LA SPIA CHE VENIVA DALL’EGITTO – L’AGENTE SEGRETO DEL CAIRO CHE ERA RIUSCITO A INFILTRARSI NELL’UFFICIO STAMPA DI ANGELA MERKEL È STATO INCRIMINATO: SE CONDANNATO PER SPIONAGGIO POTREBBE RISCHIARE FINO A CINQUE ANNI DI RECLUSIONE – SI OCCUPAVA DELLE VISITE E IL SUO COMPITO ERA MONITORARE I GIORNALISTI EGIZIANI. IN CAMBIO SPERAVA IN UNA CORSIA PREFERENZIALE PER FAR OTTENERE LA PENSIONE ALLA MAMMA…

-

Condividi questo articolo


Gabriele Carrer per “la Verità”

 

angela merkel al sisi angela merkel al sisi

Una spia dell' intelligence egiziana era riuscita a infiltrarsi nell' ufficio stampa della cancelliera tedesca Angela Merkel. La notizia delle indagini era stata confermata a luglio, dopo le rivelazioni del quotidiano Bild, dal ministro dell' Interno Horst Seehofer.

 

Ieri la procura ha incriminato formalmente l' uomo, Amin K., nato in Egitto, accusato di aver trasmesso informazioni al Servizio di intelligence egiziano (Gis, che si occupa prevalentemente di terrorismo) sfruttando la sua posizione nell' Ufficio stampa federale, diretto dal portavoce della cancelliera, Steffen Seibert.

 

horst seehofer horst seehofer

Se condannato per spionaggio per un servizio di intelligence straniero, potrebbe rischiare fino a cinque anni di reclusione. A luglio il governo tedesco aveva commentato la notizia sostenendo che l' uomo non aveva avuto accesso a informazioni sensibili.

 

Il sospetto, contro cui la polizia tedesca aveva adottato «misure» restrittive non meglio specificate nel dicembre 2019, aveva iniziato a lavorare nell' Ufficio stampa federale nel 1999 e, secondo quanto rivelato dalla procura, «almeno dal 2010» aveva passato informazioni al Cairo.

steffen seibert steffen seibert

 

Aveva perfino tentato di reclutare (senza riuscirci) un' altra fonte tra il 2014 e il 2015. In cambio delle informazioni fornite, sperava di ricevere un trattamento preferenziale dalle autorità egiziane. In particolare, hanno spiegato gli inquirenti, sperava in una corsia preferenziale per far sì che la madre potesse ottenere la pensione in Egitto. La procura ha evidenziato anche che il sospetto veniva talvolta invitato a ricevimenti ufficiali: per esempio in occasione della cerimonia di addio dell' ambasciatore egiziano in Germania lo scorso anno.

 

Presso il Bundespresseamt si occupava delle visite e dell' accoglienza dei visitatori: secondo i media tedeschi avrebbe cercato di sfruttare quella posizione per monitorare in particolare i giornalisti egiziani. «L' imputato voleva aiutare i servizi segreti egiziani inviandogli le sue osservazioni su come i media affrontavano le politiche interne ed estere relative all' Egitto, nonché la situazione generale delle notizie», ha spiegato l' ufficio del procuratore.

angela merkel al sisi 1 angela merkel al sisi 1

 

Ma è possibile anche che i suoi obiettivi fossero gli oppositori (tra cui i giornalisti) del regime egiziano del presidente Abdel Fattah Al Sissi. In particolare, i sostenitori della Fratellanza musulmana, organizzazione bandita in Egitto dal 2013. Nell' ampio rapporto annuale sulle potenziali minacce alla democrazia redatto dall' intelligence nazionale tedesca e pubblicato a luglio si trovano riferimenti alle attività del Servizio di intelligence egiziano (Gis) ma anche dell' Agenzia per la sicurezza nazione egiziana (Nss), cioè i servizi segreti interni.

steffen seibert angela merkel steffen seibert angela merkel

 

«Ci sono segnali che i servizi egiziani stiano cercando di reclutare egiziani che vivono in Germania per scopi di intelligence attraverso le loro visite alle missioni diplomatiche egiziane in Germania e i loro viaggi in Egitto», afferma il rapporto.

Gli egiziani che vivono in Germania «potrebbero diventare il focus» dei loro sforzi su suolo tedesco, si legge ancora.

 

Questa spy story potrebbe inserirsi in un contesto geopolitico ben più ampio. Basti pensare che la Fratellanza musulmana, sostenuta dalla Turchia (per lo più militarmente) e dal Qatar (economicamente), è molto attiva in Libia al fianco del governo tripolino di Fayez Al Serraj. Cioè l' esecutivo di accordo nazionale contro cui nell' aprile 2019 lanciò un' offensiva il maresciallo Khalifa Haftar, alle cui spalle troviamo la Russia, gli Emirati Arabi Uniti ma soprattutto l' Egitto di Al Sisi.

recep tayyip erdogan e angela merkel 1 recep tayyip erdogan e angela merkel 1

 

Non va poi dimenticato il potere di ricatto che Erdogan (che proprio oggi visiterà Tripoli) ha da sempre sull' Europa, in particolare sulla Germania: cioè quello di aprire e chiudere a piacere il «rubinetto dei migranti» sulla rotta balcanica. E se a questo si sommano le recenti tensioni tra la Francia di Emmanuel Macron e la Turchia di Recep Tayyip Erdogan sull' islam (con Parigi che spera di buttare Ankara fuori dalla Nato), ecco spiegato come mai la Germania, con la sua politica estera spesso da equilibrista, è crocevia delle spie.

