Filippo Facci per “Libero quotidiano”
L' Italietta di Giuseppe Conte e di Domenico Arcuri ha nuove opportunità di dimostrare la sua cronica attitudine al ritardo e all' inefficienza: la Commissione europea ha chiesto che il piano di vaccinazione contro il Covid19 (piano che da noi c' è) sia pronto entro fine mese. Il piano dovrebbe contenere soluzioni che a loro volta non ci sono, per ora: il Governo dovrà indicare come farà a trasportare, conservare, distribuire e somministrare i vaccini, oltre alle categorie che ne fruiranno per prime.
DOMENICO ARCURI GIUSEPPE CONTE
E a chi è stata affidata l' organizzazione di tutto questo? Al soporifero Domenico Arcuri, un ritardante naturale, l' uomo già in ritardo storicamente su mascherine, respiratori, bandi, tamponi e cablatura delle scuole, il manager che solo ad ascoltarlo vale mezza boccia di Valium.
I vaccini dovrebbero essere distribuiti in base alla popolazione, e per l' Italia si parla di circa 40 milioni di dosi (per circa 20/27 milioni di persone, perché servono due iniezioni per ciascuno a distanza di 20 giorni) e tra gli aspetti organizzativi non c' è uno che appaia semplice, soprattutto per un Paese abituato a improvvisare con l' ansia dell' ultimo minuto.
Basti un esempio: la Germania ha programmato l' attivazione di 60 centri di vaccinazione nei 17 stati federali del suo territorio, e quando? Ieri: ha già finito. In Italia, invece, neppure le categorie che ne fruiranno per prime appaiono scontate: dovrebbero essere - secondo le linee guida Ue - gli operatori sanitari, gli over 60, i soggetti già affetti da altre patologie e i lavoratori essenziali come le forze dell' ordine e gli insegnanti (in teoria anche i carcerati e gli immigrati dei campi profughi, impossibilitati a mantenere il distanziamento) ma il dettaglio è che queste categorie, messe insieme, potrebbero superare i vaccini disponibili.
LA TEMPERATURA
Ma questo è il meno: il problema numero uno è la conservazione e il trasporto di un vaccino che necessita di una temperatura di -80 gradi per - così pare - tutta la catena del freddo, dalla produzione alla somministrazione: e in Italia non c' è niente che lo assicuri. Aeroporti: in Italia solo Malpensa e Fiumicino sono abilitati a ricevere farmaci, ma non risulta abbiano celle frigorifere da Antartide.
francesco boccia domenico arcuri
Ieri i vertici Malpensa hanno fatto sapere che i loro frigoriferi ce la farebbero, ma che il problema - grosso - sarebbe semmai il trasporto: non basta un camion dei gelati, servono container speciali che nessuno possiede se non la Pfizer (in Belgio) e l' Ups negli Usa, a Cincinnati.
Altri, all' estero, hanno incaricato Dhl di trovare soluzioni. D' accordo che il responsabile per la distribuzione italiana sarà Arcuri, e che quindi stiamo freschi: ma non freschi a tal punto, non a -80. Si auspica che Pfizer fornisca strutture speciali in grado di preservare le dosi (da non aprire prima della destinazione finale) ma il resto del problema sta a noi. La catena del freddo in uso alle farmacie non fa testo: loro si appoggiano a grossisti con celle frigorifere che mantengono al minimo i -25 mentre i camion reggono dai 2 agli 8 gradi, mentre le stesse farmacie hanno frigoriferi con due comparti entrambi sopra lo zero.
In queste condizioni, non è chiaro come possa la sanità militare occuparsi di questi aspetti logistici - come si mormora che dovrebbe fare - curando il trasporto e l' allestimento sino al luogo fisico delle iniezioni: non risulta che ne abbiano i mezzi. Quali luoghi fisici, poi?
Si parla di ospedali, centri medici specializzati, poli fieristici riconvertiti, studi medici di medicina generale e di pediatria, farmacie convenzionate: si parla, appunto.
Forse serviva uno specialista vero in vaccini, non un generico Domenico Arcuri già noto per i suoi ritmi pachidermici.
Domenico Arcuri Myrta Merlino - ricevimento al quirinale 2011
Ricordiamo che il nostro Paese ha già affrontato (e non risolto) problemi enormi in merito alla conservazione per il vaccino antinfluenzale, talvolta ammassato in scatoloni nelle varie Ats e non nelle celle frigorifere (da -2 a -8 gradi) che avrebbero dovuto conservarlo.
Ecco perché oltre a un manager «sul pezzo» (non Arcuri, quindi) si pone il problema dell' addestramento o formazione di personale capace di maneggiare vaccini del genere: non basta pensare al solito coinvolgimento di studenti e personale in pensione (che poi, spesso, non si riesce neanche a coinvolgerli) e infatti l' esecutivo Ue ha invitato i governi a prendere «in considerazione nuovi programmi di assunzione e formazione», oltre a «valutare la possibilità di fornire gratuitamente i vaccini» nonché a predisporre campagne per garantire «chiarezza e tempestività nell' accesso alle informazioni». Nell' Italietta di Conte, un' impresa disperata.
LA DISINFORMAZIONE
Ci sono da mettere in conto anche i deficienti no-vax, ergo «contrastare la disinformazione e rafforzare la fiducia del pubblico nei vaccini», ha scritto la commissaria alla Salute Stella Kyriakides. È proprio la mancanza di fiducia, come si sa, ad aver determinato un' adesione insufficiente ad altri vaccini fondamentali per l' infanzia, con la conseguenza di far insorgere nuovi focolai di malattie prevenibili come il morbillo.
Per accelerare i tempi, tra l' altro, l' Ue ha deciso di non far riprodurre le etichette in tutte le lingue europee (che sono 24) ma solo in inglese: altro problema galattico per l' italiano medio.
Tuttavia le case farmaceutiche tradurranno le istruzioni in tutte le lingue, sui foglietti distribuiti a parte. A ogni modo ieri mattina - dice l' Ansa - Giuseppe Conte ha incontrato Arcuri e ne hanno parlato: e ci sentiamo tutti più tranquilli. Alla nota efficienza di questo governo, almeno a quella, gli italiani sono vaccinati.
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