STATE SERENI - ANDREA AGOSTINIS, ‘AMICO’ DI AL BAGHDADI, CONOSCIUTO A ROMA NEGLI ANNI ’80, CI RASSICURA: “L’ITALIA NON RISCHIA PERCHÉ NON HA FATTO NULLA - IL CALIFFO? SE NOI CREDESSIMO NELLE COSE CHE FACCIAMO COME LUI CREDE NELLA RELIGIONE SAREMMO MIGLIORI”

“È inutile che il nostro paese predisponga servizi di tutela, non c’è rischio. Chi vuole fare la guerra all’islam, come la Francia e la Russia, si arrangi. Dal 7 al 20 agosto di quest’anno ero in Siria. Non posso dire se ho incontrato il Califfo. Se lei va a Raqqa è come andare a Livorno. Ci sono alberghi interi con piscine, camerieri in cravatta”… -

Condividi questo articolo


al baghdadi image a 26 1439580432494 al baghdadi image a 26 1439580432494

Da http://www.triesteprima.it

 

«La situazione è molto grave, ma non per l’Italia». Parola di Califfo, almeno secondo quanto dichiarato dal suo amico Andrea Agostinis. Professore di aeronautica al Malignani, 57 anni, Agostinis ha avuto spazio sui giornali diverse volte nel corso degli anni. Prima venne sospettato - poi scagionato - di essere coinvolto nel caso Unabomber, mentre lo scorso mese di gennaio ha ricevuto una condanna - in primo grado - a 3 anni e 6 mesi per l’accusa di aver sottoscritto una serie di contratti di lavoro a tempo determinato come insegnante di musica per la moglie, mentre lei si trovava ricoverata in una stanza del Gervasutta di Udine in stato vegetativo.

 

abu bakr al baghdadi abu bakr al baghdadi

Oltre a questo, nel suo passato - e pare anche nel presente -, Agostinis vanta rapporti confidenziali con il Califfo Al Baghdadi, conosciuto a fine anni ’80 a Roma. Assieme - come rivelò nel marzo scorso al quotidiano capitolino “Il Tempo” - scrissero pure un libro - “Imposed war” - in riferimento alla guerra di quel periodo tra Iraq e Iran.

 

Lunedì sera Agostinis è stato rintracciato al telefono da “La Zanzara”, il programma di Radio 24 di Giuseppe Cruciani e David Parenzo, raccontando ai due conduttori del suo rapporto con Al Baghdadi e degli sviluppi legati agli ultimi e tragici fatti di cronaca. Un estratto delle sue dichiarazioni.

 

FRANCIA E RUSSIA SI, ITALIA NO

«Sono circa  5 o 6 mesi che non sento il Califfo. Abbiamo discusso del fatto che la situazione è molto grave, non per l’Italia che non rischia niente, perché non ha fatto nulla se non operazioni di intelligence e supporto ad altri stati. È inutile quindi, secondo me, che il  nostro paese predisponga servizi di tutela, non c’è nessun rischio. Chi vuole fare la guerra all’islam, come la Francia e la Russia, si arrangi. Vanno avanti a 250 morti al colpo e questo è il risultato.

 

Abu Bakr al Baghdadi Abu Bakr al Baghdadi

L’Isis vuole che in Siria ed Iraq venga applicato integralmente il Corano, non gradisce che altri stati come Francia o Russia decidano la loro religione. La loro rivendicazione è stata molto chiara: voi venite a uccidere donne e bambini in Iraq e noi facciamo lo stesso nei vostri paesi. Che senso ha esportare la nostra civiltà e la nostra democrazia nei paesi arabi? Io sono per la pace. Non giustifico la cosa, ma è una ritorsione prevedibile».

 

IL CALIFFO

«Se vedeste la sua pagella scolastica, di quando aveva 18/19 anni, potreste osservare quanto andava bene in religione. Se noi credessimo nelle cose che facciamo come lui crede nella religione saremmo migliori, perché qui parliamo tanto ma facciamo poco. Non ha ordinato lui le stragi in Francia. La struttura Isis è composta dal consiglio della Sharia, decidono assieme, lui è tra i più moderati del gruppo decisionale».

