TU CHIAMALE SE VUOI, RIMOZIONI - NON C’È SOLO LA STATUA DI CHURCHILL, IMBRATTATA DA UN GRUPPO DI IGNORANTI CON LA SCRITTA “ERA UN RAZZISTA”, ANCHE NEGLI STATI UNITI MOLTI MONUMENTI SONO FINITI NEL MIRINO DEI MANIFESTANTI DI “BLACK LIVES MATTER” - IL SINDACO DI RICHMOND, IN VIRGINIA, HA TIRATO GIÙ UNA STATUA EQUESTRE DEL GENERALE SUDISTA ROBERT E. LEE, CHE STAVA LÌ DA DECENNI SENZA CHE NESSUNO SI SENTISSE OFFESO - VIDEO

-

Condividi questo articolo


 

 

 

 

LE PROTESTE A LONDRA E LA SCRITTA SUL MONUMENTO DI WINSTON CHURCHILL

https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/ldquo-proteste-sono-state-sovvertite-teppisti-rdquo-movimento-238775.htm

 

Giulia Zonca per “la Stampa”

 

proteste davanti alla statua di robert e lee a richmond, virginia proteste davanti alla statua di robert e lee a richmond, virginia

Il cavallo di Robert E. Lee ha sempre guardato a terra, sussulto storico dell'artista che più di un secolo fa ha immortalato il generale sudista, schiavista e destinato a sparire. Il monumento ha pochi giorni di vita. Povero Lee, colpevole di fama abusiva e povero anche il cavallo che si vergogna del suo padrone fin dall'inizio e tiene gli occhi bassi. Il sindaco di Richmond, Virginia, ha strappato gli alibi: «Lo tiriamo giù».

 

statua del generale williams carter wickham buttata giu' a richmond, virginia statua del generale williams carter wickham buttata giu' a richmond, virginia memoriale di churchill imbrattato memoriale di churchill imbrattato

Come un dittatore disarcionato dalla storia, solo che ci sono centinaia di Lee sparsi per gli Stati Uniti e sono tutti il centro di un fastidio ormai impossibile da gestire. Profili di gente che ha guidato truppe in nome di valori al contrario quando gli stati del Sud hanno combattuto contro il governo del Nord nel 1860. Figure controverse immortalate apposta per dividere nei secoli dei secoli. Nomi come Thomas Jackson detto Muro di pietra, decorato per aver resistito con valore al progresso o Williams Carter Wickham, uno degli ultimi a smantellare la brigata, uno dei primi a cadere in questi giorni agitati.

 

statua di robert e lee a richmond, virginia statua di robert e lee a richmond, virginia ralph northam ralph northam

Vite che non si devono cancellare e non si possono onorare, l'incrocio preciso di un Paese che non fa mai i conti con il razzismo in mezzo a cui è cresciuto. Negli Usa piovono statue, non sono despoti crollati, ma militari di una legione scomparsa. Condottieri sudisti, patrioti con troppi scheletri negli armadi celebrati da stati che avrebbero dovuto dimenticarli e invece li hanno esaltati. Per decenni. Bandiere razziste e bersagli della protesta, di ogni maledetta protesta arrivata dopo un sopruso. A ciascun nero pestato da una giustizia strabica o ucciso dalla fretta di decidere in base al colpo d'occhio, corrisponde un memoriale unionista imbrattato, insultato, preso a pietrate.

proteste black lives matter nel regno unito 5 proteste black lives matter nel regno unito 5

 

proteste davanti alla statua di robert e lee a richmond, virginia 1 proteste davanti alla statua di robert e lee a richmond, virginia 1

E dopo le manifestazioni sempre voti in comune e commissioni per stabilire il senso dell'omaggio, la necessità di andare avanti, di essere migliori, anche solo decenti. Però di solito invece di rimuovere le statue si sotterra il senso di colpa. Risse, liti, dibattiti usurati dal tempo. Quasi tutti i bronzi presi di mira dopo l'assassinio di George Floyd hanno già la data di scadenza, ma ora vengono buttati via in fretta. Puzzano. Giù il capitano Charles Linn, faccia a terra a Birmingham, Alabama dopo un'ardita rimozione. Le istruzioni, via twitter, le ha date l'egittologa Parcak.

un gruppo di persone ripulisce il memoriale di churchill imbrattato un gruppo di persone ripulisce il memoriale di churchill imbrattato

 

Passo per passo, con tanto di schemino che spiega come disarcionare un obelisco: lunghezza della corda e formula per le forze contrapposte. La polizia ha interrotto l'effetto domino e spostato con la ruspa il secondo monumento a rischio, stessa città, altro soggetto ambiguo, un ricordo di battaglie su cui ancora si discute per stabilire il vincitore. Chiacchiere chiuse con un tonfo, la stele è scesa dal piedistallo ed è stata portata via coperta da un lenzuolo. Il fantasma dell'America passata. Spostato in un magazzino anche l'enorme Frank Rizzo di Philadelphia e qui non c'era neppure il peso della memoria a offrire un motivo della sua presenza in piazza. N

