A. V. per “Libero quotidiano”
Tira una brutta aria in Sicilia: sono risaliti sia i dati dei contagi sia i ricoveri in terapia intensiva e la Regione amministrata da Nello Musumeci potrebbe passare in giallo, se la situazione non migliora. Sono, infatti, 1.409 i nuovi casi di Covid19 registrati nell'isola nelle ultime 24 ore a fronte di 21.519 tamponi processati.
L'incidenza è scesa al 6,5%, martedì era al 7,5%, ma la Sicilia resta nettamente resta al primo posto per nuovo contagio giornaliero, seguita dal Veneto. Gli attuali positivi sono 25.506 con un aumento di altri 559 casi. I guariti sono 841 mentre nelle ultime 24 ore si registrano 9 vittime e il totale dei decessi è di 6.259.
Sul fronte ospedaliero sono 853 i ricoverati, 11 in più rispetto al giorno precedente mentre in terapia intensiva sono 102. «Rischiamo la zona gialla dalla prossima settimana», conferma Giorgio Assenza, presidente del Collegio dei Questori all'Ars, il quale aggiunge: «In provincia di Ragusa ben cinque Comuni sono già di fatto in zona gialla e potrebbero precipitare in rosso con tutte le restrizioni che ciò comporta e le gravissime ripercussioni dal punto di vista economico».
Secondo Assenza, «atteggiamenti privati non consoni alla serietà del momento, rifiuto a vaccinarsi fra irrazionale scetticismo, ostinata diffidenza o, addirittura regressione verso strampalate teorie no vax antiscientifiche, antistoriche, spesso pompate da false notizie e bufale di ogni genere, fanno sì che oggi ci troviamo quasi al punto di partenza: nuove restrizioni per poi scaricare la colpa sui rappresentanti delle istituzioni, sul presidente della Regione o sui sindaci».
È soprattutto la provincia di Palermo, con i suoi 374 nuovi malati di Covid, a destare preoccupazione. A seguire ci sono Catania, Messina, Ragusa, Trapani, Siracusa, Caltanissetta, Agrigento, fino ai 63 di Enna. In generale, fanno notare gli scienziati, in Sicilia tutti e due i parametri, ricoveri in area medica e intensiva, sono oltre i limiti previsti, con le terapie intensive che restano all'11% e le aree mediche che salgono al 20% (+1%).
«Una situazione sospesa», la definiscono gli esperti, che indicano però quanto a pesare sia quel gruppo di oltre 4 milioni di ultracinquantenni e tanti giovani non ancora vaccinati. Da qui l'appello di politici e personaggi del mondo dello spettacolo (come Nino Frassica): «Non fate gli stupidi, vaccinatevi».
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