SENZA PUTIN, CI RIMETTERÀ LE PEN! – IL PARTITO DI MARINE, IL “RASSEMBLEMENT NATIONAL”, RISCHIA LA BANCAROTTA: È OBERATO DA UN DEBITO DI 23 MILIONI DI EURO. VISTI I PRECEDENTI PRESTITI CON BANCHE RUSSE, ADESSO GLI ISTITUTI FRANCESI RIFIUTANO DI OFFRIRE LIQUIDITÀ AL PARTITO SOVRANISTA – PER RESISTERE BASTEREBBERO 3 MILIONI DI EURO, ED È PARTITA LA COLLETTA TRA I MILITANTI…

-

Condividi questo articolo


Mauro Zanon per “Libero quotidiano”

 

MARINE LE PEN VLADIMIR PUTIN 1 MARINE LE PEN VLADIMIR PUTIN 1

Nelle prossime settimane, il Rassemblement national (Rn) di Marine Le Pen lancerà una campagna per l'"emprunt patriotique", ossia per chiedere a ognuno dei suoi militanti un "prestito patriottico" (minimo 500 euro), al fine di far respirare le casse del partito, ormai sull'orlo dell'asfissia. Secondo quanto riportato dal Parisien, il partito sovranista francese è oberato da un debito di 23 milioni di euro e ha un urgente bisogno di liquidità per poter preparare le prossime scadenze elettorali e far girare a pieno regime la macchina.

 

marine le pen ballottaggio elezioni legislative marine le pen ballottaggio elezioni legislative

La principale ragione di questo debito che continua a ingigantirsi anno dopo anno è legata alla difficoltà di far eleggere deputati e senatori sotto il vessillo Rn. Il numero di parlamentari è infatti uno degli elementi che determina l'entità della sovvenzione pubblica versata ogni anno dallo Stato ai partiti politici durante l'intera legislatura.

 

L'ottimo risultato della formazione di Marine Le Pen alle ultime elezioni legislative (89 deputati eletti) garantirà a Rn circa 10 milioni di euro, ossia il doppio di quanto ha percepito durante il precedente quinquennio. Problema: il gruzzolo non arriverà nelle casse frontiste prima di giugno 2023. «Di solito, la sovvenzione viene versata a febbraio o marzo, ma durante l'anno post -elettorale arriva a giugno o luglio, il tempo che lo Stato finisca di archiviare i ricorsi e convalidare i risultati delle elezioni», ha spiegato al Monde Kévin Pfeffer, tesoriere Rn e deputato della Mosella. Al partito sovranista, per resistere fino al bonifico dello Stato, basterebbe una somma di circa 3 milioni di euro. Per questo motivo, gli attuali prestatori del Rn, circa 1.500, verranno sollecitati prossimamente a sostenere il partito in questo momento di difficoltà.

 

Emmanuel Macron Marine Le Pen Emmanuel Macron Marine Le Pen

La speranza dei dirigenti Rn, naturalmente, è quella di convincerne di nuovi. «Spiegheremo loro che le prospettive sono molte buone, ma che in questi mesi abbiamo dei problemi di tesoreria», ha detto Pfeffer al Monde, prima di aggiungere: «Qualsiasi banca accetterebbe di fare un prestito-ponte, purtroppo però, nel nostro caso, non è possibile». Il riferimento è ai rifiuti incassati in questi anni da Marine e dai suoi fedelissimi da parte delle banche francesi, restie ad accostare la loro livrea a un cognome considerato sulfureo e pressoché radioattivo come "Le Pen".

 

matteo salvini e marine le pen matteo salvini e marine le pen

Non a caso, la figlia di Jean-Marie Le Pen è stata costretta in questi anni a rivolgersi a una banca russa, la First Czech-Russian Bank, nel 2014, e a una banca ungherese, la Mkb, nel 2022. La prima ha concesso all'allora Front national un prestito di 9 milioni di euro per la campagna del 2017, la seconda 10,6 milioni per l'ultima campagna presidenziale: entrambi i prestiti, naturalmente, non sono ancora stati rimborsati. In attesa della "banca della democrazia" annunciata prima dal presidente Macron poi dal suo alleato Bayrou per andare incontro a quei candidati che faticano a ottenere prestiti da parte delle banche private francesi, Marine chiede una mano ai suoi sostenitori.

