Estratto dell’articolo di Roberto Giardina per “Italia Oggi”
È un caso che farà giurisprudenza in Germania. Per rispettare il politically correct bisogna tutelare i diritti di un trans o di una giovane musulmana? I berlinesi sono da sempre all’avanguardia nell’accettare ogni variante sessuale, ma ora tra due tolleranze di segno opposto si trovano in scacco matto.
Kylie, un dipendente della McDonald alla Hauptbahnhof, la stazione centrale, ha fatto outing come Transfrau, letteralmente donna trans, ma temo che la traduzione non sia accettata dal movimento Lgbt. Un uomo che decide di essere donna, da non confondere con un travestito, va accettato anche se non si opera.
Kylie ha chiesto di usare lo spogliatoio delle dipendenti, e la direzione non ha avuto niente in contrario. Ma una cameriera musulmana ha proibito a Kylie di cambiare l’uniforme accanto a lei. La direzione ha appoggiato la ragazza, e ha pregato Kylie di tornare nello spogliatoio degli uomini.
La Transfrau non è d’accordo, e non ha accettato neanche la soluzione di compromesso, il trasferimento in un’altra filiale dove si trattano hamburger, e dove non lavorano dipendenti musulmani. Kylie ha denunciato la direzione per discriminazione, chiedendo un indennizzo. In prima Istanza il giudice gli, o le, ha dato torto, ma non è finita.
[…] Manca ancora la motivazione del giudice, ma si può intuire. Perché Kylie non torna nello spogliatoio dei colleghi maschi come prima del suo outing? Sarebbe contrario alla sua nuova sensibilità femminile? Ma da anni a Berlino, e altrove, esistono ormai le toilette bisex, anche per esaudire le richieste del movimento Lgbt. […]
Un pomeriggio che ero unico maschio nella sauna nel giorno riservato al mio sesso, un’anziana signora mi chiese timidamente Darf ich mitsaunieren? Posso unirmi? Ma certo, risposi. Avevo imparato un nuovo modo dire in tedesco. Poi l’hotel abolì i giorni riservati, tanto nessuno li rispettava, e nessuno protestava. Basta essere gentili per evitare problemi. […]
All’ateneo di Lipsia si è deciso di chiamare al femminile tutti i professori. Tutti ridono, e non ci si chiede perché in Germania solo un terzo dei docenti sia donna.