RAQQA, SIRIA - RAQQA, SIRIA -

 

LE “VACANZE IN SIRIA”

«Dal 7 al 20 agosto di quest’anno ero in Siria. Non posso dire se ho incontrato il Califfo. Non sono mai stato interrogato dalla polizia italiana per i miei spostamenti, ma io non posso andare dove voglio? Se lei va a Raqqa è come andare a Livorno. C’è si la polizia religiosa che gira, ma ci sono anche tanti europei, gente che va via anche. Da quello che si sente sembra che si vada in un cimitero, e non è così, è una città. Ho girato tranquillamente. Se andate fuori Raqqua ci sono alberghi interi con piscine, camerieri in cravatta».

raqqa raqqa miliziani a raqqa miliziani a raqqa CACCIA FRANCESI SU RAQQA CACCIA FRANCESI SU RAQQA CACCIA FRANCESI SU RAQQA CACCIA FRANCESI SU RAQQA

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - L’INIZIATIVA DI OLAF SCHOLZ DI CHIAMARE PUTIN PER TROVARE UNA SOLUZIONE ALLA GUERRA, CON CONSEGUENTE INCAZZATURA DI ZELENSKY, HA UN COMPLICE: LA POLONIA DI TUSK – LA MOSSA È INNESCATA NON SOLO DALLA CRISI ECONOMICA TEDESCA MA ANCHE DAL TRIONFO DI TRUMP - CON URSULA VON DER LEYEN DEBOLISSIMA, I LEADER DI GERMANIA E POLONIA HANNO CAPITO CHE NON POSSONO LASCIARE L’INIZIATIVA DI UNA TRATTATIVA DI PACE CON PUTIN AL TRUMPONE E ALLA SUA POLITICA ISOLAZIONISTICA CHE DELL’EUROPA SE NE FOTTE...

I PRIMI 90 ANNI DI CARLO DE BENEDETTI INIZIANO ALL’HOTEL PALAZZO PARIGI DI MILANO ALLE 19.30 CON UN APERITIVO E TERMINANO CON UN BRINDISI ALLE 22.30 - 100 ATTOVAGLIATI TRA CUI IL NEO 90ENNE IL PATRON EMERITO DEL POTERE BANCARIO, “ABRAMO’’ BAZOLI, ZANDA E GENTILONI (UNICI POLITICI), EZIO MAURO E GAD LERNER – DA RCS: CAIRO, DE BORTOLI, ALDO GRASSO E LILLI GRUBER (CHE HA SCODELLATO IERI SERA SU LA7 UNA PUNTATA REGISTRATA) - MOLTI HANNO NOTATO L’ASSENZA DELLA MOGLIE DI MARCO, PAOLA FERRARI, DA SEMPRE AVVERSARIA DEL SUOCERO: “E’ IL NONNO DEI MIEI FIGLI MA MI DISSOCIO DALLE PAROLE DISGUSTOSE DETTE SU GIORGIA MELONI” – E CARLETTO NON SOLO NON L’HA INVITATA MA AVREBBE SOTTOLINEATO AL FIGLIO MARCO CHE LA PRESENZA DELLA MOGLIE PAOLA NON ERA PER NULLA GRADITA….

DAGOREPORT – L'EFFETTO TRUMP RINGALLUZZISCE LE DESTRE EUROPEE E LA ''MAGGIORANZA URSULA'' RISCHIA DI IMPLODERE - OLTRE ALL'INETTA SCELTA DI RAFFORZARSI CONCEDENDO A GIORGIA MELONI UNA VICEPRESIDENZA ESECUTIVA (SU FITTO CONTRARI SOCIALISTI E LIBERALI), A DESTABILIZZARE LA VON DER LEYEN SONO I POPOLARI SPAGNOLI CHE MIRANO A FAR CADERE IL GOVERNO SANCHEZ BOCCIANDO IL COMMISSARIO SOCIALISTA RIBEIRA – PER URSULA SI PREFIGURANO TRE SCENARI: 1) LA CRISI RIENTRA E PASSANO LE NOMINE, FITTO COMPRESO; 2) ACCONTENTA I SOCIALISTI E RIFORMULA LE NOMINE DEI COMMISSARI; 3) SALTA LA ''MAGGIORANZA URSULA'' E SI TORNA AL VOTO (COSA MAI SUCCESSA…)