PUTIN LE PEN PUTIN LE PEN LE PEN PUTIN LE PEN PUTIN

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – PERCHÉ ENRICO PAZZALI, NONOSTANTE UN RAPPORTO DI “AMICIZIA DI VECCHIA DATA” CON IGNAZIO LA RUSSA, HA CERCATO NOTIZIE "SULLA SITUAZIONE IMMOBILIARE E LE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE" DEL PRESIDENTE DEL SENATO E I SUOI FIGLI? A FAR RIZZARE PELI E CAPELLI, È LA DATA DELL'ILLECITA OPERAZIONE: 19 MAGGIO 2023. VALE A DIRE: IL GIORNO DOPO LA NOTTE IN CUI IL FIGLIO DI ‘GNAZIO, LEONARDO APACHE, AVREBBE STUPRATO (SECONDO L’ACCUSA DELLA PRESUNTA VITTIMA) UNA RAGAZZA. MA IL 19 MAGGIO 2023 NESSUNO SAPEVA QUELLO CHE ERA AVVENUTO: SOLO 40 GIORNI DOPO LA RAGAZZA PRESENTA UNA QUERELA. IL 3 LUGLIO LA PROCURA DI MILANO APRE UN FASCICOLO. IL 7 LUGLIO IL "CORRIERE" PUBBLICA LA NOTIZIA - QUALCUNO VOCIFERA CHE DI MEZZO POTREBBE ESSERCI L’ASPRA BATTAGLIA TRA LEGA E FDI, TRA SALVINI-FONTANA E LA RUSSA-SANTACHE' PER LA CONQUISTA DELLA SANITA' LOMBARDA. ALTRI SONO PER LA TESI DELL'ESTORSIONE: MA PER 'GNAZIO ''NON SI TRATTA DI COINCIDENZE" - CHE C’ENTRA UN PREFETTO A CAPO DELLA CYBERSECURITY NAZIONALE? CHIEDETELO A MANTOVANO...

DAGOREPORT - VIVA IL POPOLO, A MORTE I CONTI! IL GOVERNO DUCIONI, NEL SUO CONTINUO TENTATIVO DI STRAVOLGERE L’ASSETTO COSTITUZIONALE, HA PUNTATO ORA LA CORTE DEI CONTI, OVVERO I MAGISTRATI CHE HANNO COME COMPITO PRIMARIO IL CONTROLLO DEI CONTI DEL PAESE – C’È GRANDISSIMA PREOCCUPAZIONE TRA I MAGISTRATI DELLA CORTE PER LA RIFORMA CHE PASSA CON IL NOME DI DDL FOTI, CHE SVUOTA LE FUNZIONI DELLA CORTE - LA DUCETTA NON SI FERMA. E INIZIA UN ALTRO ATTACCO ALLA MAGISTRATURA. CHE COSA FARÀ IL PRESIDENTE MATTARELLA?

DAGOREPORT - LA SCONFITTA IN LIGURIA CONTE PUÒ TATUARSELA SULLA COSCIENZA. UN GIOCO AL MASSACRO, QUELLO DEL M5S, CHE SI TRASFORMA IN FARSA, VISTO CHE ITALIA VIVA, ESCLUSA CON IGNOMINIA DALL’ALLEANZA ELETTORALE IN LIGURIA, SARÀ PRESENTE A SUPPORTO DEL CAMPOLARGO SIA IN UMBRIA CHE IN EMILIA ROMAGNA – LA FORZA CHE MANCHERA’ SEMPRE ALLA SINISTRA SI CHIAMA “FATTORE BERLUSCONI”. OVVERO: PUR NELLA TOTALE DIVERSITÀ DI IDEE, NEL MOMENTO DECISIVO FORZA ITALIA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SI UNISCONO PER INCASSARE LA CUCCAGNA DEL POTERE - LA SOLITA PARACULAGGINE CON CUI GIORGIA MELONI HA PROVATO A GIUSTIFICARE LA PERDITA DI QUASI 100MILA VOTI RISPETTO ALLE EUROPEE - LA LEZIONE PIÙ EVIDENTE DEL VOTO LIGURE È CHE IL PD, CHE ELLY VUOLE FAR TORNARE UN PARTITO DI SINISTRA, SENZA UN SOLIDO ALLEATO DI CENTRO VA A SBATTERE - SE IL GOVERNO DUCIONI PORTA A CASA IL 3 A 0...