "la Repubblica"

 

Uno scudo spaziale europeo. Ma non militare. Per le telecomunicazioni. Per creare una rete internet ad alta velocità che corra parallela alle infrastrutture terrestri. Una vera e propria costellazione di satelliti dell'Unione per rendere le telefonate e l'accesso al web più sicuro. Da tutti i punti di vista. La Commissione ha proposto ieri questo progetto per far compiere alle tlc un salto oltre l'atmosfera. L'obiettivo è duplice: riuscire a raggiungere tutte le aree del Vecchio Continente e rendere le comunicazioni, anche quelle militari, più sicure. 

 

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Ossia al riparo dai cyber attacchi, ormai sempre più frequenti. E soprattutto sempre più utilizzati per le "guerre ibride", dalla Russia e dalla Cina. Per costruire questa "costellazione" a orbita bassa, l'Ue stanzierà 6 miliardi di euro: due saranno stanziati dagli Stati-membri, due dal bilancio europeo e altri due dal partneriato pubblico-privato. Quindi con aziende coinvolte nel progetto.

 

«La nostra economia - ha spiegato la presidente della Commissione, Ursula Von Der Leyen - sta divenendo sempre più digitale e anche le minacce cyber stanno crescendo. La risposta è nello spazio. Oggi proponiamo un piano per la sicurezza del sistema di comunicazione satellitare. Per comunicazioni governative sicure e connessioni più veloci ovunque». Per l'Unione europea, dunque, questa sorta di nuovo programma spaziale dovra' garantire la disponibilità a lungo termine di un accesso ininterrotto e a copertura mondiale a servizi di comunicazione.

 

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Una efficacia anche sotto il profilo dei costi. Tutti gli studi preparatori hanno consegnato risultato pure per quanto riguarda la gestione di eventuali crisi internazionali e in relazione alla sicurezza. Da tenere presente, poi, che secondo i calcoli della Commissione la costruzione di questa infrastruttura genererà un indotto complessivo che oscillerà tra i 17 e i 24 miliardi. Il che sarebbe un vero proprio boost per l'occupazione nel settore dell'industria spaziale. 

 

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«Lo spazio - ha osservato il commissario agli Affari Interni Thierry Breton, titolare della proposta - svolge un ruolo di sempre maggior rilievo per l'Unione: nella vita quotidiana, nella crescita economica, nella sicurezza e nel peso geopolitico». La nuova rete diventerà in questo modo un passepartout per l'Ue in Africa. Su questo regolamento, però, sono state espresse anche critiche. La prima riguarda la tempistica: incerta. L'altra fa riferimento al "green Deal", ossia il pacchetto per la transizione ecologica: le emissioni di gas serra dei lanciatori potrebbero non essere compatibili con gli obietivi climatici. 

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Ma si tratta di osservazioni su cui la Commissione è convinta di trovare risposte in tempi brevi. Il via libera dell'esecutivo europeo è avvenuto contestualmente ad un'altra iniziativa. L'Europa si propone di diventare una sorta di "spazzino" dello spazio. Un'iniziativa, insomma, per gestire il traffico e i rifiuti in orbita. Che stanno ormai provocando una serie di incidenti. Dall'inizio delle missioni, circa 6mila lanci hanno messo in orbita 11.800 satelliti, di cui 4.550 attualmente operativi. Oltre un milione di detriti tra 1 e 10 cm orbitano attorno alla Terra. Gli interessi dell'Ue, si tutelano anche gestendo la sicurezza oltre l'atmosfera.

 

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