DAGONEWS
Il racconto della vita della vedova di George V d’Inghilterra, Queen Mary, pubblicato nel 1959 a sei anni di distanza dalla sua morte a 85 anni, è considerato una delle migliori biografie reali. Ma il defunto autore James Pope-Hennessy, che ha intervistato membri della famiglia reale, ex dame di compagnia e personale di palazzo, ha omesso alcuni dei dettagli più succosi e più divertenti, sapendo che non avrebbero mai superato la censura reale.
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L’estratto delle annotazioni private appena pubblicato dal ''Daily Mail'' è un resoconto straordinariamente dettagliato dei pochi giorni trascorsi nel 1957 con il Duca e la Duchessa di Windsor nella vecchia casa colonica che avevano comprato vicino a Parigi. Erano passati 21 anni da quando il Duca, figlio maggiore della regina Maria, aveva abdicato al trono, come Edoardo VIII, per sposare Wallis Simpson, una divorziata americana che amava la mondanità.
Il biografo prende in giro anche l'accento yankee di Wallis, con ''mah'' al posto di ''my'', ''dook'' invece di ''duke''.
«Il Duca di Windsor è, a prima vista, molto meno piccolo di quanto fossi stato indotto a credere; non è affatto un manichino, ma un essere umano ben proporzionato. Ha i capelli divisi in ciocche su entrambi i lati della testa, e ha un'espressione accigliata e selvaggia.
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Ha gli occhi di suo padre e alcuni dei suoi manierismi che mi piacciono. Lui beve latte per quello che la Duchessa chiama "quella piccola vecchia ulcera". Lei dovrei dire che, è nel complesso, una donna stupida, con un cervello meschino, un'immensa buona volontà e un severo potere di concentrazione.
Come la sua casa, è tremendamente americana, e nello specifico meridionale - è stato come tornare a Montgomery, in Alabama, senza il muschio degli alberi.
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È piatta e spigolosa, potrebbe essere stata creata per una carta da gioco medievale. Le spalle sono piccole e alte; la testa molto, molto grande, quasi monumentale; gli ampi occhi sono spalancati e molto grandi, il viso è pallido e venato, le labbra dipinte e i denti da cannibale.
Fa una smorfia riservata per parlare della Regina Madre che è molto sgradevole da vedere. È cordiale e amichevole; ma si sente che quell’entusiasmo potrebbe improvvisamente gelarsi e si finisce per essere gettati in un limbo riservato a molte persone, quelle che l’hanno trattata male o che le hanno dato una delusione».
I loro tre carlini si chiamavano Disraeli, Trooper e Davy Crockett. ''Ne avevamo un quarto, chiamato Peter Townsend (il pilota divorziato che la principessa Margaret avrebbe voluto sposare)'', spiegò la duchessa, ''ma abbiamo dato via il Capitano''.
Racconta il duca: ''mia madre, la regina Maria, odiava la campagna. Mi diceva 'sono nata a Kensington, sono una londinese'. Odiava Sandringham, Balmoral era un po' meglio, ma ci restavamo sempre troppo. Sandringham era tremendo' (si parla dei castelli della famiglia Windsor).
E aggiunse: ''Off the record, mio padre, Giorgio V, aveva un carattere pessimo. Era tremendamente maleducato con mia madre. L'ho vista tante volte alzarsi da tavola e lasciare la stanza per quanto era stato sgarbato con lei, e noi bambini la seguivamo fuori. Non quando la servitù era presente, ovviamente, ma quando eravamo solo in famiglia''.
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