 

proteste davanti alla statua di robert e lee a richmond, virginia 2 proteste davanti alla statua di robert e lee a richmond, virginia 2

on è eredità della secessione, ma il prototipo dell'autorità che tiene buona la comunità bianca identificando quella nera come pericolo. Rizzo era un sindaco di fine Anni Sessanta e un poliziotto omofobo, un concentrato di limiti trasformati in 1300 chili di arbitrarietà esposte all'aria nel 1998, ieri. Ha tolto il disturbo e altri seguiranno perché come ha detto il sindaco di Richmond: «Non possiamo più farci giudicare. Qualcuno dirà che stiamo rinnegando la nostra storia, rispondo che la storia va vista con gli occhi del presente». Il reverendo Robert W. Lee IV, bisnipote del generale, ha dato la benedizione al trasloco dell'antico parente: «Se non ora quando?». L'urgenza è dettata dalla paura di vedere persone con i pugni alzati contro altre con i fucili alzati.

sparatoria a seattle durante la manifestazione di black lives matter 2 sparatoria a seattle durante la manifestazione di black lives matter 2

 

 È successo: a Salisbury, North Carolina, una dozzina di Black Lives Matters ha urlato in faccia a un gruppo di pro confederati. Quelle statue sono ancora in circolazione perché la guerra civile non è mai finita. Lo schiavismo ha ancora i suoi monumenti, 700 negli stati del Sud e fino a cinque anni fa, fino a che uno spacciatore della razza bianca ha ammazzato nove persone di colore in una chiesa, la bandiera confederata veniva sventolata come orgogliosa prova di uno spirito ribelle. Una virtù da tramandare. Le statue pesano. Ne sono venute giù una ventina, le altre 680 stanno al loro posto, ancorate a un pregiudizio di 150 anni fa che ancora viene alimentato e senza nemmeno un cavallo che guardi dalla parte opposta.

proteste black lives matter nel regno unito 6 proteste black lives matter nel regno unito 6 proteste black lives matter nel regno unito 4 proteste black lives matter nel regno unito 4 un ragazzo ripulisce il memoriale di churchill un ragazzo ripulisce il memoriale di churchill proteste black lives matter nel regno unito 2 proteste black lives matter nel regno unito 2 proteste black lives matter nel regno unito 8 proteste black lives matter nel regno unito 8 memoriale di churchill imbrattato memoriale di churchill imbrattato proteste black lives matter nel regno unito 21 proteste black lives matter nel regno unito 21 proteste black lives matter nel regno unito 7 proteste black lives matter nel regno unito 7

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - NEI CORRIDOI DI VIALE MAZZINI VIENE DATA PER CERTA SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA RAI IN VIRTÙ DEL PRONTO SOCCORSO M5S, IN CAMBIO DEL TG3 - MA IL DO UT DES, DEFINITIVA LAPIDE PER EVENTUALI ALLEANZE COL PD, NON SARÀ IMMINENTE: PRIMA DELL’ASSEMBLEA COSTITUENTE DI FINE NOVEMBRE, C'E' IL VOTO DEL 17 PROSSIMO PER LA REGIONE UMBRIA - SE I GRILLINI PURI E DURI NOSTALGICI DI BEPPE-MAO, DISERTASSERO LE URNE, COME È SUCCESSO IN LIGURIA, RIUSCIREBBE CONTE A SOPRAVVIVERE ALL'ENNESINO BRUCIANTE TRACOLLO ELETTORALE A POCHI GIORNI DALLA COSTITUENTE? AH, SAPERLO...

DAGOREPORT – FIATO AI TROMBONI! IL 6 E IL 7 NOVEMBRE ANDRÀ IN SCENA A ROMA UN GROTTESCO SPETTACOLO DI ITALICA IPOCRISIA: GLI STATI GENERALI DELLA RAI, DUE GIORNI PER DISCUTERE ‘’COME TENERE LA POLITICA FUORI DALLA RAI’’ (SEMBRA CROZZA MA È COSÌ…) - A CHE SERVE TALE GIGANTESCA PRESA PER IL CULO CHE VEDRÀ OSPITI LA RUSSA, GIULI, VESPA, FLORIS, GRASSO, TRAVAGLIO, SECHI, SCHLEIN, SALVINI, URSO, TAJANI, ETC., VOLUTA DALLA CURVACEA PRESIDENTE DELLA VIGILANZA RAI, LA 5STELLE BARBARA FLORIDIA? - NON È UN MISTERO L’OBIETTIVO DI CONTE DI ACCAPARRARSI IL TG3 IN CAMBIO DEL VOTO A FAVORE DEL CARTONATO DI GIANNA LETTA, SIMONA AGNES, IN TREPIDA ATTESA DELLA PRESIDENZA RAI - MA CONTE SI RITROVA I NEURONI DIVISI TRA GOFFREDO BETTINI E MARCO TRAVAGLIO, MENTRE BEPPE GRILLO LO ASPETTA AL VARCO DELLA COSTITUENTE (MUOIA M5S CON TUTTI I FILISTEI) - LA PRECISAZIONE DELLA FLORIDIA...

