SI METTE MALE PER ALBERTO TARALLO – IL GUP RINVIA A GIUDIZIO IL PRODUTTORE TV PER LA BANCAROTTA FRAUDOLENTA DELLA SOCIETÀ ARES FILM: PER I FINANZIERI AVREBBE MANIPOLATO I BILANCI DELLA SOCIETÀ E SOTTRATTO DENARO, CONTRIBUENDO A PROVOCARE IL DISSESTO DELL'AZIENDA – LA PRIMA UDIENZA È FISSATA PER IL 2 LUGLIO – NON È L’UNICO GUAIO GIUDIZIARIO PER TARALLO: È GIÀ SOTTO PROCESSO CON L'ACCUSA DI AVERE FALSIFICATO IL TESTAMENTO DEL COMPAGNO TEODOSIO LOSITO…

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Estratto dell’articolo di Val.DiC. per “Il Messaggero”

alberto tarallo alberto tarallo

 

Il gup di Roma ha rinviato a giudizio il produttore televisivo Alberto Tarallo per la bancarotta fraudolente della società Ares Film che ha realizzato decine di fiction per il piccolo schermo. Il dibattimento inizierà il prossimo 2 luglio davanti ai giudici della nona sezione penale collegiale. Tarallo è già sotto processo con l'accusa di avere falsificato il testamento del compagno Teodosio Losito, morto suicida nel 2019.

ALBERTO TARALLO TEODOSIO LOSITO ALBERTO TARALLO TEODOSIO LOSITO

 

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Secondo la ricostruzione dei finanzieri del nucleo di polizia giudiziaria di piazzale Clodio, il produttore, in qualità di amministratore di fatto della Ares, agendo insieme a Losito, che è stato amministratore unico dal 28 febbraio 2009 fino al momento del decesso, l'8 gennaio 2019, avrebbe manipolato i bilanci della società e sottratto denaro, contribuendo in questo modo a provocare il dissesto dell'azienda.

 

ALBERTO TARALLO DA MASSIMO GILETTI -1 ALBERTO TARALLO DA MASSIMO GILETTI -1

Tarallo - come si legge nel capo di imputazione - avrebbe omesso «di accertare il verificarsi della causa di scioglimento della Ares Film srl, consistita nella sopravvenuta impossibilità di conseguire l'oggetto sociale a causa delle reiterate perdite di esercizio», circostanza che ha portato al venir meno della «continuità aziendale». Il produttore, per l'accusa, avrebbe provocato «con dolo» il fallimento dell'azienda, dichiarato dal tribunale il 28 febbraio 2020.

 

alberto tarallo alberto tarallo

Non è tutto. Sempre nella veste di amministratore di fatto della Ares, il produttore avrebbe «distratto, occultato e comunque dissipato dal patrimonio della società 41.124 euro attraverso reiterati utilizzi delle carte di credito aziendali». [...]

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