C'è anche il sindaco di Otranto in provincia di Lecce, Pierpaolo Cariddi, eletto a giugno scorso, già sottoposto all'obbligo di dimora notificatagli agli inizi di luglio nell'ambito di un'altra inchiesta (quella sul presunto intreccio sanità-affari-politica), poi sospeso dalla carica, e l'ex sindaco Luciano Cariddi, fratello del primo, tra le dieci persone arrestate questa mattina nell'ambito dell'inchiesta condotta congiuntamente dai carabinieri e dalla guardia di finanza del capoluogo salentino, insieme a funzionari della polizia provinciale. Entrambi si trovano in carcere.
Il reato contestato, ad amministratori, funzionari pubblici, imprenditori e liberi professionisti, è quello di associazione per delinquere finalizzata al compimento di delitti contro la Pubblica Amministrazione, la fede pubblica e l’amministrazione della giustizia, oltre che in materia di corruzione elettorale, per atti contrari ai doveri d’ufficio, frode in processo penale e depistaggio, turbata libertà degli incanti, truffa ai danni dello Stato e della Comunità Europea ed altro.
Sotto la lente degli inquirenti alcuni provvedimenti amministrativi come le autorizzazioni edilizie, in particolare nel settore turistico, la realizzazione di parcheggi e del mercato coperto, e i finanziamenti pubblici chiesti dal Comune di Otranto anche all’Unione europea.
Il provvedimento con cui il gip del tribunale di Lecce, su richiesta della Procura della repubblica, dispone 8 arresti ai domiciliari e due in carcere, è lungo 900 pagine. Sono 60 le persone indagate nell’inchiesta.
Nei giorni scorsi Pierpalo Cariddi è stato condannato in primo grado dal tribunale di Lecce a tre anni e nove mesi di reclusione, come progettista dello stabilimento balneare Twiga in costruzione sul litorale nord della costa idruntina prima di essere sequestrato a giugno 2017. Di poco più lieve la condanna per l'imprenditore Raffaele De Santis (presidente Federalberghi Lecce). Quest’ultimo sarebbe coinvolto anche nell’inchiesta che ha portato agli arresti di questa mattina.