VLADIMIR PUTIN E LE ARMI NUCLEARI
Estratto dell’articolo di Gianluca Di Feo per “la Repubblica”
La deterrenza è una partita sofisticata e terribile, che ha tenuto per mezzo secolo l'umanità in sospeso sul baratro della distruzione nucleare ma in questo modo ha impedito che Nato e Urss arrivassero allo scontro diretto. […] Oggi i manuali della Guerra Fredda hanno perso qualsiasi efficacia: siamo davanti a una sfida assolutamente inedita e pertanto ancora più pericolosa.
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Lo dimostra il fatto che dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina per almeno trenta volte […] Putin ha evocato la minaccia nucleare con toni sempre più assertivi, senza però venire minimamente preso sul serio dalle cancellerie occidentali. È vero: secondo molti statisti la deterrenza somiglia al poker, in cui si può persino osare il bluff. Ma solo fino a un certo punto, perché perdere la credibilità significa rinunciare al ruolo di potenza mondiale e scoprire le carte vuol dire premere il tasto rosso che lancia gli ordigni più devastanti di tutti.
VLADIMIR PUTIN E LE ARMI NUCLEARI
Molti analisti ritengono che ora il Cremlino sia pronto a tutto, tranne che a perdere la faccia: l'immagine di forza è quella che legittima il potere del nuovo Zar in patria e nel mondo; se ci rinuncia, abdica alla sua autorità. Preso atto che le parole si sono dimostrate inutili, adesso Mosca si trova davanti a una scelta senza precedenti.
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Deve dissuadere gli Stati Uniti, la Francia e la Gran Bretagna dall'autorizzare Kiev a impiegare missili a lungo raggio contro il territorio russo. Un via libera che potrebbe scagliare ondate di Atacms e Storm Shadow sulle retrovie dell'offensiva contro Kharkiv e sugli aeroporti da cui decollano i Sukhoi che bombardano senza sosta le difese ucraine: in pratica, il vantaggio accumulato dai russi in mesi di combattimenti potrebbe svanire nel giro di pochi giorni. E il volo dei cruise sul cielo delle città, da Belgorod a Voronez, da Krasnodar a Kursk, mostrerebbe al popolo russo l'inferiorità militare del Paese.
Come può Mosca impedirlo? La dottrina elaborata nell'ultimo quarto di secolo prevede di fare leva sulla superiorità nel settore delle testate tattiche, che hanno una capacità distruttiva limitata ma comunque dieci volte superiore a Hiroshima. Finora però non sta funzionando. […] Il Cremlino quindi deve alzare "la posta in gioco" e […] "compiere nuovi passi nella deterrenza". Ossia dimostrare all'Occidente che quello nucleare non è un bluff. Non sappiamo cosa accadrà nelle prossime ore.
PUTIN IN CINA - LA VALIGIA CON I CODICI NUCLEARI
Di sicuro, ci sarà una seconda fase delle grandi manovre con le testate tattiche che verosimilmente riguarderà il Baltico: potrebbero venire esibiti gli ordigni che da Kaliningrad possono cancellare cinque capitali della Nato e quelli dislocati in Bielorussia a poche decine di chilometri dai confini polacchi.
Si tratta però di una mossa prevedibile e già preventivata dai leader dell'Europa settentrionale. Ecco che la proposta di Dmitrij Suslov, membro del Consiglio per la politica estera e la difesa, non pare più una valutazione accademica ma assume il profilo di una prospettiva concreta: fare scoppiare una bomba tattica, concretizzando nel mostruoso fungo di fuoco quanto Mosca sia disposta ad andare fino in fondo.
[…] Il passo oltre è stabilire dove effettuare l'esplosione. In un poligono deserto della Siberia? Oppure, come chiedono i falchi dell'imperialismo russo, infliggere un colpo dimostrativo e terrificante sotto gli occhi degli ucraini e dell'Occidente? Nei mesi scorsi i Dottor Stranamore del Cremlino avevano ipotizzato di incenerire l'Isola dei Serpenti, il simbolo della resistenza contro l'aggressione russa piantato nel Mar Nero a metà strada tra Odessa e la Romania, ossia la Nato. Sono scenari che appaiono incredibili ma vengono discussi sempre più spesso in questi giorni. […]