SEDICI PICCOLI MIGRANTI – È ARRIVATA IN ALBANIA, AL PORTO DI SHENGJMN, LA NAVE DELLA MARINA MILITARE CON A BORDO 10 BENGALESI E SEI EGIZIANI, I PRIMI MIGRANTI CHE SARANNO RINCHIUSI NEI CENTRI COSTRUITI DALL'ITALIA – DOPO LE APERTURE DI URSULA VON DER LEYEN, BRUXELLES FRENA SUL “MODELLO ALBANIA” FIRMATO MELONI. UN PORTAVOCE DELLA COMMISSIONE: “QUESTA OPZIONE AL MOMENTO NON È LEGALMENTE POSSIBILE PER LA UE. BISOGNA PRIMA REGOLAMENTARE IL RIMPATRIO FORZATO IN UN PAESE TERZO…”

-

Condividi questo articolo


ARRIVATA IN ALBANIA LA NAVE DELLA MARINA CON 16 MIGRANTI

arrivata in albania a Shengjmn la nave della marina con 16 migranti arrivata in albania a Shengjmn la nave della marina con 16 migranti

(ANSA) - La nave Libra della Marina Militare sta entrando nel porto albanese di Shengjmn con a bordo i primi 16 migranti che saranno accolti nelle strutture italiane costruite nel Paese. Lo ha constatato l'ANSA.

 

La nave della Marina Militare con a bordo 10 migrati bengalesi e sei egiziani è approdata al porto di Shengjmn. A poche decine di metri dal molo si trova l'hotspot allestito dall'Italia, dove i migranti saranno sottoposti ad uno screening sanitario e alle procedure di identificazione per essere poi trasferiti - in giornata - al campo di accoglienza di Gjader, a poche decine di chilometri dal porto.

 

BRUXELLES FRENA SUI MIGRANTI IN ALBANIA “ILLEGALE, NON È UN MODELLO PER LA UE”

Estratto dell’articolo di Claudio Tito per “la Repubblica”

 

https://www.repubblica.it/politica/2024/10/16/news/sbarchi_migranti_albania_von_der_leyen-423557289/

 

arrivata in albania a Shengjmn la nave della marina con 16 migranti arrivata in albania a Shengjmn la nave della marina con 16 migranti

Il modello Albania non è un modello per l’Europa. Semplicemente perché non è legale. Almeno non lo è per le norme europee. Nel giorno del trasferimento di soli 16 migranti dall’Italia in territorio albanese, l’Ue fa sapere in maniera formale che questa modalità non è compatibile con le regole comunitarie. E gli auspici proposti l’altro ieri dalla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, sono stati male interpretati.

 

«Attualmente — ha sottolineato una portavoce dell’esecutivo europeo — non è legalmente possibile per la Ue avere questa opzione. Per rendere possibile un simile modello la legge Ue deve regolamentare il rimpatrio forzato in un Paese terzo, che non sia il Paese di origine ed è qualcosa che stiamo ancora esaminando».

 

agenti di polizia davanti all hotspot per migranti di shengjin in albania agenti di polizia davanti all hotspot per migranti di shengjin in albania

Gli uffici di Palazzo Berlaymont si limitano ad osservare che «coloro che non hanno il diritto legale di restare devono essere rimpatriati». Del resto da Bruxelles un via libera all’idea di estendere l’accordo tra Roma e Tirana non c’è mai stato.

 

 

[…] l’altro ieri, nella missiva inviata da von der Leyen ai leader europei, la presidente ha insistito sulla opportunità di «esplorare possibili strade da percorrere riguardo all’idea di sviluppare centri di rimpatrio al di fuori dell’Ue, soprattutto in vista di una nuova proposta legislativa sui rimpatri. Con l’avvio delle operazioni previste dal protocollo Italia-Albania, saremo anche in grado di trarre lezioni pratiche». Come a dire: vediamo cosa succede con l’accordo italiano e poi valutiamo.

 

[…]

 

arrivata in albania a Shengjmn la nave della marina con 16 migranti arrivata in albania a Shengjmn la nave della marina con 16 migranti

Non a caso sul capitolo migranti, il Consiglio europeo che si riunirà domani è profondamente spaccato. Sulla bozza di conclusioni non si registra alcuna intesa. Gli “sherpa” (i consiglieri dei governi) hanno inserito quella parte tra parentesi quadre: il modo diplomatico per dire che si tratta di una formula controversa. Ed è anche molto vaga.

 

Alcuni Paesi, tra cui l’Italia, vorrebbero indicazioni più dettagliate, molti altri una formulazione fumosa e alcuni escludere in toto il capitolo dalla dichiarazione finale. Un gruppo limitato poi invita ad anticipare l’applicazione del nuovo Patto sull’Asilo e migranti su cui è già stato eretto un muro. Tra cui quello dell’ungherese Orban.

 

centro migranti italiano in albania centro migranti italiano in albania

«L’Italia — è la convinzione di Giorgia Meloni — ha dato il buon esempio col Protocollo Italia-Albania. È una strada nuova, coraggiosa, inedita. È finito il tempo in cui l’Italia seguiva le rotte altrui». Tutte le opposizioni si sono scagliate contro la presidente del consiglio mettendo in evidenza anche i costi dell’accordo con Tirana, comprese le spese per trasportare solo 16 extracomunitari.

