Marco de Risi per “Il Messaggero”
È ricoverato in gravi condizioni dopo essere stato vittima di una spedizione punitiva da parte di misteriosi giustizieri della notte. E non è escluso che la punizione esemplare provenga dalle fila di una criminalità conosciuta in città per le sue azioni violente. Lui è un ragazzo di 23 anni, che l'altra notte, al Prenestino, è uscito di casa e, ubriaco, s' è messo a dare calci alle macchine di passaggio.
Il giovane è agli arresti domiciliari per una pena lieve ed ha agito, subito dopo la mezzanotte, su un tratto di via Casalincontrada, nei pressi di Villaggio Prenestino. La madre è uscita subito e ha cercato di aiutare il figlio: ha cercato di rinsavirlo e di farlo smettere. Ma quel raid molesto, è costata quasi la vita al ragazzo, con tanto di spedizione punitiva.
Alcuni uomini, da identificare, sono entrati nell'abitazione del giovane e lo hanno picchiato a sangue, usando anche una pistola. È stata la madre a chiamare le forze dell'ordine per chiedere soccorso. Sul posto sono arrivate a sirene spiegate alcune Volanti che hanno visto che il ragazzo stava malissimo. Quando la Scientifica ha analizzato la scena, ha accertato che alcuni bossoli ritrovati non erano riferibili ad una scacciacani. Il giovane aveva il volto pesto, non riusciva a parlare.
È stata chiamata subito un'ambulanza che ha trasportato il ferito all'ospedale Pertini. La vittima è entrata in codice rosso e poi le sue condizioni sono peggiorate: il giovane non era più lucido e gli investigatori non hanno potuto contare sulla sua fondamentale testimonianza. I medici si sono riservati la prognosi per una serie di traumi al capo ed al torace.
I TESTIMONI Gli investigatori hanno rintracciato alcuni testimoni. Proprio loro hanno dichiarato che il ragazzo si è messo a prendere a calci le auto di passaggio sulla via. E quando sembrava tutto finito, l'epilogo con l''ingresso degli aggressori nell'abitazione del ragazzo.
Qualcuno avrebbe riconosciuto personaggi di un noto clan più volte finito sulle cronache per vari tipi di reato. Le indagini, però, sono ancora in corso, proprio per identificare i responsabili.