LA TRANS MARTA CASTANO TORRES E’ STATA UCCISA CON UNA ARMA DA TAGLIO, CON UN COLPO AL TORACE, FORSE NEL CORSO DI UN RAPPORTO SESSUALE - LA 65ENNE COLOMBIANA VIVEVA IN UN SEMINTERRATO, NEL QUARTIERE PRATI, CON UN’ALTRA TRANS CHE SI FA CHIAMARE FRANCESCA NERI. QUEST’ULTIMA HA SCOPERTO IL CORPO E HA RIFERITO CHE LA VITTIMA CONTINUAVA A PROSTITUIRSI PER ASSICURARE UN SOSTEGNO ECONOMICO ALLA FIGLIA…

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MARTA CASTANO LA TRANS COLOMBIANA UCCISA A PRATI A COLTELLATE MARTA CASTANO LA TRANS COLOMBIANA UCCISA A PRATI A COLTELLATE

OMICIDI ROMA: UNA VITTIMA UCCISA DURANTE UN RAPPORTO

(ANSA) - Si è concluso nella serata di ieri il sopralluogo del pm negli appartamenti del quartiere Prati dove sono state uccise tre donne. L'attività rientra negli accertamenti avviati per cercare di ricostruire la dinamica di quanto avvenuto. In base a quanto si apprende la donna di origini colombiana, uccisa in un seminterrato di via Durazzo, sarebbe stata colpita con una arma da taglio tipo "stiletto" al torace forse nel corso di un rapporto sessuale. Sul corpo delle due cittadine cinesi, via Riboty, sono stati individuate ferite alla gola, al torace e alla schiena.

 

CHI SONO LE VITTIME DEL TRIPLICE OMICIDIO A ROMA: MARTA CHE SI PROSTITUIVA PER MANTENERE LA FIGLIA E LE DUE CINESI «FANTASMA»

rilievi della scientifica in via augusto riboty, dopo l omicidio delle due cinesi 4 rilievi della scientifica in via augusto riboty, dopo l omicidio delle due cinesi 4

Rinaldo Frignani per www.corriere.it

 

Luci soffuse, arredamento rosa. L’appartamento dove Marta Castano Torres riceveva i suoi clienti. Fra gli ultimi, o forse è proprio l’ultimo se come si ritiene è davvero fra di loro, l’uomo che l’ha accoltellata a morte durante un incontro in camera da letto. A 65 anni la colombiana non aveva interrotto la professione e divideva quel piccolo locale sulla rampa del garage del palazzo di via Durazzo, alle pendici di Monte Mario, con la sorella venezuelana che si fa chiamare Francesca Neri.

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Una trans che ha scoperto il corpo della parente assassinata e che giovedì sera è rimasta a lungo fuori dal palazzo dove l’appartamento è stato sequestrato. Poi è stata condotta in Questura per essere presa a verbale. A chi indaga avrebbe riferito di essere a conoscenza che la sorella doveva ricevere un cliente. E che aveva cominciato a prostituirsi anche per assicurare un sostegno economico alla figlia. Una vita difficile, in proprio, almeno secondo quanto emerso fino a questo momento.

 

Diversa la storia delle due cinesi uccise in via Augusto Riboty: ufficialmente non hanno ancora un nome perché la loro identità deve essere verificata dalla polizia. La presunta maitresse, di 42 anni, era conosciuta sia dai condomini sia da chi lavora nel palazzo di fronte al tribunale, ma anche da alcuni clienti della casa d’appuntamenti, una delle tante in quella zona di Prati.

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Lei era sempre lì, al lavoro, a gestire le ragazze che di volta in volta giravano nel locale, proprio come la 25enne assassinata insieme con lei. La prima forse a essere rimasta vittima della furia del killer. Una giovane come le centinaia che vengono sfruttate a Roma in locali come quello e finti centri massaggi.

 

Fantasmi in pratica mentre la maitresse, ex prostituta lei stessa, amministrava la casa pubblicizzata su internet, con telefono e caratteristiche delle giovani. Non è chiaro ancora se come spesso accade una parte dell’incasso finisse a lei oppure a qualche organizzazione più vasta, come del resto è emerso in passato in indagini contro lo sfruttamento e il favoreggiamento della prostituzione.

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Ma a colpire gli inquilini del palazzo era la riservatezza con la quale la 45enne si faceva vedere nel palazzo. Poche parole con i dirimpettai, nessuna confidenza. Ma anche il timore di rimanere vittima di clienti violenti tanto da premunirsi con telecamere nascoste: i filmati di questi impianti, sempre che ci siano davvero, potrebbero rivelarsi ora fondamentali per inchiodare l’assassino.

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