 

A questo proposito, poi, i socialisti europei sono stati netti: «Siamo contrari — ha detto la capogruppo di S&D, Iratxe Garcia Perez — alla creazione di hub di rimpatrio e a qualsiasi forma di esternalizzazione della politica di asilo» […]

giorgia meloni edi rama - hotspot per migranti in albania giorgia meloni edi rama - hotspot per migranti in albania NUOVI CENTRI PER I MIGRANTI IN ALBANIA NUOVI CENTRI PER I MIGRANTI IN ALBANIA giorgia meloni edi rama - hotspot per migranti in albania giorgia meloni edi rama - hotspot per migranti in albania NUOVI CENTRI PER I MIGRANTI IN ALBANIA NUOVI CENTRI PER I MIGRANTI IN ALBANIA

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – QUANDO IL BRACCIO DESTRO IN ITALIA DI ELON MUSK, ANDREA STROPPA, EVOCA IL COMPLOTTONE SULLE MAZZETTE-SOGEI, NON HA TUTTI I TORTI - L'ARRIVO DEI SATELLITI DI MUSK, ALTERNATIVA ALLA COSTOSISSIMA FIBRA, HA FATTO SALTARE GLI OTOLITI A KKR-FIBERCOP E OPENFIBER: LA DIGITALIZZAZIONE BALLA SUI MILIARDI DEL PNRR - NON SOLO: È IN ATTO UNA GUERRA APERTA DI STARLINK A TIM PER OTTENERE L'ACCESSO ALLE FREQUENZE NECESSARIE PER CONNETTERE LE STAZIONI DI RICEZIONE SATELLITARE AI TELEFONINI - NON E' FINITA: INFURIA LA  BATTAGLIA TRA KKR E PALAZZO CHIGI SU OPEN FIBER..

DAGOREPORT - AL CUOR DI GIULI NON SI COMANDA! ACCECATO DAL FASCINO DARDEGGIANTE DI FRANCESCO SPANO, IL MINISTRO BASETTONI L’HA DESIGNATO SUO CAPO DI GABINETTO. MAI NOMINA FU TANTO SCIAGURATA: COLLABORATORE DI GIULIANO AMATO E DI MARIA ELENA BOSCHI, SEGRETARIO GENERALE AL MUSEO MAXXI EPOCA MELANDRI, IL TENEBROSO SPANO FU TRAVOLTO NEL 2017 DA UNO SCANDALETTO CHE LO COSTRINSE, TRA L'ALTRO, A DICHIARARE LA SUA OMOSESSUALITÀ - UN PEDIGREE LONTANO UN VENTENNIO DAI VALORI DI “IO SONO GIORGIA: SONO UNA DONNA, SONO UNA MADRE, SONO CRISTIANA” - AGGIUNGERE L’ARROGANZA IN GILET DAMASCATO DI GIULI-RIDENS CHE SE N’È ALTAMENTE FREGATO DI COMUNICARE AI SOTTOSEGRETARI MANTOVANO (ULTRA-CATTOLICO) E FAZZOLARI (ULTRA-TUTTO), DELLA SUA VOLONTÀ DI NOMINARE IL SUO COCCO GAIO E DE SINISTRA - L’INCAZZATURA DELLA FIAMMA TRAGICA DEFLAGRA AL PENSIERO CHE SPANO PARTECIPERÀ AI PRE-CONSIGLI DEI CDM. METTERÀ PIEDE NEL SANCTA SANCTORUM DEL GOVERNO, OCCHI E MANI E ORECCHIE SUI DOSSIER IMPORTANTI, E PER UNA SQUADRA DI GOVERNO OSSESSIONATA DAI COMPLOTTI, ESASPERATA DAI TRADIMENTI E INFILTRATA DAGLI “INFAMI” LA SUA PRESENZA SARÀ COME GETTARE BENZINA SUL FUOCO

DAGOREPORT - A METÀ NOVEMBRE SI CONOSCERÀ IL DESTINO DELL’ARMATA BRANCAMELONI: RIMPASTO SÌ, RIMPASTO NO? - LA MELONI VORREBBE LIBERARSI DI MINISTRI INCAPACI O IMPALPABILI E TAJANI SAREBBE BEN FELICE DI SOSTITUIRE LO ZOPPICANTE ZANGRILLO (PUBBLICA AMMINISTRAZIONE), L’INESISTENTE BERNINI (UNIVERSITÀ), L’INCONCLUDENTE PICHETTO FRATIN (AMBIENTE E SICUREZZA ENERGETICA), EREDITATI DALLA GESTIONE BERLUSCONI-FASCINA-RONZULLI - IL MINISTRO DELLA SALUTE SCHILLACI NON VEDE L’ORA DI GIRARE I TACCHI VISTO COME È RIDOTTO IL SISTEMA SANITARIO ITALIANO - TRABALLA DANIELA SANTANCHE’ (IN POLE C’E’ FOTI), PER IL DOPO-FITTO SCALPITA CIRIELLI, MELONI VORREBBE SILURARE URSO E "RICOMPENSARE" RAMPELLI - SALVINI E LE SMANIE DI VANNACCI: SOGNA DI FARE IL MINISTRO…