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Il 20 marzo, un uomo era stato accusato di aver commesso uno stupro nella città di Toba Tek Singh, in Pakistan. Dopo essersi incontrate, le famiglie avevano stabilito tra loro che la faccenda si poteva risolvere senza ricorrere a vie legali, a patto che il fratello della vittima violentasse a sua volta la sorella dello stupratore.
Il caso è stato scoperto dalla polizia che ha avuto qualche sospetto quando i famigliari della vittima hanno firmato dei documenti legali in cui dichiaravano che non avrebbero denunciato l’uomo.
Tutte le 12 persone che hanno partecipato all’incontro, tra cui quattro donne - inclusa la vittima del secondo stupro - sono state arrestate sabato.
Un fattaccio simile era avvenuto anche lo scorso luglio nella città a sud di Multan, dove un consiglio di villaggio decretò un simile ‘stupro di vendetta’ ai danni di una sedicenne. Il fratello della ragazza aveva molestato sessualmente una dodicenne, e lo stupro vendicativo era stato compiuto davanti ai genitori e ai quaranta membri del consiglio.