Al fronte senza telefonino né tablet. Per la prima volta, alle truppe americane dirette verso la zona calda della crisi iraniana viene vietata la connessione online. L'ordine è stato trasmesso a tutti i paracadutisti dell'82ma divisione, lo storico reparto che nel D-Day si lanciò sulle retrovie tedesche a Sainte-Mère-Eglise e che adesso è destinato a servire come forza di intervento rapido per lo schieramento del Pentagono.
Prima di salire su velivoli che li trasferiscono in Kuwait, i parà vengono controllati per evitare che portino dietro qualsiasi device capace di entrare sul Web. "Lo abbiamo fatto per non esporli a pericoli", ha spiegato il colonnello Mike Burns ad Army Times, una rivista dei militari statunitensi. L'ufficiale ha detto che c'è una doppia preoccupazione: evitare che notizie su una spedizione così delicata vengano trasmesse fuori dei "canali sicuri", ossia che finiscano in qualche maniera sui social, e prevenire qualunque forma di attacco cibernetico.
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La missione unplugged è una novità, ma non una sorpresa. Gli Usa tengono in grande considerazione le capacità iraniane nelle incursioni telematiche. "Teheran ha un robusto programma cyber ed è capace, come minimo, di lanciare attacchi con danni gravi, anche se solo per brevi periodi", hanno detto sabato i responsabili della Homeland Security.
Negli scorsi mesi l'abitudine a condividere informazioni online ha tradito, per esempio, la posizione delle basi segrete usate in Iraq e in Siria per le operazioni anti-Isis dei commandos americani: su un sito i commandos pubblicavano i loro percorsi di allenamento nella corsa, in una sorta di gara virtuale, che ne smascheravano però i movimenti. E c'è poi il timore che i device dei soldati possano fare "da sponda", trasformandosi in portatori di virus informatici che dal laptop o dallo smartphone di un parà possano poi penetrare nella rete del Pentagono.
Per i 4mila uomini e donne rinforzi che stanno partendo verso il Medio Oriente è un ritorno al passato. Si troveranno nelle condizioni vissute dai loro padri schierati in Arabia Saudita nel 1990 per la Prima Guerra del Golfo: lunghe code ai telefoni "sicuri" per potere chiamare casa e le file ai pochi computer "schermati" per leggere e mandare mail. Un taglio netto con le famiglie e la patria, a cui oggi neppure i parà sono abituati.