Giampaolo Scacchi per www.blitzquotidiano.it
Neville Thomson, 69 anni, è stato attaccato e ucciso dai cani di un amico che ospitava nella sua proprietà di Panguru, nell’Hokianga, in Nuova Zelanda.
La compagna di Thomson era al telefono con lui mentre per 25-30 minuti veniva aggredito dai cani ed ha ascoltato impotente le grida dell’uomo ed il ringhiare dei cani, ha raccontato Stella Matthews, la figliastra di Neville.
Stella ha detto: “Evidentemente lui era uscito all’aperto e aveva appoggiato il telefono. Così mia madre ha sentito le urla e i ringhi e tutta la confusione, rimanendo al telefono per un buon 25 minuti, mezz’ora”.
Nataria Moore, figlia di Neville, è rimasta sconvolta come tutta la comunità alla quale apparteneva e per la quale faceva molto. Moore ha detto che suo padre aveva un “grande cuore”, Aveva aiutato un amico che aveva bisogno di un posto dove vivere. Ha però aggiunto che il padre stava cercando di mandare via l’amico che ospitava perché non voleva quei cani intorno a lui.
“Ha cercato di proteggere i suoi due cani durante tutto questo, tenendoli chiusi in casa. Non sono stati coinvolti per niente. E lui è stato sbranato”, ha aggiunto.
Altri membri della comunità hanno reso omaggio a Neville, descrivendolo come “gentile e generoso” e un “grande sostegno per le persone”.
La caccia ai cani è subito iniziata e come riferisce la polizia due sono ancora introvabili mentre il direttore generale dei servizi distrettuali del Far North Council, Dean Myburgh, ha dichiarato che circa 25 cani sono stati portati dalla proprietà al rifugio di Kaitaia dopo essere stati radunati.
Nessuno era registrato e ha confermato che le razze principali dei cani erano mastino napoletano e bull dog incrociati.