Essia Sahli per www.vanityfair.it
Designer innovativo e anticonformista, Issey Miyake ha segnato un'intera generazione di creativi tra Oriente e Occidente: lo stilista, che era affetto da carcinoma epatocellulare, è scomparso oggi all'età di 84 anni a Tokyo «circondato da amici e intimi collaboratori», come dichiarato da un breve comunicato del Miyake Design Studio. Amante del colore, del dinamismo quasi «spirituale» di cui infondeva i suoi capi d'abbigliamento, così come del concetto di trasformazione, il designer non solo ha costruito ponti tra artigianalità tradizionale e nuove tecnologie applicate ai tessuti, ma è stato un raro esempio di come un brand possa attingere continuamente alle proprie fondamenta senza smettere di reinventarsi.
Issey Miyake ha fondato il suo studio di design nel 1970, e sin da allora ha sfidato convenzioni e modalità standard dell'industria fashion, mixando abiti sportivi e adatti a una vita energica a codici d'abbigliamento più sofisticati, intrecciando la storia del suo marchio d'abbigliamento con quella dei suoi profumi, diventati bestseller. Assieme a Kansai Yamamoto e Kenzo Takada, che come lui ha costruito gran parte della sua vita e carriera a Parigi, il designer ha portato visioni e motivi del Sol Levante nel sistema moda occidentale, dando vita a nuove forme estetiche.
Tra queste, c'è sicuramente la reinterpretazione del tessuto a pieghe, il celeberrimo plissé di Issey Miyake, diventato un vero e proprio franchise, Pleats Please - approdato con successo anche nell'abbigliamento maschile grazie a Homme Plissé - e ripreso concettualmente anche nell'iconica linea di borse Bao Bao, lanciata nel 2010.
Mai stanco di allargare i propri orizzonti, nel 1998 lo stilista creò anche la linea sperimentale A-POC (o A Piece of Cloth) emblematica della sua ricerca di design, che rispondesse alle esigenze degli stili di vita contemporanei e delle loro continue evoluzioni. Miyake iniziò poi a ritirarsi gradualmente dalla prima linea del processo creativo, passando il testimone a una serie di giovani designer e collaboratori che hanno continuato ad animare la settimana della moda di Parigi con sfilate vivaci e spettacolari tra elementi di danza, performance e fantasiose installazioni.
In una dichiarazione, la casa di moda ha dichiarato: «Mai abbracciando le tendenze, lo spirito dinamico di Miyake è stato guidato da una curiosità incessante e dal desiderio di trasmettere gioia attraverso il design (…) Non si è mai tirato indietro dal suo amore, dal processo di creazione delle cose. Ha continuato a lavorare con i suoi team, creando nuovi modelli e supervisionando tutte le collezioni sotto le varie etichette Issey Miyake. Il suo spirito di gioia, responsabilizzazione e bellezza sarà portato avanti dalle prossime generazioni». Come da volere del designer, non ci sarà alcun funerale o servizio commemorativo.
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