Gabriele Genah per www.corriere.it
Pensate al più grande locale all’aperto in cui siete mai stati. E provate a immaginarne uno ancora più grande. Fatica inutile, perché neanche così vi ci avvicinerete: nessun locale può competere con un’intera città. Sembra follia, ma in realtà il piano che hanno in mente a Vilnius di senso ne ha eccome, come racconta il Guardian. Del resto, molte grandi città provano a ripensarsi a misura di coronavirus (ad esempio aumentando, come a Milano, le piste ciclabili).
LITUANIA - TAVOLI ALL APERTO A VILNIUS CONTRO IL CORONAVIRUS
Come molti altri Stati europei, anche la Lituania sta iniziando questa settimana le prime timide riaperture degli esercizi commerciali. A patto ovviamente che vengano rispettate le misure che ormai tutti conosciamo: obbligo di mascherina e guanti, sanificazione degli ambienti e distanziamento sociale. Proprio quest’ultimo punto è il cruccio di molti ristoratori, dal momento che gli spazi interni sono spesso ristretti e cheil ministero della Salute ha imposto che i tavoli siano posizionati a due metri l’uno dall’altro. Alcuni locali hanno anche uno spazio esterno, ma spesso insufficiente ad accogliere più di una manciata di tavoli, soprattutto nella più turistica parte antica della città, Senamiestis, fatta di vicoli e stradine. Per ovviare al problema ecco l’idea annunciata dal sindaco: concedere a ristoranti e bar molti spazi pubblici di proprietà del Comune. Gratis e per l’intera stagione.
Un’iniziativa accolta con gioia sia da ristoratori che dai residenti. Per ora sono diciotto le aree in questione — che aumenteranno nei prossimi giorni — compresa l’iconica piazza della Cattedrale, rendendo di fatto Vilnius un unico, grande «open-air café».
Un’iniziativa che strizza l’occhio anche al turismo, settore in cui la capitale lituana non è nuova ad iniziative coraggiose, come ricorda la Cnn. Lo scorso anno, giocando sul fatto che non si tratti di una delle mete turistiche più rinomate, venne lanciata una campagna pubblicitaria «vietata ai minori». I cartelloni raffiguravano una donna distesa, con gli occhi chiusi e un’espressione estatica, nell’atto di afferrare il lenzuolo sotto di lei. Sul lenzuolo era stampata una cartina d’Europa e il punto stretto dalla modella era, ovviamente, quello dove si trova la capitale lituana. Sotto la foto, lo slogan: «Vilnius il punto-g d’Europa: nessuno sa dove sia, ma una volta trovato è straordinario». I visitatori da Germania e Regno Unito, i due Paesi dove la campagna fu più massiccia, aumentarono in un anno rispettivamente del 37,8 e del 20.5%.
black ghost, a klaipeda in lituania