Lorena Loiacono per "il Messaggero"
La scuola finisce online: con didattica, scrutini ed esami che si svolgeranno rigorosamente a distanza. E' questo lo scenario indicato dal decreto scuola approvato ieri in Consiglio dei ministri. L'attesa data di rientro in classe ancora non c'e, dipendera dalla curva dei contagi da Covid-19. L'unica data certa, oggi, e quella del 18 maggio come limite massimo per il rientro tra i banchi: se gli studenti entro quella data non saranno tornati in classe, infatti, verranno adottate misure eccezionali.
LE NOVITA
Innanzitutto l'esame di terza media verrebbe cancellato del tutto: agli studenti sara sufficiente preparare una tesina da inviare online ai loro docenti che, sui voti pregressi e sulla base dell'elaborato, potranno compilare le pagelle con il voto finale. L'esame di maturita invece verrebbe completamente stravolto: sulla base del decreto, infatti, e prevista una sola prova, orale ed effettuata online.
Un maxi colloquio con cui affrontare tutte le materie e che possa sostituire anche le due prove scritte che verrebbero a mancare. La commissione d'esame sara solo interna, vale a dire composta da 6 docenti che fanno parte della classe e che quindi sanno bene fin dove sono stati svolti i programmi durante gli oltre due mesi di didattica a distanza. La commissione interna viene adottata anche qualora la scuola riaprisse i battenti entro il 18 maggio. Si tratta di un'eventualita probabilmente da scartare. Non ci sono, infatti, oggi le condizioni per far rientrare quasi 8 milioni di ragazzi e un milione tra docenti e personale Ata in classi sovraffollate, facendoli peraltro spostare su bus e metropolitane.
LA SECONDA OPZIONE
Ma il decreto affronta comunque anche questa possibilita, prevedendo lo svolgimento regolare degli esami di terza media e la maturita che manterrebbe il suo schema tradizionale seppur con varie modifiche. Oltre alla commissione interna, verrebbe modificata anche la seconda prova: lo scritto multidisciplinare, il piu temuto, perderebbe la sua valenza nazionale e verrebbe preparato dalle singole commissioni.
A viaggiare online non saranno solo gli esami di Stato ma anche gli scrutini, la valutazione di fine anno che interessa tutti i ragazzi e non solo quelli che hanno gli esami a fine anno: gli studenti, per l'anno scolastico 2019-2020, saranno tutti ammessi alla classe successiva. Semplicemente saranno tutti promossi. Ma la ministra all'istruzione, Lucia Azzolina, ha sottolineato che non si trattera di un 6 politico. Nessuna sanatoria, quindi: i voti restano reali, basati sugli esiti del primo quadrimestre e sulla partecipazione dello studente alla didattica distanza.
Quindi in pagella potrebbero esserci anche delle insufficienze, su decisione dei docenti che terranno comunque in considerazione che non per tutti e semplice seguire e svolgere lezioni online. Non lo e per i ragazzi, che si ritrovano spesso senza computer e senza connessione, ma non lo e neanche per i docenti che fino ad oggi non si sono mai trovati a dover fronteggiare una situazione simile e non hanno svolto un'efficace formazione sul digitale.
LE CARENZE
Le carenze sul programma, ad ogni modo, dovranno essere colmate: verranno recuperate il prossimo anno, anche a partire da settembre con una ripresa del tempo scuola. Sul fronte degli insegnanti non sono mancate le polemiche: il decreto scuola prevede la possibilita di pubblicare i bandi per gli attesi tre concorsi. Uno dei tre, quello straordinario da 24mila professori di scuole medie e superiori con piu di tre anni di servizio alle spalle, avrebbe dovuto portare i primi assunti in cattedra gia il 1 settembre. Non sara possibile visto che, con il blocco dei concorsi per l'emergenza sanitaria, il reclutamento nel pubblico impiego al momento e fermo. I concorsi potranno svolgersi nei prossimi mesi con le assunzioni anche durante l'anno.
Per il momento e certo che verranno assunti 4.500 docenti per coprire una parte dei posti liberati lo scorso anno da quota 100. Per l'avvio del prossimo anno scolastico sono previste anche possibili variazioni sulla data di inizio delle lezioni, con un'intesa tra il ministero e la Conferenza Stato-Regioni.