Estratto dell’articolo di Giuseppe Scarpa per “la Repubblica – Roma”
Una sposa maltrattata, la decisione di toglierla dalle mani del marito violento. L'altra famiglia, quella dello sposo, che considera l'atto uno sgarbo, anche perché per poterla dare in dote al figlio aveva pagato 12mila euro. Infine il ricorso al tribunale dei saggi per evitare un conflitto. Ma ecco che tutto precipita. È la guerra.
Mazze da baseball, manici di scopa, chiavi inglesi, pugni serrati, automobili lanciate a tutta velocità per travolgere i nemici all'interno del campo nomadi. Assalitori e assaliti. Due famiglie rom in lotta. Il matrimonio tra i rampolli degli Hadjovic e degli Halilovic naufraga clamorosamente e scatena la battaglia nella periferia sud di Roma. Uno scontro tra bande che lascia un morto sul campo. […]
Morirà l'11 settembre 2020 Gimi Halilovic, nonno dello sposo, investito da Redjep Hadjovic, il capo dell'omonima famiglia, padre di 13 figli tra cui figura anche la sposa. Redjep è stato condannato a 5 anni di carcere per omicidio colposo. Le motivazioni della sentenza depositate ieri, 50 pagine, riportano nel dettaglio non solo l'uccisione di Gimi e le responsabilità in capo a Redjep, ma fotografano anche la complessa realtà che governa il mondo rom nella Capitale.
Questa la storia. Moreno Halilovic prende in sposa Selli Hadjovic. La famiglia del marito paga 12 mila euro agli Hadjovic. Entrambi sono giovanissimi. Minorenni, hanno poco meno di 18 anni. Selli rimane subito incinta. Nel frattempo gli Halilovic si spostano in Francia. Il matrimonio va subito male. Selli accusa Moreno di maltrattarla e i parenti del marito di essere indifferenti a tutto ciò.
Chi invece non accetta che a Selli venga torto un capello è il padre Redjep, che è anche il leader a Roma degli Hadjovic. Intanto gli Halilovic, dopo pochi mesi di permanenza oltralpe, decidono di ritornare in Italia. Per il padre della sposa è il momento giusto per andarsi a riprendere la figlia.
Il blitz, il 4 settembre del 2020, va a buon fine.
Selli è di nuovo a casa con i suoi genitori. Gli Halilovic vanno, però, su tutte le furie. Sostengono che per la ragazza avevano pagato, non accettano le accuse di maltrattamenti e il padre non aveva il diritto di portarla via in quel modo dalla casa del marito. Per loro è un affronto. L'odio tra i clan inizia a montare. […]
L'11 settembre gli Halilovic vanno in armi dagli Hadjovic. Sono una trentina, molti minorenni, sorprendono i loro rivali a casa loro, nel campo in piazzale dei Militari caduti nei lager. Renato, capo degli Halilovic, affronta a muso duro Redjep, numero uno degli Hadjovic. Volano spinte, parolacce. In pochi secondi le due famiglie combattono tra di loro, in mezzo ci sono i bambini che giocano. Colpi di mazze, urla. Risse tra singoli.
Moreno, a cui è stata sottratta la sposa, sale a bordo della Fiat Stilo e sfreccia a tutta velocità in mezzo al campo. È il panico. A questo punto Redjep vuole sbarrare la strada al genero e impedire una strage. Sale sul suo Ducato e ingrana la retromarcia mentre infuria la battaglia ma travolge in pieno Gimi, padre di Renato, il nonno di Moreno. L'anziano al vertice degli Halilovic (assieme al figlio) muore sul colpo. […]