Vittorio Sabadin per "La Stampa"
LA PRINCIPESSA AIKA E NARUHITO
L'imperatore del Giappone Naruhito ha una figlia che non potrà succedergli sul trono. I consiglieri del governo hanno ribadito che la principessa Aika, nata nel 2001, ha un difetto molto grave: è una donna. Anche se c'è una preoccupante carenza di maschi nella famiglia imperiale del Trono del Crisantemo, la commissione istituita per trovare una soluzione che garantisca la successione ha confermato la contrarietà a elevare al ruolo di Sovrano Celeste le donne.
Da 125 generazioni l'imperatore è portatore del cromosoma Y dei suoi antenati maschi, e solo un maschio figlio di imperatori maschi può aspirare al ruolo di "tenn". Per ora si tirerà avanti con i soli tre uomini rimasti, poi si vedrà. Naruhito, 61 anni, è asceso al trono nel 2020 in seguito all'abdicazione del padre Akihito. Sua moglie, l'imperatrice Masako, ha dato alla luce una bambina dopo un trattamento di fertilità, e non ha avuto altri figli né quasi certamente ne avrà.
Il prossimo Sovrano Celeste sarà dunque il fratello minore di Naruhito, il principe della corona Fumihito, che ha un figlio maschio quattordicenne, Hisahito. Oltre a questi, di riserva è rimasto solo uno zio dell'imperatore, molto anziano. Già nel 2004, allarmato dal fatto che da 40 anni non nasceva un erede maschio nella dinastia, il governo presieduto da Koizumi Jun'ichir aveva istituito una commissione che studiasse che cosa fare. Ma niente donne, per carità.
Tra le proposte avanzate ci fu quella di prendere in considerazione i figli maschi delle principesse imperiali, o di riabilitare le famiglie aristocratiche, il cui status era stato abolito dagli americani dopo la vittoria del 1945, perché fonte di continui guai. I loro rampolli avrebbero potuto essere adottati dall'imperatore e dare così continuità alla dinastia. Ci fu anche chi propose che l'imperatore prendesse con sé delle concubine in grado di generare figli maschi, come si era sempre fatto senza problemi nel corso dei secoli.
LA PRINCIPESSA AIKA E NARUHITO
La nascita di Hisahito nel 2006 ha reso meno urgente una riforma molto complessa, che è appoggiata dalla maggioranza della popolazione, ma che incontrerebbe l'opposizione della parte più conservatrice del paese. Una proposta di legge per cambiare le cose era stata dunque ritirata, nella convinzione che un imperatore e due eredi fossero sufficienti a pensarci con più calma. Anche la nuova commissione che doveva pensarci con calma ha però detto no alle donne.
Eppure, basta scorrere l'elenco degli imperatori giapponesi per scoprire che vi trovano posto molte femmine, dall'imperatrice Jit (690-697) a Kken (749-758), fino a Go-Sakuramachi (1762-70). E' vero che salirono al trono come reggenti, in attesa che i loro bambini crescessero o che si palesasse un erede maschio, ma divennero "tenn" a tutti gli effetti.
La dinastia basata solo sui cromosomi Y non ne produce più a sufficienza, e bisognerà farsene una ragione, o fare definitivamente a meno di un imperatore. Nel 1946, Hirohito rinunciò alla propria natura divina e dichiarò la natura umana della sua stirpe. E il Giappone dovrà prima o poi ammettere che, della natura umana, fanno parte anche le donne.
PRINCIPESSA AIKA GIAPPONE PRINCIPESSA AIKA GIAPPONE NARUHITO E FAMIGLIA