Estratto dell’articolo di Claudia Voltattorni per il "Corriere della Sera"
«Il nostro obiettivo è introdurre nel nuovo contratto strumenti innovativi non legati solo agli aumenti economici». Parole come smart working, coworking, welfare aziendale, age management entreranno sempre più nel vocabolario dei dipendenti della Pubblica amministrazione, a partire dai ministeri, le agenzie fiscali come quella delle Entrate e delle Dogane, l’Inps, la Corte dei Conti, il Cnel e gli altri enti non economici dove sono impiegati circa 193 mila lavoratori.
[…] l’obiettivo […] rendere la Pubblica amministrazione più attrattiva, soprattutto per i giovani.
Spiega Antonio Naddeo, presidente dell’Aran: «Il nuovo contratto non si limita a definire l’aspetto economico, ma anche quello normativo, traducendosi in più diritti e nuove possibilità per i lavoratori». Il lavoro agile quindi si allarga, superando il principio della maggiore presenza di giorni lavorati in ufficio, ed è per tutti, dai genitori a chi è in determinate condizioni di salute, ma anche per i neoassunti, «per rispondere in particolare alle esigenze dei lavoratori fuori sede», dice Naddeo che aggiunge: «Diamo strumenti di maggiore flessibilità per trattenere i neoassunti».
Ma chiarisce anche che «non c’è una fuga dei giovani dalla Pa, però scelgono gli enti centrali perché si guadagna di più». Un neoassunto all’Inps o all’Agenzia delle Entrate guadagna in media 2 mila euro netti, negli enti locali lo stipendio si ferma a 1.600 euro. «Il lavoro agile e il welfare aziendale possono essere un’opzione per restare», conclude Naddeo.
Tra le novità rientra anche l’ age management negli uffici , una sorta di mentoring a doppio senso per promuovere «il dialogo intergenerazionale e favorire lo scambio di competenze» tra i lavoratori con una maggiore anzianità e neoassunti. E si allarga il welfare integrativo che va da sussidi e rimborsi per le famiglie, a contributi per attività culturali, polizze sanitarie, prestiti finanziari.
Aumenti e sciopero Nel nuovo contratto gli aumenti mensili previsti vanno dai 110,40 euro degli operatori ad un massimo di 193,90 euro per i dirigenti (il 7,2% dei dipendenti).
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Troppo poco per i sindacati […]