SICILIA IN FIAMME – 125 INCENDI (IN MAGGIOR PARTE DOLOSI) DEVASTANO L’ISOLA - 900 TURISTI EVACUATI VIA MARE DAL VILLAGGIO CALAMPISO A SAN VITO LO CAPO – ALLERTA IN 7 PROVINCE - LA PROCURA APRE "UN’INCHIESTA PER VERIFICARE EVENTUALI INADEMPIENZE DELLA REGIONE SICILIANA NEL SISTEMA DELLA PREVENZIONE" - VIDEO

-

Condividi questo articolo


 

 

Maria Emanuela Ingoglia, Romina Marceca, Manuela Modica e Giorgio Ruta per www.repubblica.it

 

SICILIA INCENDI SICILIA INCENDI

Si moltiplicano gli incendi in Sicilia che da giorni è nella morsa del caldo con punte di 35-37 gradi e ostaggio degli incendi in maggior parte dolosi. Sono 125 in questo momento, secondo i dati forniti dalla Protezione civile regionale, gli incendi che stanno minacciando la Sicilia. I roghi più grossi stanno interessando le zone di Priolo, Catania, San Mauro Castelverde (Palermo) e San Vito Lo Capo (Trapani).

 

Il villaggio Calampiso a San Vito Lo Capo è in corso di evacuazione via mare, a causa di un incendio. Già soccorse 900 persone che sono state portate via con le barche. “Stiamo facendo il possibile, chiunque ha una imbarcazione ci dia una mano”, dice allarmato il sindaco Matteo Rizzo.  Le persone vengono portate nel centro di San Vito, dove sono state aperte le palestre delle scuole.

 

SICILIA SAN VITO LO CAPO SICILIA SAN VITO LO CAPO

"Servono mini bus e auto - è l'appello lanciato su Facebook dalla sindaca - per accogliere le persone che arrivano al porto piccolo e portarle presso gli edifici scolastici a iniziare dalla scuola media. Le strutture ricettive che hanno disponibilità se possono mettere a disposizione gratuitamente le camere per due notti quantomeno per le persone anziane e per i bambini". Istituito anche un numero per coloro che volessero dare una mano: 346 0137953. "Siamo sempre stati una città accogliente e generosa -scrive il sindaco -  serve una mano da parte di tutti. Stiamo costituendo l'unità di crisi presso il mio ufficio al comune. Diamoci tutti da fare". Sul posto sta operando un Canadair

 

 

Intanto arrivano i rinforzi dal resto d'Italia per fronteggiare l'emergenza incendi della Sicilia, finita all'attenzione della Procura di Palermo "per eventuali inadempienze della Regione". Nella tarda serata di ieri sono arrivati 36 uomini con 18 mezzi tra autobotti e automezzi antincendio boschivo dal Veneto, dalla Lombardia, dal Piemonte e dall’Emilia Romagna. Due squadre hanno proseguito in direzione Trapani mentre il resto si è trattenuta a Messina. Questa mattina un altro incendio è divampato in località Salice sempre sui colli mentre un altro rogo è scoppiato in contrada Serri a Sperone nella zona nord della città. In azione squadre di vigili del fuoco ed un Canadair. Roghi anche in provincia nella zona di Barcellona Pozzo di Gotto e nell'isola di Lipari, nelle Eolie.

SICILIA SAN VITO LO CAPO SICILIA SAN VITO LO CAPO

 

Le procure di Palermo e Enna aprono inchieste. Gli incendi scoppiati in questi giorni nel palermitano, come detto, sono finiti in Procura. I magistrati della Procura di Palermo hanno aperto un'inchiesta per verificare, come si apprende, "eventuali inadempienze della Regione siciliana nel sistema della prevenzione". Inchiesta anche ad Enna.

