I TRENI DELLA PAURA - DAL NETTUNO-ROMA AL TORINO-VENTIMIGLIA: LA BLACK LIST DELLE TRATTE PIU’ PERICOLOSE D’ITALIA - FERROVIERI E TRENITALIA: POLIZIA A BORDO O SERVIZIO SOSPESO DAL 26 GIUGNO - I CONTROLLORI IN BALIA DEI VIOLENTI

13 tratte rischiano di sparire: se non verrà garantita la presenza a bordo di agenti di polizia, i convogli saranno soppressi - Le prefetture avranno poi il compito di tenere d’occhio i treni regionali. Nei casi limite e in cui verranno ravvisati rischi concreti per l’incolumità e la sicurezza degli addetti, i controllori potranno decidere di sospendere l’attività, chiedendo l’intervento della Polfer...

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1. ECCO I TRENI PIÙ PERICOLOSI D’ITALIA “POLIZIA A BORDO O SARANNO ABOLITI”

Ilario Lombardo per “la Stampa”

BLACK LIST TRENI PERICOLOSI BLACK LIST TRENI PERICOLOSI

 

E’ la black list dei treni più pericolosi d’Italia. Certo, non un elenco che invita i passeggeri a salire per un viaggio in tutta tranquillità. Sono tredici tratte: e se entro dieci giorni il Gruppo Ferrovie dello Stato non garantirà la presenza a bordo di agenti di polizia, i convogli saranno soppressi.

 

La follia di un gruppetto di latinos che girano tranquillamente con il machete e si avventano sul capotreno in una stazione a Milano è la scena clou di un film visto già troppe volte, anche senza queste venature horror. Bullismo, furbetti che non hanno il biglietto, ubriachi molesti…«E’ troppo, a queste condizioni non lavoriamo. Non possiamo essere il bersaglio di qualunque matto». I ferrovieri sono stanchi, hanno paura, perché le aggressioni in branco o in solitaria si sono moltiplicate. I sindacati hanno chiesto una tutela e hanno ottenuto un primo atto concreto da parte di Fs. L’accordo partorito dopo un incontro durato ore con le sigle sindacali, prevede tre punti.
 

NETTUNO ROMA 1 NETTUNO ROMA 1

Si comincia dalla lista delle tratte più critiche, dove assalti ed escandescenze sono stati più frequenti, divise in sette regioni. Liguria e Piemonte le più coinvolte. Non sono soltanto treni della notte. Anzi. La maggior parte sono nelle prime ore del mattino, quelli che trasportano i pendolari diretti a lavoro.

 

Da Torino Porta Nuova a Cuneo il passaggio più delicato è tra le 17.25 e le 18.36. Mentre da Cuneo a Torino è nell’ora tra le 19.24 e le 20.35. Il treno che invece da Torino parte, destinazione Ventimiglia, alle 6.25 del mattino, è considerato un obiettivo sensibile fino a Ceva (7.41). I tre convogli ad alto rischio in Liguria invece sono tutti nella prima parte della giornata. Venti minuti di tragitto tra La Spezia e Levanto; il Genova-Savona tra le 12.23 e le 13.21 e il treno che da Ventimiglia parte alle 4,40 per arrivare a Genova alle 7.02.

 

Nell’elenco non poteva mancare il Nettuno-Roma Termini, andata e ritorno, la bestia nera dei pendolari, più volte finito tra le linee peggiori d’Italia. Ebbene: il 26 giugno Trenitalia dovrà comunicare se questi e altri treni saranno scortati dalla Polfer, altrimenti il servizio non sarà più effettuato. 
 

NETTUNO ROMA NETTUNO ROMA

Per qualcuno sono pochi: ma l’elenco, è scritto nel verbale dell’accordo, potrà, in futuro, essere aggiornato. Ci sarà un tavolo, istituito presso il ministero dell’Interno, a cui siederanno i Trasporti, le aziende e i sindacati, con l’obiettivo di monitorare e approntare interventi immediati. Le prefetture avranno poi il compito di tenere d’occhio i treni regionali. Nei casi limite – e questa l’altra grande novità -, in cui verranno ravvisati rischi concreti per l’incolumità e la sicurezza degli addetti, i controllori potranno decidere di sospendere l’attività, chiedendo l’intervento della Polfer. Sarebbe il paradiso degli indomiti portoghesi.

