1. SIRIA, ESECUZIONI SOMMARIE CONTRO ESPONENTI DEL REGIME
STATUA DI HAFIZ AL ASSAD (PADRE DI BASHAR) PRESA A CALCI DAI RIBELLI SIRIANI A DAMASCO
(ANSA) - Video shock provenienti da varie città siriane mostrano esecuzioni sommarie condotte da non meglio precisati uomini armati contro presunti autori di massacri di civili compiuti per conto del deposto regime di Bashar al Assad. I video, verificati come autentici e che l'ANSA ha potuto visionare, sono stati girati oggi a Idlib, nella zona di Hama e in quella di Damasco.
Mostrano fucilazioni di uomini in ginocchio, spari alla tempia, raffiche di mitra contro corpi a terra. Un filmato mostra i corpi di tre uomini senza vita trascinati da un'auto per le strade di Idlib mentre la folla inferocita prende a calci i corpi straziati.
2. LISTA DI PROSCRIZIONE PER I GERARCHI DEL RAIS Estratto dell’articolo di Estratto dell’articolo di Antonio Nicastro per il “Corriere della Sera”
E al terzo giorno la «rivoluzione senza vendette» divenne «periodo di transizione», dove qualche conto in sospeso bisogna pure regolarlo e il potere comincia a dimostrare di che pasta può essere fatto. Un agente dei servizi segreti di Bashar è stato individuato negli scantinati di una scuola in centro a Damasco. Lo conoscevano come Abu Jawzeh, letteralmente Papà Gargarozzo, ma per noi sarebbe più comprensibile «Mani a garrota».
Aveva l’abitudine di spezzare il collo alle sue vittime a mani nude.
siria festeggiamenti per la caduta di assad
L’hanno preso. Hanno diffuso sui social l’appuntamento e quando la strada a sei corsie davanti alla scuola era piena di gente, l’hanno impiccato. «Faceva paura a tutti, tanta gente ha lasciato il quartiere pur di non abitargli vicino» dicevano i convenuti allo spettacolo della morte. […]
Il nuovo potere ha bisogno di ordine. E allora via i kalashnikov dalle strade di Damasco. Vietato sparare al cielo. Spariti i civili coi mitra, rimangono solo uomini in divisa mimetica. Sulle uniformi sono comparsi gli stemmi del nuovo «governo di Salvezza nazionale». Tre giorni e sono già pronte, stampate a Idlib, la culla dei ribelli. Se tutto fosse così efficiente per la Siria sarebbe una meraviglia.
Sono ancora tanti i ritratti di Bashar Assad e del padre Hafez negli edifici pubblici. Ce n’era una quantità indicibile. Ma il momento di vanagloria si trasforma ora in umiliazione massima. Giudici e avvocati sono stati chiamati a Palazzo di Giustizia e sui tre scalini d’ingresso sono stati sistemati stampe, foto, arazzi, con e senza cornice, di Bashar Assad.
Così chi entra calpesta la faccia dell’ex presidente e compie un percorso di purificazione dalle passate simpatie. Mettere le scarpe sulla faccia di qualcuno, per gli arabi, è tra gli oltraggi peggiori. Ricordate le ciabattate sulla testa della statua di Saddam Hussein a Bagdad?
siria, festeggiamenti a damasco dopo la caduta del regime di bashar al assad foto lapresse
Il «governo di Salvezza» promette sei mesi di fase costituente, quindi elezioni e una nuova Carta Fondamentale. I vecchi apparatchik hanno tempo di decidere da che parte stare. Se camminare sulla faccia del loro vecchio datore di lavoro oppure mettersi da parte (e rischiare chissà che). Le amnistie promesse valgono solo per i gradi bassi.
Il gran capo della rivolta, Abu Mohamed al Jolani, ha elaborato la lista di proscrizione: 160 persone. In cima Bashar Assad, a seguire solo maschi dell’esercito e dei servizi segreti. «Mani a garrota» non ha fatto in tempo ad entrare nell’elenco come altri 54 militari catturati e giustiziati sul posto da cellule dello Stato Islamico attive nel Sud.
Il nuovo governo incassa comunque riconoscimenti. «Gli Stati Uniti ribadiscono il loro pieno sostegno a una transizione politica guidata dalla Siria» scrive il segretario di Stato Usa, Antony Blinken. Importante è «il rispetto delle minoranze e che il Paese non diventi una base per il terrorismo».
[…] il premier israeliano Benjamin Netanyahu blandisce e minaccia. «Vogliamo relazioni diplomatiche con il nuovo regime, ma se consentirà all’Iran di stabilirsi in Siria e di trasferire le armi — ad Hezbollah —, pagherà un prezzo elevato». Per evitare rischi, Tel Aviv si è portata avanti distruggendo quel che restava dell’apparato bellico di Assad. Con 100 raid al giorno da sabato ha affondato la flotta, distrutto caserme e arsenali, bombardato fabbriche d’armi e ogni installazione sospettabile di far parte del programma per le armi chimiche dell’ex regime. Allargata anche la zona cuscinetto sulle alture del Golan siriane, ormai in pieno controllo israeliano. I nuovi governanti si trovano in sella a un ronzino sciancato.
2. IL PROCLAMA DEL GOVERNO JIHADISTA “IL MONDO NON CI DEVE TEMERE”
Estratto dell’articolo di Fabio Tonacci per “la Repubblica”
«Il mondo non ha più nulla da temere dalla Siria». Parola di Ahmed al Shara, alias al Jolani, il leader di Hts di fatto diventato il volto e il padre della rivolta che ha deposto il dittatore siriano Bashar al Assad e dissolto un regime cinquantennale. «La gente è esausta per la guerra, non ce ne sarà un’altra», ha dichiarato nel giorno in cui i neo ministri del governo provvisorio “di Salvezza”, che rimarrà in carica fino a marzo 2025, si sono incontrati per la prima volta col governo precedente per la transizione.
«I timori della comunità internazionale sono inutili, il Paese si sta muovendo verso lo sviluppo e la ricostruzione», dice dunque al Jolani, avvertendo che sarà pubblicata una lista degli ufficiali ricercati per torture e crimini di guerra, di cui chiederà l’estradizione nel caso siano fuggiti all’estero.
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Tuttavia, la grande vendetta pare già cominciata. Sui canali Telegram vengono postati video di esecuzioni sommarie avvenute in diverse città, tra cui Latakia, Jarabulus e Damasco, e condotte da individui armati contro presunti ufficiali alawiti fedeli al regime: fucilazioni di uomini in ginocchio, spari alla tempia, cadaveri trascinati per strada tra la folla inferocita. I filmati sono stati ritenuti autentici da fonti locali. […]
«Siamo pronti a sciogliere i servizi di sicurezza e ad abolire la legge anti-terrorismo», annuncia il premier incaricato Muhammad Bashir in riferimento alle agenzie del regime incarnato per 54 anni dalla famiglia Assad, indicate come responsabili della sistematica violazione dei diritti umani […]
al jolani benjamin netanyahu al jolani bacia la terra davanti alla moschea omayyadi