Claudia Voltattorni per il Corriere della Sera
I primi trecento sono sbarcati ieri mattina a Roma da New York ed Atlanta. Scesi da voli Delta Covid tested, ad accoglierli hanno trovato il direttore operazioni Aeroporti di Roma Ivan Bassato che ha dato ad ognuno un kit di benvenuto con prodotti Made in Italy. «Finalmente in Italia», ha detto una di loro in arrivo da Atlanta: «Mi aspettano Firenze e Roma, piano piano si ricomincia a vivere». I turisti americani tornano in Italia.
Non molti ancora, perché sono troppo pochi i voli in arrivo dagli Usa. Ma dopo il 2020 che ha visto 3 stranieri su 4 in meno nel nostro Paese e un inverno fermo per chiusure e restrizioni, l'estate 2021 potrebbe invertire la tendenza.
«Cominciamo a vedere la luce in fondo al tunnel», dice il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca: «Negli Stati Uniti c'è una grande voglia di Italia e noi abbiamo bisogno dei turisti americani, per le città d'arte soprattutto, li stiamo aspettando a braccia aperte».
I turisti Usa sono tra i pochissimi stranieri extra Ue che ora possono entrare in Italia senza obbligo di quarantena (ma devono fare 4 tamponi prima dell'arrivo e del rientro). Poi dal primo luglio a loro basterà il «green pass».
Per russi e cinesi, altro grande bacino di viaggiatori per il turismo italiano, bisognerà aspettare: i loro vaccini non sono riconosciuti dall'Ue. «Al momento - continua Bocca - quello statunitense è l'unico mercato straniero su cui possiamo e dobbiamo contare».
Sergio Gargiulo, presidente di Federalberghi Capri e titolare di due hotel è ottimista. Oltre un turista straniero a Capri su 3 arriva dagli Stati Uniti: «Giugno è ancora molto debole - dice - ma le prenotazioni sono cominciate, c'è un cliente che ha già ordinato decine di costumi in un negozio caprese: prevedo il boom da luglio in poi». In piazzetta però si cominciano a vedere anche svizzeri e tedeschi, «niente da fare invece per brasiliani e australiani».
In Veneto, il 70% del turismo è straniero. Il mese di maggio ha perso tutto il turismo tedesco e austriaco, che di solito occupa il 90% delle strutture. E anche per l'estate 2021 le previsioni non sono molto ottimiste, con un giugno ancora a livelli molto bassi, con appena il 32% degli alberghi nelle località marine prenotati e il 13% nelle città d'arte, eccetto Venezia che, grazie a Biennale e Salone Nautico arriva al 59% (dati H-benchmark per Federalberghi Veneto).
TAMPONI RAPIDI VACANZE COVID TESTED
«Per vedere la ripartenza - spiega Marco Michielli, presidente Confturismo Veneto - è necessario venga ripristinata la frequenza dei voli dall'estero, al momento ancora molto pochi».
Però, «voglia di vacanza c'è e il giorno dopo l'annuncio del premier Mario Draghi che dal 15 giugno si poteva venire in Italia, i centralini sono impazziti».
Ma il ponte del 2 giugno regala un po' di ottimismo. Secondo Federalberghi, si muoveranno quasi 9 milioni di italiani, «sembra di poter gridare al miracolo», dice Bocca che parla di «delicato inizio, il preludio verso una ripresa piena».
Frena invece Federturismo Confindustria che anche nel 2021 prevede un 40% in meno di presenze rispetto al 2019: «La ripresa è lenta, serviranno almeno due o tre anni per tornare ai livelli pre-pandemia», dice la presidente Marina Lalli, ma, riconosce: «L'arrivo del green pass sarà una spinta molto forte per la ripartenza».