Silvana Logozzo per l’ANSA
Domenica sera Hezbollah ha inferto a Israele il colpo più disastroso dopo il 7 ottobre 2023. Quattro soldati sono stati uccisi e 60 sono rimasti feriti, di cui sette gravemente, quando un drone lanciato dal Libano intorno alle 19 ora locale (le 18 in Italia) ha colpito una base militare nell'area di Binyamina. Hezbollah ha rivendicato l'attacco precisando di aver voluto tendere una 'imboscata' a dei soldati israeliani alla frontiera con il Libano.
DRONE DAL LIBANO COLPISCE Binyamina
L'Idf sta indagando sul perché non siano suonate le sirene e per quale motivo i tentativi di intercettazione siano falliti. Il drone che è riuscito a superare la contraerea, secondo una ricostruzione della tv pubblica Kan, è penetrato attraverso il tetto della mensa della base Golani durante l'ora della cena, quando numerosi soldati erano intorno ai tavoli. Le sirene non sono scattate. Dopo l'impatto, l'Idf ha annunciato l'intercettazione di un altro velivolo senza pilota lanciato dal Libano sul Mediterraneo, vicino alla baia di Haifa.
"Studieremo e investigheremo sull'incidente di come un drone possa penetrare senza preavviso e colpire una base militare. La minaccia dei droni è una minaccia che dobbiamo affrontare dall'inizio della guerra, siamo tenuti a fornire una migliore protezione, indagheremo su questo incidente, impareremo e miglioreremo", ha detto il portavoce dell'Idf, Daniel Hagari, che ha rilasciato una dichiarazione nei pressi della base.
I VERTICI DI HEZBOLLAH ELIMINATI DA ISRAELE
Secondo stime iniziali dell'Idf, si ritiene che il drone facesse parte di uno sciame lanciato dal sud del Libano che ha attivato l'allarme nell'area di Nahariya e da lì sia riuscito a entrare in territorio israeliano, raggiungendo una distanza di 60 chilometri dal confine con il Libano.
Intorno alle 19 erano stati attivati ;;diversi allarmi nella zona della Galilea occidentale. Prima di tutto allarmi in quota a causa del lancio di razzi e missili. Successivamente allarmi a Nahariya e Acri in seguito al rilevamento dell'intrusione di un velivolo ostile. Le forze di sicurezza hanno seguito due droni, uno dei quali è stato intercettato da una nave della Marina. Gli aerei e gli elicotteri dell'Iaf hanno inseguito il secondo, che poi è scomparso dai radar probabilmente perché volava molto vicino al suolo.
Dopo l'esplosione, un soldato sopravvissuto ha riferito ad Haaretz di aver sentito uno "strano ronzio sopra la testa" e che le sirene non erano attivate. Ha aggiunto che l'impatto è avvenuto verso la fine dell'orario di cena e che i militari nella mensa erano principalmente quelli di turno in cucina. I droni lanciati domenica sera da Hezbollah erano del modello Mirsad, prodotti in Iran e noti come Ababil-T, il principale drone kamikaze usato dai miliziani sciiti, riferiscono i media israeliani. Secondo l'Alma Center, istituto di ricerca israeliano focalizzato sulle sfide alla sicurezza nel nord, quel tipo di velivolo ha "un raggio d'azione di 120 chilometri, una velocità massima di 370 chilometri orari, la capacità di trasportare fino a 40 chilogrammi di esplosivo e la capacità di volare ad altitudini fino a 3.000 metri".
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