(di Vincenzo Damiani) (ANSA) - BARI, 13 SET - La gara d'appalto da 41mila euro affidata dal Consiglio regionale pugliese ad una società dei fratelli del governatore Michele Emiliano sta mettendo in imbarazzo il presidente della Regione Puglia. Nulla di irregolare, come tutte le parti si stanno affrettando a sottolineare, ma il caso è evidentemente politico. Lo ha ammesso lo stesso Emiliano questa mattina. "La società - ha spiegato - è stata invitata, in modo inopportuno, dal Consiglio regionale" per la fornitura di attrezzatura e "in maniera inopportuna" l'azienda "ha risposto alla richiesta di fornitura".
"Credo - ha tuonato Emiliano - che dal punto di vista formale sia tutto regolare, ma se la potevano risparmiare sia gli uni che gli altri. Mettere in difficoltà il presidente è una cosa che si doveva evitare, sono dispiaciuto ma non è successo nulla di drammatico". Al centro dello scontro politico c'è un affidamento diretto da 41mila euro destinato all'acquisto di arredamento per l'area relax e la biblioteca del Consiglio regionale.
Unica azienda invitata a partecipare quella dei fratelli di Emiliano, la Emiliano srl, che si è aggiudicata la gara con un ribasso dell'1%. La procedura è stata già verificata e, secondo gli uffici del Consiglio regionale, risulta essere conforme alla normativa. Nessun illecito, quindi. Ma, come sottolineato dal governatore, resta l'opportunità.
La gara ha messo evidentemente in difficoltà il presidente della Regione: "L'impudenza di Michele Emiliano - ha attaccato il viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto - ha toccato il fondo. Confidare, o meglio pretendere che qualcuno possa credere che lui non fosse a conoscenza dell'aggiudicazione ai fratelli della fornitura di arredi, avvenuta sotto il suo naso, significa chiedere ai pugliesi di credere alla fata turchina".
Anche il gruppo di FdI si chiede se sia "mai possibile che tutti scendano dal pero?". Possibile, insistono, che venga "fatta una ricerca di mercato chiamando a partecipare l'azienda di famiglia del governatore, tenuto conto che la società si chiama proprio Emiliano srl?". Per i consiglieri regionali di Forza Italia si tratta di "una pagina imbarazzante, con diversi profili di inopportunità".