TOLLERANZA ZERO PER LE SVASTICHELLE – IL COLLEGIO DI GARANZIA DEL CONI HA SQUALIFICATO DENIS CONTE, ALLENATORE DEL PUGILE MICHELE BROILI, CHE COMBATTEVA ESIBENDO TATUAGGI NEONAZISTI (LA BANDIERA CON LE LETTERE SS IN CARATTERI RUNICI E IL NUMERO 88) – SECONDO LA SENTENZA, CHE CREA UN PRECEDENTE, L'ALLENATORE DOVEVA DISSOCIARSI DALL'ATLETA O LASCIARE L'INCARICO – CONTE, FONDATORE DELLA PALESTRA “ARDITA TRIESTE”, È STATO SEGRETARIO CITTADINO DI FORZA NUOVA E CANDIDATO ALLE COMUNALI PER FRATELLI D'ITALIA...

-

Condividi questo articolo


Giuseppe Salvaggiulo per “La Stampa”

 

michele broili michele broili

Di fronte all'orrore dell'apologia del nazismo non basta essere incolpevoli né si può rimanere indifferenti, ma occorre una pubblica dissociazione. Affermando un principio innovativo dal punto di vista giuridico e orientato in senso etico, il Collegio di garanzia del Coni (la Cassazione della giustizia sportiva) ha condannato definitivamente Denis Conte, allenatore del pugile Michele Broili che combatteva esibendo tatuaggi neonazisti: un'evocazione del Veneto Fronte Skinheads, la bandiera con le lettere SS in caratteri runici e il numero 88, richiamo segreto al saluto di Hitler.

 

Conte, ex pugile, fondatore della palestra Ardita Trieste, è stato segretario cittadino di Forza Nuova e candidato alle elezioni comunali per Fratelli d'Italia. Un anno fa aveva difeso Broili come «esempio di correttezza», dicendo che «in palestra non facciamo politica». La Procura federale l'ha accusato «di non aver posto in essere alcuna attività affinché Broli, durante le operazioni di peso, visite mediche e successivamente durante l'incontro non esibisse in pubblico tatuaggi simbolo di inequivocabile evocazione nazista».

 

broili denis conte broili denis conte

Poiché anche una condotta superficialmente omissiva può violare «i doveri di lealtà, rettitudine e correttezza sportiva, coordinati con la funzione sociale, educativa e culturale del pugilato», Conte avrebbe dovuto fare di tutto per impedire al pugile di «fare pubblico sfoggio dei tatuaggi inequivocabilmente neonazisti». E in caso di ostinato rifiuto avrebbe dovuto «rinunciare all'incarico professionale di tecnico». Conte si è difeso ricordando che il pugile aveva combattuto già quattro volte con i tatuaggi «senza suscitare contestazioni o proteste anche mediatiche».

 

E che in ogni caso, «a conferma dell'ineccepibilità del proprio operato», egli aveva chiesto e ricevuto assicurazioni da parte dell'ex presidente friulano della federazione «sull'insussistenza di divieti quanto ai tatuaggi». Il Collegio ha dato «una meditata risposta» a questi argomenti, smontandoli.

 

denis conte con roberto fiore denis conte con roberto fiore

Quanto all'inesistenza di uno specifico divieto, spiega che in ogni caso su ogni tesserato incombe il dovere di difendere «il nucleo di valori e beni tutelati complessivamente dal sistema, ovvero lealtà e correttezza». Concetti non vuoti, ma adeguati «al sentire sociale». E un allenatore, come un maestro, deve farsi carico dei comportamenti degli atleti-allievi.

 

Nel caso specifico «è di immediata percezione che l'ostentazione di figure tatuate sul corpo dell'atleta offende il sentimento comune di assoluta, fermissima riprovazione di un periodo storico, dei suoi efferati interpreti, delle tragiche conseguenze causate nel tessuto sociale della collettività». Conte non può chiamarsi fuori perché «anche i tecnici sono chiamati a fornire il proprio contributo al conseguimento della funzione sociale, educativa e culturale dello sport.

 

michele broili michele broili

Non è pensabile che si possa tollerare l'indifferenza rispetto anche alle condotte altrui che mettono in crisi tale sistema di valori: e la deprecabile indifferenza può certamente assumere la forma dell'inerzia o dell'insensibilità anche laddove le circostanze del caso proclamino l'esigenza di non lasciar mancare un intervento diretto a impedire o mitigare gli effetti negativi» della condotta di un atleta. Fino al punto di «abbandonare qualsiasi forma di collaborazione tecnica». Conte, del resto, «era consapevole dell'esistenza dei tatuaggi e la maturità frutto della lunga esperienza sportiva lo rendeva perfettamente in grado di comprenderne il profondo, ingiustificabile disvalore».

