Estratto dell’articolo di Giuseppe Scarpa per “la Repubblica”
Un fondo da mezzo miliardo di euro destinato alla realizzazione di opere autostradali utilizzato, invece, impropriamente come strumento contabile per generare «profitto», «un ingiusto profitto», sottolineano i pm della Capitale. È il motivo per cui Autostrade per l’Italia, Aspi, ha classificato in modo errato, nei suoi bilanci, un tesoro da 540 milioni di euro.
Si tratta di un fondo specifico dedicato alla realizzazione di lavori o ristrutturazioni sulle autostrade che come tale doveva essere presentato nei conti, senza altre finalità. È questa la tesi della procura di Roma che adesso vuole andare a fondo. L’inchiesta è per falso in bilancio, ostacolo alla vigilanza e manipolazione del mercato.
roberto tomasi ad di autostrade
Nelle prossime settimane verranno interrogati il precedente e attuale vertice della società, gli ex presidenti di Aspi Giuliano Mari, oggi consigliere di fiducia al Mit del Ministro Matteo Salvini, Fabio Cerchiai e l’attuale numero uno Elisabetta Oliveri. Per quanto riguarda gli ad, i nomi sono quelli di Giovanni Castellucci e del suo successore, Roberto Tomasi. E infine gli ex cfo Giancarlo Guenzi e Alberto Milvio.
Sono loro, per i magistrati, gli autori, in tempi differenti, dal 2017 al 2022, di un’operazione che aveva l’obiettivo di far «conseguire ai soci (di Aspi, ndr ) un ingiusto profitto consistito — si legge nelle carte della procura — nella possibilità di indicare maggiori utili da distribuire sotto forma di maggiori dividendi sulle azioni, di far risultare all’esterno una redditività aziendale superiore al vero valore». Inoltre sarebbero state diffuse «notizie false con i comunicati stampa relativi ai risultati di bilancio».
Ma, aspetto ancora più grave per i pm, sono le informazioni false «comunicate alla Commissione nazionale per la società e la borsa (...) sui dati relativi ai ricavi, agli utili e al patrimonio netto» Per l’aggiunto Giuseppe Cascini e i pm Lorenzo Del Giudice e Fabrizio Tucci la governance di Aspi non ha rispettato la direttiva Ciampi-Costa del 1998. […]
Ma da dove proveniva questo piccolo tesoro? Autostrade finanzia gran parte delle sue opere attraverso i pedaggi. Una quota di questi ricavi deve essere destinata a tale scopo. Aspi determina le risorse necessarie per realizzare un progetto specifico e queste devono essere accantonate in un fondo dedicato.
[...]
Aspi, una volta venuta al corrente dell’inchiesta, ha deciso di replicare in questi termini: «Apprendiamo la notizia relativa all’ipotesi di falso in bilancio, per la presunta non corretta allocazione contabile di un fondo per la manutenzione e la realizzazione di opere autostradali. L’indagine riguarderebbe impostazioni contabili risalenti ai primi anni Duemila.
L’attuale vertice di Aspi, certo di aver agito sempre in totale trasparenza, secondo legge e con le verifiche di tutti gli organi di controllo preposti, esprime piena fiducia in tutte le Autorità competenti e manifesta sin da subito la massima disponibilità a fornire ogni opportuno chiarimento».
Elisabetta Oliveri CASELLO AUTOSTRADALE roberto tomasi autostrade per l'italia