L’ULTIMO SALUTO DI SULMONA A FABRIZIA - ANCHE MATTARELLA E IL MINISTRO MINNITI AI FUNERALI DELLA 31ENNE UCCISA NELL’ATTENTATO TERRORISTICO A BERLINO - L’AFFONDO DEL VESCOVO: “LEI COSTRETTA A PARTIRE IN CERCA DI LAVORO” - “LIBERO”: “TANTE PAROLE MA SI SCORDANO DI NOMINARE L’ISLAM” - I TWEET DI FABRIZIA: "NON CONFONDIAMO IMMIGRAZIONE CON TERRORISMO" -

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Da “la Stampa”

FABRIZIA DI LORENZO FUNERALI FABRIZIA DI LORENZO FUNERALI

 

Un funerale in silenzio, composto con le telecamere fuori dalla chiesa. Sulmona ha salutato Fabrizia Di Lorenzo, la ragazza di 31 anni morta durante l’attacco terroristico a Berlino il 19 dicembre scorso. Alle esequie hanno partecipato il capo dello Stato, Sergio Mattarella, il ministro degli Interni, Marco Minniti.  

 

Il vescovo, Angelo Spina durante l’omelia ha ricordato il “sorriso” della ragazza. “Fabrizia amava la vita - ha detto - con grandi ideali e forti valori, il suo sorriso resterà sempre con noi”.

 

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Così durante l’omelia il vescovo di Sulmona, Angelo Spina, che sta celebrando le esequie di Fabrizia di Lorenzo, la 31enne morta nella strage di Berlino del 19 dicembre. Poi l’affondo “Fabrizia era andata via da qui per cercare lavoro, ha dovuto lasciare questa terra che non riesce a dare speranza a questi giovani per il lavoro”.

 

E ancora, parlando dell’attentato di Berlino, Spina ha sottolineato che “la violenza è una profanzione del nome di Dio”. Pina ha poi concluso dicendo: “Dal cielo cara Fabrizia, con il tuo sorriso, la tua giovialità, la tua leggerezza e le tue preghiere dona e conforto ai tuoi cari. Da lassù guarda ai giovani della nostra terra e del mondo intero, prega perché i giovani capiscano quanto è prezioso il dono della vita che va difeso e custodito e perché ognuno di noi sia ambasciatore e costruttore di un mondo di pace. Amen”. 

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Il feretro di Fabrizia era giunto alla vigilia di Natale a Ciampino scortato dalle auto della polizia. Ad accogliere la salma in aeroporto il presidente della Repubblica, Sergio Matatrella. La famiglia, pur grata all’amministrazione comunale, ha rifiutato la proposta di allestire una camera ardente in Municipio o nella chiesa dell’Annunziata. Infatti la camera ardente è stata allestita all’interno dell’abitazione della famiglia della ragazza, morta tragicamente a Berlino. 

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