Daniela Mastromattei per "Libero quotidiano"
Non fatelo. Non abbandonate la casa coniugale in tutta fretta per andare a vivere con un' altra persona spinti dalle forti passioni, senza aver prima presentato la domanda di separazione. Così hanno deciso gli Ermellini che sentenziano: occorre almeno scrivere al giudice che la convivenza con la moglie (o il marito) è diventata insostenibile per la reazione eccessiva dalla confessione di amare un' altra persona.
Scappare dicendo di aver finalmente trovato l' anima gemella non è solo irrispettoso ma è violazione dell' obbligo di coabitazione, da cui non può «non conseguire l' addebito della separazione». Così la Cassazione ha accolto qualche giorno fa il ricorso di una moglie scaricata all' improvviso. Insomma, un nuovo "sentimento" non giustificherebbe l' abbandono del tetto coniugale. Nessun segnale che facesse presagire una fine così devastante, avrebbe raccontato la donna tradita, «avevamo creato una bella famiglia con due figli meravigliosi».
Chissà se a spingerla alla "vendetta" sia intervenuto l' orgoglio ferito o un sincero dolore perché come canta Riccardo Cocciante quando finisce un amore così com' è finito il mio; senza una ragione né un motivo, senza niente; ti senti un nodo nella gola; ti senti un buco nello stomaco; ti senti vuoto nella testa e non capisci niente...
Di sicuro, l' ex moglie, deve aver capito come rendere la vita del "fuggitivo infedele" un inferno e uscirne a testa alta (anche economicamente).
Tante le motivazioni che a volte spingono i "traditi" a inventare mille stratagemmi per impedire all' altra persona di andare via dopo aver confessato di amare un' altra (o un altro). La domanda sorge spontanea: perché trattenerla, che ve ne fate di una che resta con voi perché la costringete, tra pianti e ricatti, ma appena può scappa dall' amante?
I SEGNALI
Mai certe infelici situazioni accadono per caso, i segnali di una coppia in crisi sono sempre ben visibili a tutti, tranne a chi non vuol vedere. L' abbandono non è mai una bella cosa, ma siamo lontani dal romanticismo inglese degli amori struggenti stile Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen.
Quando si viene lasciati si soffre; si chiude un capitolo della propria vita e i cambiamenti fanno sempre paura. Ma perché alcuni stanno male al punto di disperarsi? «Perché vivono un rapporto basato sulla dipendenza, più che sull' interdipendenza, come invece dovrebbe essere una relazione sana», spiega a Libero la psicologa Emma Cosma. «La coppia pur amandosi moltissimo deve conservare un' autonomia soprattutto emotiva. Perché l' altro non è la soluzione della nostra vita, né la nostra salvezza, non è lì per riempire i nostri vuoti è lì per condividere un percorso, per amarci ed essere amato. L' amore è meraviglioso se dà gioia e serenità, se offre qualcosa in più rispetto allo stare da soli e al buon rapporto con se stessi, che non deve mai mancare».
Il segreto per non soffrire? «Se vi lascia, fatevene una ragione, a che serve tenersi uno che non vi desidera più...», parola di psicoterapeuta. (Gli interessi economici qui non sono contemplati). «Prendete al volo l' opportunità di riprendere in mano la vostra vita, per intraprendere un percorso individuale attraverso il dolore che trasformerete in forza per conquistare un' autonomia emotiva ed emozionale. Imparate ad apprezzare e a gestire la solitudine e il piacere di stare con voi stessi. A nulla serve il chiodo schiaccia chiodo. Anzi peggiora solo le cose», conclude.
E non sempre è facile ammettere che l' altro più che il grande amore rappresenti lo "strumento" per non stare da soli. Ci vuole coraggio per mettere su famiglia, ma ce ne vuole altrettanto per scegliere di vivere da single. Entrambe devono essere decisioni consapevoli e non frutto di paure che creano dipendenza.
LA DIPENDENZA
A proprosito di dipendenza, l' antropologo biologico Helen Fisher ha messo in risalto le similitudini tra amore e cocaina, e condotto degli studi su centinaia di persone nelle varie fasi della loro relazione, riscontrando diverse somiglianze relative alla prima ondata di emozioni che attivano un sistema di produzione di dopamina in una parte del cervello chiamata area ventrale tegmentale. La dopamina colpisce qualsiasi cosa nel corpo e nel cervello ed è responsabile del desiderio di amare. Per questo può essere davvero difficile dimenticare un ex.
L' amore e la droga influiscono particolarmente sulla chimica del cervello, fino a causare un livello di dipendenza particolarmente elevato. Occorre quindi lavorare molto su se stessi per trovare il modo di uscire da una "relazione tossica". Il neurotrasmettitore viene prodotto da un' azione che rafforza il desiderio di ripetere quel determinato atto, quindi per disintossicarsi, spiega Fisher, non bisogna più scrivere al partner, né chiamarlo al telefono o presentarsi al suo posto di lavoro. Nulla di tutto ciò.
Uno studio di qualche anno fa ha rivelato che basta solo sentire il nome dell' amato per stimolare i livelli di dopamina (si va dall' amica a sfogarsi raccontando nei dettagli la love story, perché nel riviverla si prova piacere). Dinamiche che possono giocare brutti scherzi, facendovi ricadere nella dipendenza comportamentale che va ad inibire la forza di volontà. Non è facile gestire l' astinenza; per dimenticare l' ex è importante trovare qualcosa in grado di trasmettere nuovi stimoli, secondo l' antropologo.
La fine di un rapporto amoroso può segnare un periodo davvero buio e complesso e molte persone necessitano di tempo per riprendere in mano la loro vita e andare avanti. Per questo è indispensabile distrarre la mente e sentirsi nuovamente motivati. La Fisher consiglia di conoscere gente nuova per riattivare il sistema della dopamina. Se non riuscite a stare da soli. L' importante è riprendere in mano la propria vita.
fine di un amore 2 Divorzio Divorzio Divorzio fine di un amore 9