Estratto dell'articolo di Andrea Galli per il “Corriere della Sera - Edizione Milano”
«In particolare adescavano giovani vittime, alcune anche minori degli anni 10, che venivano inserite sfruttando il vincolo di fiducia dei familiari già appartenenti al gruppo, alle quali venivano inculcate le teorie della setta tramite iniziazioni a “pratiche magiche” (...) Venivano costantemente terrorizzate e indotte a subire plurimi abusi sessuali fino ad arrivare, per le prescelte su ordine di Guidi, a pratiche estreme come congiunzioni con animali, bruciature, tatuaggi praticati a freddo nelle parti intime...».
Le carte dell’accusa contro il sopra menzionato Guidi, che si chiama Gianni Maria, ha 69 anni, […] e pretendeva per sé l’appellativo di «maestro» o «pontefice», sono un lungo, circostanziato elenco di barbarie, e per quanto possibile comprendono ulteriori voci come l’obbligo, per le minorenni, di assistere alle orge degli adulti.
[…] Non era soltanto Guidi, e infatti gli indagati sono stati 28, in maggioranza donne residenti ugualmente qui in città; donne che, leggendo i capi d’imputazione, assistevano Guidi, cercavano e reclutavano nuove ragazze, gestivano la geografia della setta […] ; il paese di Cerano, settemila abitanti in provincia di Novara, tra campagne e il fiume Ticino, è la località che più compare, considerando che lì si trovava la cascina delle «grandi cerimonie» officiate dal «maestro», il quale girava con un bastone per le pratiche sessuali «punitive».
Questa setta si autodefiniva «setta delle bestie» […] Non mancavano le faide interne tra le fedelissime del capo, così sanzionate: «La costringevano durante le serate a servire tutti, denudarsi, effettuare una specie di addestramento fatto di salti, flessioni e camminare a quattro zampe, e mangiando da una ciotola messa a terra. Quindi veniva messa su una poltroncina rossa e appesa a un gancio, legata, bendata, fustigata...».
Guidi e i complici puntavano […] ragazze fragili, appesantite da problemi familiari, di lavoro, di salute; le «catturavano» con promesse e tecniche di manipolazione mentale, e impedivano loro di «fuggire» minacciando di diffondere le fotografie, con loro protagoniste, scattate di nascosto.
ARTICOLI CORRELATI
psicosetta farmacista LA CASETTA DI CAMPAGNA FUORI NOVARA DOVE SI RIUNIVA LA PSICOSETTA novara la sede della psicosetta psicosetta piemontese psicosetta piemontese (1) psicosetta piemontese psicosetta psicosetta farmacista