Steffen Seibert portavoce Merkel Steffen Seibert portavoce Merkel ERDOGAN MERKEL ERDOGAN MERKEL

Anche egiziane.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – LA MELONA DOVREBBE SPEDIRE PANETTONI E SPUMANTE A CONTE & TRAVAGLIO: È SOLO GRAZIE A UNA OPPOSIZIONE DISUNITA CHE PUÒ SPADRONEGGIARE – I GRANDI VECCHI DELLA POLITICA CERCANO DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITA' PERMANENTE DA AFFIANCARE AL PD EVANESCENTE DI ELLY SCHLEIN. E DAL CILINDRO DI PRODI E' USCITO IL NOME DI ERNESTO MARIA RUFFINI – SE RENZI E' DISPONIBILE, CALENDA NO. MA SUL DIRETTORE DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE FIOCCA LO SCETTICISMO: COME PUÒ UN ESATTORE DEL FISCO RACCOGLIERE IL CONSENSO DEGLI ITALIANI CHE, AL PARI DELLA DUCETTA, CONSIDERANO LE TASSE "UN PIZZO DI STATO"?

I MISTERI DI VIALE MAZZINI – PERLA TORTORA NON È LA SOLA GIORNALISTA RAI AD AVER FATTO UNA CARRIERA RAPIDISSIMA: NELLA TV PUBBLICA SONO IN MOLTI A CERCARE DI FAR LUCE SULL’INSPIEGABILE ASCESA DELLA 33ENNE GIULIA BONAUDI, PASSATA DALL'OSCURO LAVORO DI REDAZIONE ALLA CONDUZIONE DI “WEEKLY” - LA BONAUDI, STIMATISSIMA DAI TRE CABALLEROS DI VIALE MAZZINI ROSSI-MELLONE-CORSINI, È AUTRICE DI DUE RUBRICHE SU RAINEWS, HA UN ALTRO CONTRATTO PER I PROGRAMMI “RESTART” E “BUONGIORNO BENESSERE” E APPARE IN VIDEO NEL PROGRAMMA DI GIORGINO, “XXI SECOLO”. MA IN RAI NON ERANO VIETATI PIÙ DI TRE CONTRATTI DA AUTORI?

DAGOREPORT - GRANDE AGITAZIONE PER IL RISIKO CHE STA INVESTENDO IL PRESEPE DEL POTERE BANCARIO ITALIANO - LA PARTITA CHE VEDE IN CAMPO UNICREDIT, BANCO BPM, CREDIT AGRICOLE, ANIMA SGR, MPS, GLI IMPRENDITORI MILLERI E CALTAGIRONE SUPPORTATI DAL MEF DI GIORGETTI E DALLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, CON MEDIOBANCA E ASSICURAZIONI GENERALI ALLA FINESTRA, È SOLO ALLE PRIME SCHERMAGLIE - IN ATTESA DELLA BATTAGLIA FINALE, PREVISTA A METÀ DEL PROSSIMO ANNO, COME IN TUTTE LE GRANDI OPERAZIONI, IL RISULTATO SARÀ FRUTTO DI UN ACCORDO TRA IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, E IL CAPO DI CREDIT AGRICOLE, PHILIPPE BRASSAC - TRA I DUE ISTITUTI CI SONO DI MEZZO TANTI, TROPPI INTERESSI CHE VANNO AL DI LÀ DELL’‘’INDIPENDENZA’’ DI CASTAGNA, DALLA VOGLIA DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONQUISTARE MILANO E TRIESTE E DALLE MIRE DI SALVINI E MELONI DI “AVERE UNA BANCA”…

DAGOREPORT – QUANTO ROSICA SALVINI! ERA L'UNICO CHE  CELEBRAVA TRUMP, MENTRE LA DUCETTA FACEVA LA SMORFIOSA CON BIDEN, ED ORA È COSTRETTO A SUBIRE IL CAMALEONTISMO SENZA LIMITISMO DELLA MELONA CHE SI SCAPICOLLA A PARIGI A BACIARE IL CIUFFO TRUMPIANO - IL “CAPITONE” È PURE INCAZZATO CON IL DEPUTATO LEGHISTA ANTONIO ANGELUCCI, CHE SUI SUOI GIORNALI HA SUONATO LA GRANCASSA ALLA ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' – L’INSISTENZA DELLA DUCETTA CON MUSK E MACRON PER ESSERE INVITATA A PARIGI E L’ILLUSIONE DELLA PREMIER DI FRONTE A TRUMP: NON SA, LA “TAP(P)INA” CHE IL TYCOON SE NE FOTTE DI TUTTI, E SPERARE DI AVERE CON LUI UN RAPPORTO DI FIDUCIA, SENZA ALIENARSI GLI ATTUALI ALLEATI EUROPEI, È UNA MERA ILLUSIONE…