IN TUNISIA TIRA UNA BRUTTA SHARIA – IL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI TUNISI DICHIARA GUERRA A TIKTOK E INSTAGRAM E ORDINA “L'APERTURA DI INDAGINI PENALI CONTRO CHIUNQUE PRODUCA, MOSTRI O PUBBLICHI DATI, FOTO O VIDEO CHE MINANO I VALORI DELLA BUONA MORALE” – PER IL GOVERNO “I CONTENUTI CHE OFFENDONO LA PUBBLICA DECENZA HANNO UN IMPATTO NEGATIVO SUL COMPORTAMENTO DEI GIOVANI…”

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social network in tunisia social network in tunisia

(ANSA) - La ministra della Giustizia, Leila Jaffel, ha incaricato la procura della Repubblica "di adottare le misure legali necessarie contro una serie di pratiche sui social network che presentano contenuti che offendono la pubblica decenza".

 

Lo si legge in una nota del ministero della Giustizia che ha ordinato inoltre "l'apertura di indagini penali contro chiunque produca, mostri o pubblichi deliberatamente dati o pubblichi foto o video contenenti contenuti che minano i valori morali".

 

Leila Jaffel - ministro della giustizia della tunisia Leila Jaffel - ministro della giustizia della tunisia

"Queste misure sono state adottate in seguito alla diffusione del fenomeno di alcuni individui che utilizzano deliberatamente i social network, in particolare TikTok e Instagram, per mostrare contenuti contrari alla pubblica morale o per usare espressioni o apparire in pose contrarie alla buona morale o ai valori sociali. "Ciò avrebbe un impatto negativo sul comportamento dei giovani che interagiscono con le suddette piattaforme elettroniche", scrive il ministero in una nota.

 

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L'avvocato Mehdi Louati, presidente dell'Associazione tunisina per la lotta contro la criminalità informatica, ha dichiarato alla radio locale Mosaique Fm che "un reato nel mondo reale lo è anche nel mondo virtuale", spiegando che alcune piattaforme social si sono trasformate "in palesi luoghi di dissolutezza, e questo richiede una sanzione penale".

 

Di avviso opposto l'ex deputato e leader del partito di centro Attayar, Hichem Ajbouni che su facebook ha scritto "no ai tribunali dell'Inquisizione e ai comitati per il rispetto della virtù e la repressione del vizio. Chi vuole preservare la buona morale e il rispetto dell'ordine pubblico deve innanzitutto dare l'esempio, e cominciare da se stesso a rispettare le leggi, non opprimere i cittadini né abusare dei loro diritti, non maltrattarli, togliergli le libertà o metterli in carcere senza motivo".

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