DAGOREPORT – PERCHÉ ENRICO PAZZALI, NONOSTANTE UN RAPPORTO DI “AMICIZIA DI VECCHIA DATA” CON IGNAZIO LA RUSSA, HA CERCATO NOTIZIE "SULLA SITUAZIONE IMMOBILIARE E LE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE" DEL PRESIDENTE DEL SENATO E I SUOI FIGLI? A FAR RIZZARE PELI E CAPELLI, È LA DATA DELL'ILLECITA OPERAZIONE: 19 MAGGIO 2023. VALE A DIRE: IL GIORNO DOPO LA NOTTE IN CUI IL FIGLIO DI ‘GNAZIO, LEONARDO APACHE, AVREBBE STUPRATO (SECONDO L’ACCUSA DELLA PRESUNTA VITTIMA) UNA RAGAZZA. MA IL 19 MAGGIO 2023 NESSUNO SAPEVA QUELLO CHE ERA AVVENUTO: SOLO 40 GIORNI DOPO LA RAGAZZA PRESENTA UNA QUERELA. IL 3 LUGLIO LA PROCURA DI MILANO APRE UN FASCICOLO. IL 7 LUGLIO IL "CORRIERE" PUBBLICA LA NOTIZIA - QUALCUNO VOCIFERA CHE DI MEZZO POTREBBE ESSERCI L’ASPRA BATTAGLIA TRA LEGA E FDI, TRA SALVINI-FONTANA E LA RUSSA-SANTACHE' PER LA CONQUISTA DELLA SANITA' LOMBARDA. ALTRI SONO PER LA TESI DELL'ESTORSIONE: MA PER 'GNAZIO ''NON SI TRATTA DI COINCIDENZE" - CHE C’ENTRA UN PREFETTO A CAPO DELLA CYBERSECURITY NAZIONALE? CHIEDETELO A MANTOVANO...

DAGOREPORT - VIVA IL POPOLO, A MORTE I CONTI! IL GOVERNO DUCIONI, NEL SUO CONTINUO TENTATIVO DI STRAVOLGERE L’ASSETTO COSTITUZIONALE, HA PUNTATO ORA LA CORTE DEI CONTI, OVVERO I MAGISTRATI CHE HANNO COME COMPITO PRIMARIO IL CONTROLLO DEI CONTI DEL PAESE – C’È GRANDISSIMA PREOCCUPAZIONE TRA I MAGISTRATI DELLA CORTE PER LA RIFORMA CHE PASSA CON IL NOME DI DDL FOTI, CHE SVUOTA LE FUNZIONI DELLA CORTE - LA DUCETTA NON SI FERMA. E INIZIA UN ALTRO ATTACCO ALLA MAGISTRATURA. CHE COSA FARÀ IL PRESIDENTE MATTARELLA?

DAGOREPORT - LA SCONFITTA IN LIGURIA CONTE PUÒ TATUARSELA SULLA COSCIENZA. UN GIOCO AL MASSACRO, QUELLO DEL M5S, CHE SI TRASFORMA IN FARSA, VISTO CHE ITALIA VIVA, ESCLUSA CON IGNOMINIA DALL’ALLEANZA ELETTORALE IN LIGURIA, SARÀ PRESENTE A SUPPORTO DEL CAMPOLARGO SIA IN UMBRIA CHE IN EMILIA ROMAGNA – LA FORZA CHE MANCHERA’ SEMPRE ALLA SINISTRA SI CHIAMA “FATTORE BERLUSCONI”. OVVERO: PUR NELLA TOTALE DIVERSITÀ DI IDEE, NEL MOMENTO DECISIVO FORZA ITALIA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SI UNISCONO PER INCASSARE LA CUCCAGNA DEL POTERE - LA SOLITA PARACULAGGINE CON CUI GIORGIA MELONI HA PROVATO A GIUSTIFICARE LA PERDITA DI QUASI 100MILA VOTI RISPETTO ALLE EUROPEE - LA LEZIONE PIÙ EVIDENTE DEL VOTO LIGURE È CHE IL PD, CHE ELLY VUOLE FAR TORNARE UN PARTITO DI SINISTRA, SENZA UN SOLIDO ALLEATO DI CENTRO VA A SBATTERE - SE IL GOVERNO DUCIONI PORTA A CASA IL 3 A 0...