Il.Sa. per il “Corriere della Sera - Roma”
Almeno tre prefetti. Un sottosegretario. Deputati, consiglieri, senatori, ex sindaci (Ignazio Marino, Gianni Alemanno). Infine una pioggia di manager, dirigenti pubblici e imprenditori. Sono centinaia i testimoni chiesti dalla difesa al processo di Mafia Capitale e sui quali deciderà oggi il presidente della X sezione penale, Rosanna Ianniello. Ma sono decine anche le obiezioni formulate dall’accusa.
I pm Cascini, Ielo, Tescaroli obiettano sulla ammissibilità di molti, proponendo sforbiciate soprattutto alle liste di Panzironi, Buzzi e Fiscon (il cui difensore, Salvatore Sciullo, ha prodotto 90 nomi inclusi Gianni Alemanno e l’ex prefetto Goffredo Sottile che, con i colleghi Giuseppe Pecoraro e Franco Gabrielli, potrebbe salire sul banco dei testi).
Salvati, invece, 60 su 61 testimoni, per metà carabinieri del Ros, proposti dalla difesa di Massimo Carminati, Fabrizio Testa e Riccardo Brugia: l’accusa eccepisce solo su Matteo Orfini suggerito per testimoniare dei rapporti fra Carminati e Copasir. Può bastare, dice, il solo Marco Minniti, l’attuale sottosegretario alla presidenza del Consiglio ed ex presidente del Copasir nella scorsa legislatura. A sostegno del Nero, imputato anche per minacce a imprenditori, si chiede di ammettere la testimonianze di familiari e dell’ex moglie.
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Come pure di Marco Iannilli, il commercialista dello scandalo Telecom Sparkle, di Alfio Marchini (dovrebbe far chiarezza sull’incontro avvenuto fra lui, Testa e Gramazio in vista delle elezioni del 2013) più Sveva Belviso che, da ex assessore alle politiche sociali della giunta Alemanno, potrebbe riferire su «eventuali contatti, richieste e pressioni in relazione alla determina dirigenziale del campo F di Castel Romano (nomadi, ndr )».
Obiezioni anche sulla lista presentata da Alessandro Diddi a difesa di Buzzi che, fra i molti, chiama a testimoniare il deputato Pd Umberto Marroni, figlio di Angiolo, Garante dei Detenuti dimessosi dopo Mafia Capitale. Buzzi ha preso la parola per rendere dichiarazioni spontanee al processo: «Ho assistito a continue aggressioni al mio diritto alla difesa da parte dei pubblici ministeri e a un lungo linciaggio mediatico. Ho rivelato fatti sconosciuti confermati anche da altri imputati come la Cerrito. Mi accusano di aver detto falsità. Ho subito minacce durante la mia detenzione. Mi auguro che inizi davvero il dibattimento perché possano essere ascoltati i miei testimoni».
Nelle stesse ore il tribunale delle misure di prevenzione effettuava il sequestro del suo appartamento in uso alla coop Eriches. Ieri la Cassazione ha depositato le motivazioni a sostegno della conferma del carcere per Franco Panzironi.
«Da evidenziare -si legge - l’intrinseca inattendibilità delle dichiarazioni di Panzironi dove sostiene che Buzzi si sarebbe determinato alle dazioni di denaro (in favore della fondazione di Alemanno Nuova Italia, ndr ) per puro spirito di liberalità». Mafia capitale dimostra che Buzzi «non ha mai corrisposto denaro se non in adempimento di patti corruttivi».
SALVATORE BUZZI FRANCO PANZIRONI