 

Per questo, per evitare che i treni considerati a rischio si trasformino in una zona franca, verranno potenziati i presidi a terra per ispezionare gli accessi. La Polfer affiancherà i dipendenti Trenitalia, alcuni dei quali in esubero dai servizi cargo verranno ricollocati per l’occasione lungo i binari. Una vera e propria squadra antievasione che dovrà accertarsi se i viaggiatori siano in possesso o meno del biglietto.

 

2. VIAGGIO SULLA TORINO-CUNEO: “NON TOGLIERE IL SERVIZIO”

Federico Genta per “la Stampa”

TRENO CARRO BESTIAME TORINO CUNEO TRENO CARRO BESTIAME TORINO CUNEO

 

Schiacciati lungo i corridoi e tra le poltrone. Ammassati all’ingresso dei vagoni. Per i passeggeri è impossibile muoversi di pochi metri, figuriamoci provare a raggiungere un altro scompartimento. Vale per tutti, controllori compresi. Si viaggia così sul regionale che collega Torino a Cuneo. Partenza da Porta Nuova alle 17,25 e arrivo alle 18,36 nel capoluogo della Granda. 
 

Questa è una delle 15 tratte indicate dai sindacati tra le più pericolose d’Italia. Se poi si aggiunge lo sciopero nazionale dei dipendenti Trenitalia che ha cancellato un bel po’ di corse tra la tarda mattinata e il primo pomeriggio di ieri, ecco che l’ingorgo è servito.
 

Pochi controlli
Il capotreno resta immobile sulla porta. Di controllare i biglietti non se ne parla. I problemi di sicurezza? «Sono quelli di tutti i regionali, ma qui ci si sente più soli». Una solitudine iniziata la scorso anno, quando su ogni treno ha iniziato ad esserci un solo dipendente. Un po’ poco per cento chilometri durante i quali, malgrado le tante stazioni intermedie, non è presente nemmeno un presidio della polizia ferroviaria. 
 

MIGRANTI BOLZANO TRENO AUSTRIA 2 MIGRANTI BOLZANO TRENO AUSTRIA 2

Gli esasperati
È così nascono i problemi. «Per sederti devi salire almeno mezz’ora prima della partenza - dice Paolo Rosso, studente cuneese - I ritardi sono continui: lo scorso ottobre il treno si è proprio rotto a una manciata di chilometri da Torino. Insomma, il servizio è scadente e la gente è esasperata». Silvana Argiolas è diretta a Savigliano: «Ormai ne abbiamo viste e sentite di tutti i i colori. Insulti per un posto, scippi - racconta - La scorsa settimana alcuni giovani si sono messi a fumare in mezzo alla gente. Il capotreno non c’era, le persone hanno protestato ma non è servito a nulla».
 

Alla fermata di Fossano il treno quasi si svuota e si torna a respirare. Si arriva puntuali a Cuneo. Nemmeno un’ora e si riparte per il rientro. L’affollamento dell’andata è solo un ricordo. Il controllore allora può fare il suo lavoro: pochi minuti e scopre due ragazzi senza biglietto. Sono stranieri. Un passeggero guarda e scuote la testa. «Alla fine sono quasi sempre loro a non pagare - assicura - Poi se qualcuno li rimprovera si arrabbiano pure». Ma Giuseppe Loro D’Iaco, seduto poco più in là ricorda che all’ultima aggressione a un capotreno, non più di due mesi fa, avevano partecipato anche degli italiani. 
 

MIGRANTI BOLZANO TRENO AUSTRIA 1 MIGRANTI BOLZANO TRENO AUSTRIA 1

I violenti
«Dall’età potevano essere degli studenti, erano almeno in cinque - ricorda - Hanno inseguito il controllore per un paio di scompartimenti. L’hanno raggiunto e colpito. Il regionale si è fermato a Fossano e sono intervenuti i carabinieri». Da allora la situazione sembra essere migliorata. Perché anche se non in maniera sistematica, le pattuglie della Polfer hanno preso a viaggiare spesso sulla Torino-Cuneo. E l’ipotesi di cancellare le corse delle 17,25 e delle 19,24? Fabiana Mutta, come tanti altri, si augura che resti soltanto una minaccia. 
 

MIGRANTI BOLZANO TRENO AUSTRIA MIGRANTI BOLZANO TRENO AUSTRIA

«Questi treni sono fondamentali per centinaia di ragazzi che frequentano le scuole e le università torinesi. E poi ci sono i lavoratori, che non possono permettersi un’auto per raggiungere gli uffici. Pensare di sospendere un servizio così affollato, perché evidentemente mancano i necessari controlli, sarebbe davvero un’assurdità».

 

 

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