 

michele broili 19 michele broili 19

La rassicurazione informale ricevuta da un ex dirigente federale non vale a scagionarlo, anzi dimostra che «in lui dimorasse un dubbio sulla liceità dei tatuaggi». Ora sia Broili che Conte sono stati squalificati: l'atleta per 515 giorni, l'allenatore per 140. Ma il principio affermato in questa sentenza potrebbe trovare applicazione più vasta, rafforzando la responsabilità etica e sociale di chi svolge, in diversi campi, una funzione anche indirettamente educativa.

michele broili michele broili

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

COSA FRULLA NEL TESTOLONE DI MATTEO SALVINI? IL “CAPITONE” È TORNATO IN MODALITÀ "BESTIA": PARLA DEI MIGRANTI COME DI “CANI E PORCI”, TIENE UN COMIZIO ANTI-TOGHE SUL TG1 – A COSA SI DEVE TANTA AGITAZIONE? AL PROCESSO OPEN ARMS, IN CUI RISCHIA SEI ANNI PER SEQUESTRO DI PERSONA. MA ANCHE ALLA “VANNACCIZZAZIONE” DELLA LEGA E AGLI OTOLITI SCOSSI DI GIORGIA MELONI: SE PASSA LA LINEA DURA E IL GOVERNO HA LE ORE CONTATE, MEGLIO PREPARARSI E SPARARLA SEMPRE PIÙ GROSSA, PER CAPITALIZZARE AL VOTO…

DAGOREPORT - IL NODO CREATO DALLA SENTENZA DEL TRIBUNALE DI ROMA, CHE HA AFFONDATO IL “MODELLO ALBANIA”, SI PUÒ SCIOGLIERE CON UN DECRETO LEGGE? NO, PERCHÉ I MAGISTRATI SI SONO ATTENUTI A UNA SENTENZA DELLA CORTE DI GIUSTIZIA DELL’UNIONE EUROPEA DEL 4 OTTOBRE CHE NON PERMETTE DI DICHIARARE PAESE SICURO UNO STATO IN CUI I DIRITTI NON SIANO GARANTITI SULL’INTERO TERRITORIO (TIPO L’EGITTO DI AL SISI, CHE HA TORTURATO E UCCISO REGENI) - CHE FARA' MATTARELLA? PROMULGHERÀ IL DECRETO CHE SE NE FREGA DELLA CORTE DI GIUSTIZIA UE? - CERCASI POI QUALCHE ANIMA PIA E SOPRATTUTTO SOBRIA CHE FACCIA PRESENTE AL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, CARLO NORDIO, CHE NON PUÒ PERMETTERSI DI "ESONDARE" DEFINENDO LA SENTENZA DEL TRIBUNALE DI ROMA “ABNORME’’: NON BISOGNA ESSERE MINISTRI DELLA GIUSTIZIA PER SAPERE CHE LE LEGGI SI APPLICANO E NON SI DISCUTONO - EUROPA IN FIAMME: SE LA DUCETTA NON DORME TRANQUILLA, URSULA HA BISOGNO DI UNA OVERDOSE DI SONNIFERI...

DAGOREPORT – QUANDO IL BRACCIO DESTRO IN ITALIA DI ELON MUSK, ANDREA STROPPA, EVOCA IL COMPLOTTONE SULLE MAZZETTE-SOGEI, NON HA TUTTI I TORTI - L'ARRIVO DEI SATELLITI DI MUSK, ALTERNATIVA ALLA COSTOSISSIMA FIBRA, HA FATTO SALTARE GLI OTOLITI A KKR-FIBERCOP E OPENFIBER: LA DIGITALIZZAZIONE BALLA SUI MILIARDI DEL PNRR - NON SOLO: È IN ATTO UNA GUERRA APERTA DI STARLINK A TIM PER OTTENERE L'ACCESSO ALLE FREQUENZE NECESSARIE PER CONNETTERE LE STAZIONI DI RICEZIONE SATELLITARE AI TELEFONINI - NON E' FINITA: INFURIA LA  BATTAGLIA TRA KKR E PALAZZO CHIGI SU OPEN FIBER..