SCENE DALL'ITALIA DI DOMANI - UN UOMO SI È SUICIDATO LANCIANDOSI DAL SESTO PIANO DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA DI MILANO: IN UN BIGLIETTO CHE AVEVA ADDOSSO, HA COMUNICATO LA VOLONTA' DI FARLA FINITA PER PROBLEMI ECONOMICI E PER QUESTIONI FAMIGLIARI - L'UOMO AVEVA IN TASCA IL TESSERINO DI AVVOCATO MA ERA STATO SOSPESO DA MOLTI ANNI IN VIA AMMINISTRATIVA PER IL MANCATO PAGAMENTO DELLE QUOTE ASSOCIATIVE...

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Luigi Ferrarella per www.corriere.it

 

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Un uomo è morto al Tribunale di Milano cadendo dal sesto e penultimo piano. Non era un imputato in uno dei processi in calendario mercoledì mattina all’ufficio gip. E non era nemmeno un dipendente dell’amministrazione giudiziaria o uno degli operai che in queste settimane stanno svolgendo lavori nell’edificio.

 

Aveva sì in tasca un tesserino da avvocato, ma in realtà l’Ordine degli avvocati di Milano lo aveva sospeso in via amministrativa già da molti anni, per il mancato pagamento delle quote associative, e in seguito lo aveva sottoposto a un procedimento disciplinare per aver in qualche modo esercitato ancora la professione nonostante la sospensione.

 

In un biglietto, che aveva addosso, l’uomo manifestava l’intenzione di togliersi la vita, sia per problemi economici sia per travagliate questioni familiari.

 

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Al momento sono queste le uniche certezze raggiunte dagli inquirenti, che nel cortile interno vicino alla entrata di via Manara stanno procedendo agli accertamenti scientifici per ricostruire cosa sia accaduto.

 

Il procuratore della Repubblica, Marcello Viola, che è sceso in cortile insieme agli altri dirigenti del Tribunale e al pm di turno, Cristiana Roveda, ha confermato che in base ai primi elementi l’uomo — che è stato identificato — sembrerebbe appunto aver attuato un suicidio gettandosi dalla finestra del bagno lungo il corridoio della Sezione Locazioni del Tribunale civile al sesto piano, dove lo hanno ripreso le telecamere interne.

 

palazzo di giustizia di milano palazzo di giustizia di milano

PRECIPITA DAL PALAZZO GIUSTIZIA, BIGLIETTO ANNUNCIA SUICIDIO 

(ANSA) - Aveva un biglietto in tasca, nel quale annunciava il suicidio, l'uomo, un italiano sui cinquant'anni, morto precipitando dai piani alti del Palazzo di Giustizia di Milano. Le indagini sono coordinate dal pm di turno Cristiana Roveda. Dai primi accertamenti sembra che oggi l'uomo non avesse udienze. Si sta verificando se avesse dei precedenti e se fosse indagato in qualche procedimento.

 

MILANO, UN UOMO CADE ALL'INTERNO DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA E MUORE

Da www.rainews.it

 

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Un uomo, di cui al momento non si conosce l'identità, è morto precipitando dai piani alti, nel cortile interno, del Palazzo di Giustizia di Milano. A dare l'allarme sono stati alcuni dipendenti al lavoro negli uffici giudiziari. 

 

Sono presenti sul posto il pg di Milano Francesca Nanni, il procuratore Marcello Viola e i procuratori aggiunti Tiziana Siciliano e Eugenio Fusco, insieme alle forze dell'ordine. L'area è stata transennata.

 

"Si tratta di una persona estranea all'ambiente giudiziario e, al momento, l'ipotesi prevalente è quella del suicidio". Lo afferma il procuratore della Repubblica di Milano, Marcello Viola, parlando coi giornalisti nel cortile del Palazzo di Giustizia dove, intorno alle 12.30, un uomo è morto precipitando dai piani alti dell'edificio.

 

"Sembrerebbe - aggiunge il procuratore Viola - dal settimo piano", dove si trova l'ufficio Gip e Gup. Le forze dell'ordine stanno verificando i documenti trovati addosso alla vittima.

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