Andrea Ossino per "la Repubblica" - Estratti
Il tribunale del Riesame ha respinto l’istanza di sequestro da 140.000 euro a carico del presidente della Figc Gabriele Gravina. Il motivo? La sua situazione patrimoniale è solida, non c’è urgenza, quei soldi ci saranno anche più avanti, se servirà.
Nelle motivazioni però il giudice ha ritenuto affidabili le testimonianze contro Gravina e anche la ricostruzione della procura, secondo cui il presidente avrebbe ottenuto un guadagno personale per aver conferito alla Isg, colosso del settore, l’incarico di migliorare gli standard qualitativi della piattaforma di distribuzione degli eventi sportivi della Lega Pro e di progettare sistemi anti-pirateria. Lo avrebbe fatto grazie a una sospetta compravendita di libri.
GABRIELE GRAVINA E LA SUA COLLEZIONE DI LIBRI ANTICHI
La difesa respinge questa visione e ricorda che l’inchiesta è nata da un’attività non autorizzata di Pasquale Striano, il finanziere della Dna che accedeva abusivamente alle banche dati dell’Antimafia. Avrebbe iniziato a indagare dopo essersi incontrato con «persone vicine a Claudio Lotito, il quale aveva avuto ragioni di contrasto con Gravina », si legge negli atti.
gabriele gravina foto mezzelani gmt23
Tra quelle persone c’era Emanuele Floridi, ex collaboratore di Gravina, che a Striano inoltrava messaggi ricevuti da una terza persona: «Gravina va asfaltato», era l’ordine di scuderia. Anche su questo si indaga: Chi è che voleva «asfaltare» Gravina? Il presidente Figc ha detto di voler denunciare Floridi per calunnia. E i suoi legali, Leo Mercurio e Fabio Viglione, soddisfatti per il sequestro respinto, ricordano che le valutazioni del riesame «attengono a una mera compatibilità astratta con le ipotesi dell’accusa che non può rappresentare un’anticipazione di giudizio». La strada sembra tracciata e un eventuale giudizio non è così improbabile.
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