Diodato Pirone per "il Messaggero"
Dimettersi da un incarico di prestigio e di potere per protestare contro l'assegnazione a due genitori di un farmaco da 1,5 milioni di euro per i loro figli non è cosa di tutti i giorni. È quello che sta succedendo in Regione Puglia, dove ieri l'assessore alla Sanità, l'immunologo Pierluigi Lopalco, ha lasciato il suo incarico in polemica con il presidente regionale, il dem Michele Emiliano, che pure gli aveva assegnato l'incarico strategico.
Cosa ha scatenato quello che anche gli osservatori della politica pugliese definiscono un fulmine a ciel sereno? I genitori di due bambini piccoli, affetti da una malattia rarissima (40 casi annui su 400.000 in Italia), la Sma1 o Atrofia muscolare spinale, hanno ottenuto dal presidente della Regione l'assegnazione del costosissimo farmaco. Si tratta dello Zolgensma, una medicina a dose unica di origine Usa, distribuita in Italia dalla Novartis dopo il regolare riconoscimento da parte dell'Aifa, l'Agenzia che controlla i farmaci.
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Il fatto è che la mossa del presidente regionale, comprensibile sul piano umano, è però figlia di una scelta puramente politica perché presa sia contro il parere della competente Commissione medica regionale, sia contro quello dello stesso Lopalco. L'immunologo infatti - pur dichiarandosi addolorato come padre e politicamente sempre vicino al presidente - ha spiegato che come medico considera insensato l'uso dello Zolgensma perché nel caso specifico (una modifica genetica delicatissima) non sarebbe stato in grado di guarire i bambini e neanche di migliorare le loro drammatiche condizioni di salute.
In sostanza, Lopalco rimprovera a Emiliano di buttar via una notevole quantità di denaro pubblico e di sminuire il suo profilo professionale che l'immunologo ha speso generosamente durante la lunga pandemia. Del resto, i risultati che Lopalco può vantare sul fronte del Covid-19 sono di tutto rispetto. La Puglia, dopo la Toscana, è la seconda Regione italiana per numero di somministrazioni in rapporto alla popolazione.
A ieri solo il 10,4% dei pugliesi over-12 non aveva ancora ricevuto neanche una dose. Non solo. Nella fascia degli studenti fra i 12 e i 19 anni la Puglia ha vaccinato l'80% degli aventi diritto, molto più della media italiana ferma al 73%, dopo una brillante campagna di massa partita il 23 agosto con la quale 7.500 scuole hanno inviato i loro studenti agli hub vaccinali, con un coordinamento fra Regione e autorità scolastiche assai raro in Italia.
Risultati che si spiegano anche con il profilo scientifico di Lopalco che per una vita ha fatto una cosa sola: combattere i virus. Una passionaccia che lo ha portato, lui nato a due passi da uno dei mari più belli e caldi del mondo, a lavorare per 10 anni in Svezia presso il Centro europeo per la prevenzione, dove è stato capo del programma per le malattie prevenibili da vaccino. E l'impegno politico? Quello dipende(va) da Emiliano.
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Non è un segreto per nessuno che i 14.500 voti di preferenza raccolti da Lopalco alle Regionali erano farina del sacco del presidente. E Emiliano ha difeso l'assessore con la sua stazza politica e persino personale (pesa 120 chili per 1,90 di altezza) in molti momenti difficili della campagna pandemica quando di fronte agli intoppi le opposizioni hanno martoriato l'immunologo chiedendone le dimissioni.
Che ora sono congelate poiché Emiliano ha chiesto a Lopalco di ripensarci. Difficile dire come finirà. Fra i nemici di Lopalco si sottolinea che l'assessore era stato scavalcato da Emiliano su nomine e alcuni appalti. Gli estimatori del prof. ne evidenziano invece le qualità umane che ne hanno fatto uno dei medici meno saccenti e più stimati fra i virologi lanciati nello star system italiano dal Covid-19.