Da Focus.it
Un gruppo di archeologi egiziani e tedeschi ha recuperato, dalle acque fangose della periferia del Cairo, i resti di una gigantesca statua, un colosso, che potrebbe raffigurare Ramses II, un faraone che regnò sull'Egitto 3.000 anni fa.
La scoperta della figura in quarzite, alta 8 metri, è avvenuta nell'area popolare di Matariya, nella parte orientale e moderna della capitale, dove un tempo sorgeva la città sacra di Eliopoli, dedicata al Dio Sole e considerata centro e origine della creazione. Il ritrovamento è considerato uno dei più importanti avvenuti in tempi recenti.
TRA I PIÙ GRANDI
Ramses II, anche conosciuto come Ozymandias (dalla trasliterazione in greco del nome del suo regno) fu il terzo faraone della diciannovesima dinastia e regnò per ben 66 anni, dal 1279 al 1213 a.C.. Espanse i confini del regno fino all'attuale Siria a est, e fino alla Nubia (l'attuale Sudan) a sud, e fece costruire a Eliopoli un tempio del Sole più grande persino di quello di Luxor, a Karnak, che fu poi distrutto in epoca greco-romana.
INDIMENTICATO
Il poeta romantico inglese Percy Shelley ne cantò la gloria, e l'inevitabile declino, nel sonetto Ozymandias, ispirato da una statua del sovrano esposta al British Museum di Londra. Il ritrovamento di questa nuova scultura, poco distante dalle rovine del tempio, fa pensare che si tratti ancora una volta di una raffigurazione del potente faraone. La parte superiore di una seconda statua di 80 cm in onore di Seti II, nipote di Ramses II, è stata trovata poco lontano.
Se l'attribuzione sarà confermata, i frammenti del colosso in pietra del faraone - il busto, parti del volto e della corona - saranno esposti all'ingresso del Grand Egyptian Museum, che dovrebbe aprire a Giza nel 2018.