Quando l'ascensore si trasforma in una trappola infernale. È successo, non è la prima volta, e stavolta a Genova. Un ascensore a cremagliera, esterno a un palazzo, che stava trasportando una mamma di 24 anni con la figlioletta di tre, è precipitato. La donna, Ilaria Porrata, è rimasta ferita in modo serio: ha riportato numerose fratture e una lesione a un polmone. Sottoposta a intervento chirurgico è in prognosi riservata all' ospedale San Martino. La figlia, trasferita al Gaslini, per fortuna, è fuori pericolo.
L' incidente è avvenuto alle 12.30 a Pegli e a provocarlo, secondo i primi accertamenti, sarebbe stata la rottura prima del motore, poi di un cavo. Sono stati momenti da incubo, ai quali ha assistito almeno un testimone ascoltato dai carabinieri che indagano insieme ai vigili del fuoco. «Ho visto l' ascensore che scendeva molto velocemente e poi ho sentito un botto fortissimo», ha raccontato.
Ma c' è un particolare decisamente inquietante e sul quale la magistratura dovrà vederci chiaro: mezz' ora prima del crollo era stata chiamata l' assistenza per segnalare un guasto. Un condomino avrebbe segnalato qualche problema all' assistenza gestita dalla società «Pescia Ascensori». La ditta avrebbe mandato una squadra di tecnici, ma poco dopo, alle 12,20, è andato in scena il dramma. Al loro arrivo, avrebbero trovato la cabina dell' ascensore ormai precipitata l' elevatore era già caduto.
Nessuno però nel frattempo, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, avrebbe staccato la corrente o segnalato che l' ascensore non doveva essere usato. L' elevatore appartiene a un consorzio condominiale e collega via Rizzo bassa (civico 33) a via Rizzo alta (civico 122). Il mezzo è esterno, a vetri, e procede in posizione obliqua. Quando si è rotto era quasi arrivato nella parte alta ed è precipitato per circa 30 metri. Le indagini mirano a capire anche se siano stati fatti controlli obbligatorie di manutenzione.