 

A Catania il prefetto riunisce il coordinamento soccorsi.  Dopo i numerosi roghi che si sono propagati nelle ultime ore nel territorio della provinciadi Catania, il prefetto Silvana Riccio ha convocato il Centro coordinamento soccorsi presso la sala operativa della prefettura. Sono presenti i vertici delle forze dell'ordine, il comandante dei vigili del fuoco, i rappresentanti della Città Metropolitana di Catania, della polizia stradale, dell'Anas, del Dipartimento regionale della Protezione civile e dell'Ispettorato ripartimentale delle Foreste al fine di coordinare gli interventi.

 

A causa di un incendio, la Tangenziale Ovest di Catania è stata chiusa tra l'innesto con l'autostrada Catania-Siracusa e l'innesto con la strada statale 114 "Orientale Sicula". Sul posto le squadre dei vigili del fuoco e dell'Anas per la gestione della viabilità, provvisoriamente deviata su strade secondarie. La stessa statale 114, precedentemente chiusa tra Villasmundo e Brucoli, è stata riaperta al traffico, anche se permangono rallentamenti. Riaperta anche l'autostrada Catania-Siracusa, precedentemente chiusa in direzione Catania, con uscita obbligatoria ad Augusta.

SICILIA INCENDI CANADAIR SICILIA INCENDI CANADAIR

 

Sono quattro i fronti di fuoco più vasti nell'Isola sui quali sono impegnati i mezzi aerei, complici le temperature torride oggi in aumento con picchi di 40 gradi e il vento di scirocco. Come riferiscono dalla sala operativa della Corpo della Forestale, un Canadair e un elicottero "AB 212" della Marina militare sono in azione a Castellammare del Golfo in provincia di Trapani; le fiamme si sono estese fino a raggiungere una zona dove si trovano numerose abitazioni, tra le quali quella della nipote del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, originaria di quel Comune. E' proseguito nella notte il rogo che ieri ha colpito Adrano (Catania) dove è al lavoro un Canadair.

MESSINA BRUCIA MESSINA BRUCIA

 

Se a Messina, la zona più colpita, il peggio sembra passato, con migliaia di ettari di vegetazione distrutti come testimonia l'assessore alla Protezione civile Piro, due incendi hanno sorpreso durante la notte l'isola di Lipari. Sono due le zone che bruciano in questo momento: contrada Quattropani e Canneto, dov'è in arrivo un canadair in supporto delle due squadre locali

 dei Vigili del fuoco.

 

"Per il momento nel resto della provincia di Messina, non ci sono altre zone su cui stiamo intervenendo - dice il comandante provinciale dei Vigili del fuoco  Pietro Foderà- ma è ancora presto, aspettiamo l'avanzare della giornata quando le temperature si faranno incandescenti. L'ultimo bollettino meteo non è stato rassicurante: il caldo eccezionale di questi giorni durerà per tutta la giornata di oggi".

CANADAIR MESSINA CANADAIR MESSINA MESSINA MESSINA MESSINA 4 MESSINA 4

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

IL PAPA SARÀ INFALLIBILE SOLO PER I CRISTIANI, MA TUTTI GLI DEVONO PORTARE RISPETTO – IN VATICANO NON SONO PIACIUTE LE REAZIONI SCOMPOSTE DELLA COMUNITÀ EBRAICA, DA EDITH BRUCK A RUTH DUREGHELLO, ALLE PAROLE DI BERGOGLIO SULLA GUERRA IN MEDIORIENTE - IL PONTEFICE HA "OSATO" DIRE: “BISOGNA INDAGARE PER DETERMINARE SE CIÒ CHE STA ACCADENDO A GAZA È UN GENOCIDIO” - COME SI FA A SCAMBIARE PER ANTISEMITISMO UNA LEGITTIMA OSSERVAZIONE CRITICA DI FRONTE AL MASSACRO IN CORSO? – PAPA FRANCESCO NON È CHEF RUBIO: HA SEMPRE RICONOSCIUTO IL DIRITTO ALL’AUTODIFESA DI ISRAELE. MA COME PUÒ LA PIÙ ALTA AUTORITÀ MORALE DEL MONDO TACERE DI FRONTE A 45MILA MORTI?