Due mesi di quarantena hanno provocato contraccolpi inevitabili sulle abitudini di spesa degli italiani. Dopo un boom iniziale (+14,6%) dettato dalla paura di rimanere senza scorte, le vendite totali del sistema Coop Italia hanno registrato nel totale delle 8 settimane di lockdown (24 febbraio 19 aprile) un incremento più moderato (+5,6%). A sostenere le vendite il food confezionato (+10,3%) mentre i freschi e i freschissimi salgono del 6,9%.
In forte aumento i prodotti per l'igiene: amuchina e simili hanno totalizzato nei due mesi di vendite crescite in media del +377%. Ma il vero boom lo registrano le mascherine. Già nelle prime tre settimane raggiungevano crescite del 337% e con i nuovi approvvigionamenti dal 16 marzo al 19 aprile hanno raggiunto picchi di crescita nelle vendite del 1616%.
L'attitudine alle scorte e alla lunga conservazione ha riportato nei carrelli beni di solito poco usati e di lontana memoria come le conserve di carne (+62%) e le minestre liofilizzate (+37%).
Gli italiani sono diventati poi tutti più o meno pizzaioli, pasticceri e panettieri. Nel totale delle otto settimane la vendita di lievito di birra è cresciuta in media del 149% e quella della mozzarella per pizza del 109%. Calano invece sin dall'inizio della quarantena le bevande e tutti gli integratori per sportivi (-48% e -45% nelle otto settimane).
Crescono infine le colorazioni per capelli, passate dal +25% delle prime tre settimane al +164% del periodo tra il dal 16 marzo e il 19 aprile e crollano invece le vendite di preservativi che nell'ultima fase del lockdown scendono di un -37% (era un -3,5% nelle prime settimane).
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